Mostra del Cinema di Venezia confermata dal 2 al 12 settembre

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Venezia – Il Coronavirus non ferma la Mostra del cinema di Venezia (almeno per ora!).

La Mostra del cinema di Venezia si farà. Sono confermate le date, 2-12 settembre. Ma le modalità e la forma del Festival sono tutte da studiare, nel rispetto delle norme che verranno disposte dal governo.

«Ci sarà il pubblico che le regole consentiranno, più sale con lo stesso film e meno gente dentro. È importante andare avanti, lanciare un segnale», spiega il nuovo presidente della Biennale Roberto Cicutto, subentrato a Paolo Baratta. «Proprio lui, Baratta, ha dichiarato che il socio di maggioranza della Biennale è diventato il pubblico, le arti visive sono arrivate a 600 mila spettatori e la proposta di fare tutto on line non ha senso». La Mostra non può essere sostituita dallo streaming, ma la tecnologia verrà in aiuto per qualche singola soluzione.

Andranno attori e registi dall’estero, o prevarrà la paura del virus?

«Ci aspettiamo che verranno. Ma ci saranno probabilmente restrizioni e problemi di trasporto e pubblico internazionale».

La presidente di giuria è Cate Blanchett. Sui costi, la Biennale farà una proposta a Dario Franceschini, è il ministero dei Beni Culturali a finanziare la Mostra: «Stiamo preparando un documento con dati precisi, dovremo fare i conti con minori introiti, so che c’è un progetto di sostegno alle imprese culturali, non credo che la Biennale sarà considerata estranea. Noi, come tutte le istituzioni culturali, compresa Cinecittà, che hanno una parte di contributi pubblici e una parte di ricavi, avremo una perdita pesante sugli introiti. Meno biglietti venduti, meno persone che vengono».

Sostiene anche che la Biennale potrebbe essere «la prima istituzione culturale al mondo con una proposta concreta di iniziative». E, da veneziano qual è, aggiunge che «sarebbe un segnale importante anche per la città di Venezia, un banco di prova per i servizi, i trasporti, l’ospitalità e la ristorazione. Siamo come un ricercatore che sta per fare un vaccino, spero di non sbagliarmi». Poi agginge che il festival dovrebbe godere «di una extraterritorialità rispetto alle misure di sicurezza, un segnale che poi possa estendersi in altre sale. Venezia potrà essere un grande laboratorio». C’è poi il capitolo Cannes, il ricco eterno rivale più penalizzato di Venezia per il fattore tempo. Al momento è tutto da immaginare. Il delegato generale Thierry Frémaux ha auspicato una collaborazione fra le due rassegne. Cicutto è molto chiaro: con Cannes a oggi nessun dialogo. «Tutto è possibile e tutto può essere studiato, ma è sconcertante che Frémaux dica che continua a studiare e non dica cosa vuol fare. Noi andiamo avanti col programma, se Cannes ci sta pensando non c’è dialogo. Nessuna ipotesi a oggi».

Il punto sul quale Roberto Cicutto insiste è, nell’emergenza, il dialogo con le altre discipline della Biennale (teatro e danza slittano a settembre e ottobre, architettura era programmata in autunno). «Vorrei che la Biennale diventasse la Davos delle arti contemporanee, dove le persone che più hanno da dire trovino casa. Si deve ragionare in termini di Biennale nel suo complesso, agiremo sotto l’ombrello dell’Asac, l’Archivio storico di arte contemporanea che accompagna tutte le attività, non può essere solo patrimonio archivistico ma officina di contenuti. Mostre, retrospettive, convegni…». Il primo esempio che gli viene in mente è l’olandese Rem Koolhaas che propose ai Giardini gli elementi fondamentali dell’architettura (una finestra, una porta…) mentre all’Arsenale c’era una proiezione di film; oppure l’installazione di Christian Marclay con un film che è un’antologia di sequenze di un minuto dove gli orologi segnano l’ora di quel momento. «Quella però è l’opera di un genio, io penso a un progetto più organico». Le attività saranno «più faticose, con gli obblighi dettati dall’emergenza, ma le debolezze danno possibilità di nuove forme». La deadline per l’organizzazione della Mostra è a fine maggio. Ci sarà dunque ancora un mese e mezzo per prendere la soluzione definitiva su un evento cinematografico internazionale di rilievo per il mondo del cinema.

 




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