Mina -Se non avessi la mia voce vorrei avere quella di una giovane ragazza italiana di nome Mina”. Sarah Vaughan. 1968. Buon compleanno a Mina Mazzini che oggi compie le sue 80 primavere.
Mina è la più grande voce italiana di sempre. Ma non solo. Per gli italiani Mina è un’icona al pari di altri grandi “marchi”che parlano di qualità eccelsa nel mondo, quali Ferrari o Fellini. Nell’immaginario collettivo per gli italiani Mina è un patrimonio del quale andare orgogliosi.
Mina ha incarnato il modello del talento e della diva dello spettacolo sulle scene, in televisone e nei suoi dischi. Ha fatto la storia della televisione italiana negli anni ’60 e ’70 per poi decidere di non apparirvi più. Ha interpretato le canzoni di successo che hanno accompagnato la vita quotidiana degli italiani per 40 anni. Mina pubblica un lavoro discografico inedito ogni anno.
Oggi è forse l’unico caso al mondo di un artista che non si concede ai media (infatti non rilascia interviste e non fa né recitals né apparizioni pubbliche da più di 20 anni) rimanendo ugualmente al primo posto in classifica ogni volta che pubblica un nuovo disco.
Oltre a intensificare la sua attività discografica, negli ultimi anni Mina ha scritto su importanti testate, incarico in cui si è rivelata padrona di un pensiero importante: protagonista di seguitissimi editoriali dove il suo talento come artista e la sua acutezza e credibilità l’hanno portata ad essere autorevole come editorialista tanto quanto come cantante.
Con l’ironia che il suo “talento totale” le ha costantemente assicurato, Mina, già da molti anni prima che si parlasse di “look”, ha sempre giocato con la sua immagine, stravolgendola nelle copertine dei suoi dischi, che sono anche state oggetto di mostre nei musei italiani. Mina ha sempre precorso i tempi e amato confrontarsi con le nuove tecnologie. Nel 2001 ha aperto le porte del suo studio di registrazione attraverso internet, dando in streaming un filmato dove registrava live.
Le richieste di poter vedere Mina in questo documento filmato al server dell’operatore Wind telecomunicazioni s.p.a. sono state addirittura 50 milioni, facendo collassare l’intero sistema…
Mina è un’artista eclettica e versatile che ha interpretato musica di tutti i generi spaziando tra i diversi stili con assoluta proprietà di linguaggio.
Anna Maria Mazzini, conosciuta come Mina, nasce il 25 marzo 1940 a Busto Arsizio(VA). Alcuni mesi dopo la sua nascita, la famiglia si trasferisce a Cremona, città in cui la cantante risiede fino ai primi anni di carriera e che le guadagna il soprannome di “Tigre di Cremona”.
La prima esibizione della grande cantante è datata 1958 quando, sul palco della Bussola di Marina di Pietrasanta, canta “Un’anima pura”. Il resto della gavetta è comune a quella di tanti altri artisti: serate nei locali, partecipazioni in complessini vari, eccetera. E’ proprio in una delle tante serate in un locale di Castel Didone che Mina incontra David Matalon, discografico della Italdisc-Broadway. Il produttore, intuite le grandi potenzialità della cantante, decide di arruolarla nella sua scuderia e le fa subito incidere quattro brani: due in inglese e con lo pseudonimo Baby Gate (“Be Bop A Lula” e “When”), e due in italiano con il nome di Mina (“Non Partir” e “Malatia”).
Il debutto televisivo avviene un anno dopo al “Musichiere” cantando “Nessuno” che era stata portata a Sanremo da Wilma De Angelis. Nel 1960 partecipa in prima persona al Festival di Sanremo conj il brano “E’ vero”, ma arriva solo ottava. Ci riprova l’anno seguente con “Le mille bolle blu”, forte dei successi rappresentati da alcuni suoi singoli, ma le sue aspettative vanno deluse anche questa volta, con la conseguenza che promette a se stessa di non partecipare più alla gara canora. In compenso il 1961 la vede protagonista di “Studio Uno”, la popolare trasmissione televisiva.
E’ in questo periodo che conosce e si innamora dell’attore Corrado Pani, dal quale avrà un bambino. La relazione con Pani è però osteggiata dall’opinione pubblica italiana, dato che l’attore è infatti già sposato. Il 18 aprile 1963 nasce Massimiliano e Mina viene bandita dalla televisione di stato. Un anno dopo, però, passata la bufera rientra trionfalmente in televisione in una serie di spettacoli tra cui “La fiera dei sogni”.
Mina diventa la regina dei cosiddetti “Urlatori”, ossia quel tipo di cantanti che negli anni ’60 venivano così etichettati per via dello stile ribelle e sguaiato, ben diverso da quello pacato e confidenziale che aveva caratterizzato gli artisti della generazione precedente. Ma la personalità di Mina ha sempre saputo differenziarsi e spaziare a vari livelli: basti pensare che solo qualche anno prima aveva inciso “Il cielo in una stanza”, la poetica canzone intimista di Gino Paoli. Nell’inverno dello stesso anno è di nuovo a Canzonissima, dove lancia la canzone “Due note”.
Purtroppo però la puritana morale dell’epoca si abbatte anche sull’ormai grande Mina. Non essendo sposata con Pani, viene bandita dalla televisione di Stato, vi ritorna solo dopo un anno con alcune trasmissioni di successo.
Nel 1965 una grave tragedia si abbatte sulla cantante: muore il fratello Alfredo in un incidente stradale. La Tigre fatica a riprendersi dallo choc ma com’è naturale prosegue al meglio il suo lavoro, tanto che nel 1968 festeggia i primi dieci anni di carriera proprio in quel locale che l’aveva vista esibirsi per la prima volta, la Bussola, dove fra l’altro registra anche il suo primo album dal vivo che, per inciso, è anche il primo album live mai realizzato da una cantante italiana.
