Mister finanza – Massimo Bocci educa atleti professionisti a pianificare la carriera

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Mister finanza – Ricchi, talmente ricchi da perdere tutto e diventare poveri. Sembra assurdo eppure è accaduto a molti sportivi di successo. Da Mike Tyson a Boris Becker. Per questo esiste la figura del “Mister della Finanza”, un vero e proprio “allenatore” finanziario che insegna agli atleti professionisti come gestire al meglio le proprie finanze e a garantirsi un futuro stabile e sereno. Massimo Bocci è uno di questi ed è fra i più accreditati in Italia. Romano, 47enne, di Azimut Global Advisory. Da vent’anni si occupa degli investimenti di facoltose famiglie italiane, della gestione della tesoreria di importanti clienti istituzionali ed è specializzato nella pianificazione finanziaria e nella gestione dei patrimoni di sportivi professionisti, garantendo al cliente consulenze d’eccellenza in tema di fiscalità e pianificazione successoria.

“Capita molto spesso che i milioni accumulati in carriera, tra premi e sponsor, vengano dilapidati in breve tempo, soprattutto dopo aver concluso la carriera sportiva”, ci confida Bocci. E, in effetti, il tennista e il pugile americano sono solamente due dei molti atleti che per colpa di una cattiva gestione finanziaria sono finiti sul lastrico. Una lunga lista che include, tra gli altri, anche l’ex terzino sinistro dell’Inter Andy Brehme, Paul Gascoigne, George Best, Bjorn Borg e Mike Tyson, capace di dilapidare quasi 500 milioni di euro. “Il mio lavoro svolto con calciatori professionisti, soprattutto con i più giovani – prosegue Bocci – è mirato proprio ad educare lo sportivo alla finanza, a gestire in modo oculato ingenti flussi di denaro, derivanti da una professione estremamente remunerativa ma non infinita. Educare al risparmio e all’accantonamento, pianificando al meglio il futuro e il post carriera, è una attività nella quale credo moltissimo, soprattutto dal punto di vista etico e umano. Sono fiero di quello che faccio e di quello che posso dare, come valore aggiunto, grazie alla mia esperienza ventennale. Nello stesso tempo, però, cerco di non varcare mai quella linea sottile che passa tra l’essere un professionista e l’essere amico. Per loro sono un punto di riferimento, un consigliere del quale si fidano ma sempre nel reciproco rispetto dei ruoli”. Il Mister della Finanza, in effetti, così come un vero allenatore di calcio che si trova a lavorare con dei ragazzi giovanissimi e immaturi, è una figura ampia e complessa che li aiuta a crescere, facendoli diventare degli uomini sempre più consapevoli. I calciatori si sa, lasciano molto presto le loro famiglie e non conoscono molto del mondo. Di contro, gli stessi genitori, non è detto che abbiano conoscenze in ambito finanziario. “Lavoro sempre a stretto contatto anche con le famiglie dei ragazzi e, nel tempo, imparano a fidarsi di me sia come educatore sia come professionista. Do loro indicazioni non esclusivamente legate agli investimenti da scegliere”.

Nel 2007 Massimo Bocci inizia a lavorare con un calciatore romano che all’epoca giocava nel Valencia. Lì conosce l’entourage del ragazzo che lo esorta a sostenere l’esame per diventare procuratore e, dopo il corso alla Luiss (diritto e ordinamento del gioco del calcio), superato l’esame di ammissione all’albo, diventa anche Agente Fifa. Attualmente collabora con una delle più importanti agenzie del mondo.

“Dopo essere diventato agente Fifa ho legato l’attività calcistica a quella della finanza, occupandomi dell’assistenza finanziaria degli sportivi professionisti durante la loro carriera. Oggi, con un mio socio anche lui banker, seguiamo circa 20 calciatori professionisti, anche non più in attività. Dal 2017, invece, grazie alla collaborazione con ‘La giovane Italia’ (i migliori under 19 italiani), ideata da Paolo Ghisoni, giornalista di Sky, intervengo in convegni e dibattiti parlando ai giovani calciatori dell’importanza di un’accurata e meticolosa gestione dei flussi finanziari prodotti in carriera. Educare i ragazzi mi piace moltissimo e sono convinto che l’educazione finanziaria sia una materia che andrebbe insegnata a tutti. Non solo agli sportivi”.




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