SiciliAmbiente – Seconda giornata di festival mercoledì 5 agosto per la XII edizione di SiciliAmbiente. Si entra nel vivo della programmazione con le proiezioni sotto le stelle a San Vito Lo Capo.
Si inizia alle 19:30 nella sala Giardino con la presentazione del libro “Quando Palermo Sognò di Diventare Woodstock” di Sergio Buonadonna edito da Navarra Editore. A presentarlo Roberto Leone.
Un libro che celebra un momento indimenticalbile di Palermo a distanza di cinquant’anni da tre giorni che portarono la Sicilia sotto i riflettori di tutto il mondo. Dal 16 al 19 luglio 1970 Palermo ospitò i nomi più significativi della scena musicale pop mondiale. La storia, i protagonisti, gli scandali, i retroscena di uno dei più entusiasmanti eventi musicali dell’Isola. Da Duke Ellington ad Aretha Franklin, da Johnny Halliday ad Arthur Brown, dai Colosseum ai Black Sabbath a tantissimi altri. Trecento artisti si alternarono sul palco: tra loro c’erano anche nomi della musica italiana, da Fausto Leali ai Ricchi e poveri a Bobby Solo, e a condurre un giovanissimo e già brillante Paolo Villaggio.
Alle 22:10 la proeizione del pluripreamiato documentario, in concorso, La Nostra Strada di Pierfrancesco Li Donni. Un ritratto collettivo di un gruppo di studenti siciliani. Il regista punta il suo obiettivo su quattro ragazzi palermitani impegnati nell’ultimo anno di scuola media, alle prese con la quotidianità dello studio e con le prime importanti riflessioni sul proprio futuro. Tra la scuola e il lavoro, i primi amori e la famiglia i quattro protagonisti si affacciano all’adolescenza andando in cerca della loro strada. Per loro l’ultimo anno delle medie è dominato dal cambiamento e dall’incertezza, e il quartiere dove vivono, la Zisa, alla periferia di Palermo, di certo non aiuta. Qui la disoccupazione tocca punte del 50%, la dispersione scolastica raggiunge picchi dell’8% e molti ragazzi lasciano gli studi una volta raggiunta l’età dell’obbligo scolastico.
E alle 23:30 il film iraniano in concorso, in anteprima siciliana, Highway di Seyedeh Farzaneh Amini, in versione sottotitolata in italiano. Un appassionante on the road che vede protagonista una donna che cerca di entrare nella squadra nazionale iraniana di tiro per il campionato mondiale. Suo marito le proibisce di parteciparvi basandosi su quanto afferma la Costituzione del Paese. La donna decide di fuggire in macchina con un autisca per andare a Teheran. Inizia un lungo viaggio e una fitta conversazione tra i due, ai quali, lungo la strada, si aggiunge un altro passeggero.
Il documentario e il film saranno preceduti dalla proiezione di alcuni cortometraggi. Alle 21:15 Anna di Dekel Berenson, UK/Ucraina per il Concorso Cortometraggi, alle 21:30 la presentazione di Antonio Medici del Premio Zavattini – AAMOD. Alle 21:40 Domani Chissà, Forse di Chiara Rigione; vincitore del Premio Zavattini 2019. Alle 22:00 Il Tuffo di Marianna di Gianfrancesco Iacono; per il Concorso Animazioni.
La serata vedrà un fitto programma di proiezioni anche alla sala 2 presso la Spiaggia. Alle 21:30, per il concorso documentari, dalla Francia arriva in anteprima italiana Watt the fish di Dorian Hays & Emerick Missud. Una terribile battaglia viene combattuta dai pescatori del mare del nord per far fronte alla devastazione delle risorse marine. I pescatori su piccola scala uniscono le proprie forze a quelle degli attivisti ambientali. Insieme si scontrano con le potenti lobby industriali per vietare la pesca a impulsi elettrici. Una battaglia che li porta al parlamento europeo. Alle 22:55 sarà proiettato il sorprendente Stalking Chernobyl: Exploration after Apocalypse (Ucraina, USA) della brasiliana Iara Lee per il concorso documentari, che si muove tra ieri e oggi raccontando la cultura clandestina della zona di esclusione di Chernobyl, a distanza di quasi trent’anni da quello che probabilmente fu il peggior incidente nucleare della storia. Dal 1986 ad oggi la fauna selvatica è tornata, ma non gli insediamenti umani. Nel frattempo, avventurieri escursionistici illegali noti come “stalker”, appassionati di sport estremi, artisti, tour operator hanno iniziato a esplorare lo spettrale paesaggio post-apocalittico.
il documentario sarà preceduto alle 22:30 da L’Eau Est la Vie: from Standing Rock to the Swamp di Sam Vinal USA, per il Concorso Cortometraggi e alle 22:50 da Capibaribe di Francisco Catão Caldeira Pires, Brasile per il Concorso Animazioni.
SiciliAmbiente Film Festival, diretto da Antonio Bellia, con la direzione organizzativa di Sheila Melosu, è storicamente realizzato grazie al sostegno della Regione Siciliana, Assessorato Turismo Sport e Spettacolo, Dipartimento Turismo Sport e Spettacolo – Sicilia Film Commission, nell’ambito del progetto Sensi Contemporanei e dal MiBACT. E’ promosso dal Comune di San Vito Lo Capo, di Demetra Produzioni e Associazione culturale Cantiere 7, con la collaborazione di ARPA Sicilia, Amnesty International Italia, Greenpeace Italia e AAMOD.