Le cose sembrano essersi ristabilite per il meglio quando un altro incidente stradale spezza quella felicità che Mina aveva cercato faticosamente di ricostruirsi, in specie dopo la fine della relazione con Pani. Nel 1973 perisce in uno scontro frontale il marito Virgilio Crocco, giornalista del Messaggero, che aveva sposato 3 anni prima e dal quale nel 1971 aveva avuto la figlia Benedetta.
Nel 1974 presenta con Raffaella Carrà “Mille Luci”: sono le sue ultime apparizioni televisive.
La sigla finale del programma è “Non gioco più” e infatti Mina non solo abbandona la televisione, ma smette anche di fare concerti dal vivo. Fa eccezione nel 1978, quando ritorna alla Bussola per i suoi venti anni di carriera e registra il suo terzo e ultimo live (il secondo era uscito nel 1972). Da questa data Mina resta in contatto col suo pubblico con un album all’anno, ma anche con articoli su riviste e trasmissioni radio.
Una caratteristica che contraddistingue i suoi dischi sono le copertine. Fino alla metà degli anni ottanta sono curate da un genio della grafica, Luciano Tallarini. Insieme a Gianni Ronco e al fotografo Mauro Balletti (dal 1973 autore dei rari servizi fotografici) ha dato vita a immagini e soluzioni grafiche uniche al mondo. Dalla seconda metà degli anni Ottanta la realizzazione delle copertine è invece affidata completamente a Mauro Ballettiil quale modella l’immagine di Mina nei modi più suggestivi e sorprendenti: dalla barba Leonardesca di “Salomè”, alla citazione del film M the murder di “Sorelle Lumiere”, dal look tuareg di “Sì buana”, allo stile Botero di “Caterpillar”, fino alla Gioconda in “Olio”.
I suoi fans hanno potuto assistere al suo ultimo concerto, nel 2001, non dal vivo, ma attraverso Internet.
Il 10 gennaio 2006, a Lugano, dopo 25 anni di convivenza, ha sposato il compagno, il cardiologo Eugenio Quaini. Secondo la legge svizzera la sposa prende il cognome del marito, così il suo nome sarà Anna Maria Quaini.
Ecco alcune curiosità su Mina:
Dalla fine degli anni ’50 a oggi ha interpretato più di 1500 brani.
A trasmetterle l’amore per la musica è stata sua nonna Amelia, cantante lirica, che da bambina la spinse per andare a lezioni di pianoforte, ma l’aspetto teorico non farà mai per lei.
Tintarella di luna è stato il primo brano di Mina a raggiungere la vetta della classifica italiana. Era il 16 gennaio 1960.
A darle il soprannome di Tigre di Cremona fu l’amica, giornalista e scrittrice, Natalia Aspesi.
Il suo camerino era sempre una serra. Tutti fiori che le mandavano i suoi ammiratori.
Marina di Pietrasanta, 23 agosto del 1978, l’amata Bussola: ultimo concerto di Mina, ultima apparizione pubblica.
Mina e Celentano sono amici da mezzo secolo. Hanno lavorato insieme nell’album Mina Celentano del 1998, e poi nel 2016 sono tornati con Le Migliori.
Ama leggere, soprattutto libri di fantascienza.
«Ho grande considerazione per chi non ti rovescia addosso anche il più piccolo malessere. Ho la fortuna di conoscere e frequentare gente che alla domanda: “Come stai?” risponde sempre: “Benissimo” anche quando la situazione non è delle più rosee. Lo fanno per non preoccupare, per educazione, per cultura». (dalla rubrica Mina per voi, Vanity Fair)
Il primo nome d’arte che le venne assegnato fu quello di Baby Gate. Glielo diede Giulio Libano, consulente musicale.
Mina è stata anche attrice: il primo film al quale partecipa è Urlatori alla sbarra del 1960, un musicarello diretto da Lucio Fulci e con protagonisti Adriano Celentano e Lino Banfi.
Alla fine degli anni Sessanta, Frank Sinatra cercò di coinvolgere Mina in una serie di spettacoli dal vivo insieme a Dean Martin, ma il progetto non si realizzò mai per la presunta paura dell’aereo della cantante.
La prima volta che Mina comunicò la sua intenzione di abbandonare le scene fu nel 1972, sei anni prima della sua ultima esibizione dal vivo.
Nel 2001, a 23 anni dal suo ritiro, Mina è riapparsa su Internet sul portale Wind, che propone per la prima volta le riprese di alcune sue sedute di registrazione.
Ama la vita: le piace ridere, bere, mangiare, scherzare e addirittura giocare. Odia, invece, i convenevoli, le cerimonie.
Per i meriti artistici, dal 2001 è Grande Ufficiale della Repubblica.
In cinquant’anni di carriera ha inciso canzoni in inglese, spagnolo, tedesco, giapponese, francese. Ha coperto un repertorio che va da Napoli a Frank Sinatra, dal pop al rock’n’roll, dalla canzone d’autore all’Opera.
La sua casa di Lugano è meta continua dei viaggi di alcuni dei migliori musicisti e autori italiani che vanno a registrare con lei.
«Essere immortale non mi interessa, invecchiare mi piace».
«Se non avesse fatto la cantante? Volevo iscrivermi a Medicina quando avevo 36 anni».
Ha venduto oltre 150 milioni di dischi
«Non seguo la moda: compero soltanto le cose che mi piacciono. E mi piacciono moltissimo le scarpe, anche quelle coloratissime; mi piacciono gli abiti sportivi; gli abiti lunghi, da sera, nei quali, però, non mi sento mai completamente a mio agio; le parrucche che non metto quasi mai».