Il suo libro è già un successo e la sua intervista molto interessante. Ve la proponiamo (in esclusiva) ed in versione integrale.
1) Ci racconta l’inizio della sua carriera di scrittrice?
Penso che tutto sia nato nell’ infanzia (il centro nodale della vita) quando vivevo in Piemonte, a Biella, non avevo amici perché romana figlia di napoletani e amavo scrivere poesie e leggere instancabilmente. Poi, da ragazzina, ho cominciato a scrivere articoli sui giornalini scolastici e parrocchiali e mi piaceva intervistare la gente. Ma il merito della mia carriera è di un mio caro amico purtroppo scomparso, il sociologo Aldo Musacchio che, ne momento del bisogno ( difficoltà di scrittura, con la tesi di laurea), è stato per me un grande Maestro e mi ha dato la forza per mettermi alla prova. GRAZIE Aldo!
2)Perché questo libro?
Lo spunto è nato dal mio ricordo di quand’ero piccola e dalla forza delle storie, in particolare quella raccontate da mia madre, saggia donna napoletana. Ha contato molto anche l’esperienza di madre e di maestra perché ho potuto osservare quanto sono importanti le fiabe per costruire un’identità forte e in particolare le fiabe cinematografiche. Così ho voluto esplorare un mondo, quello del cinema d’animazione italiano, che pochi altri hanno percorso, attraverso il filo rosso della fiaba.
3)Come ha scelto il titolo?
Il merito, a dir la verità, non è mio ma di un bravissimo professore e grande affabulatore, tra l’altro presidente del Centro Studi del Cinema per Ragazzi e scrittore, che si chiama Italo Spada e che ha scritto la prefazione del libro e ha scelto questo titolo così accattivante, che ne racchiude lo spirito.
4)Ci racconta di cosa scrive?
Mi piace scrivere di argomenti poco approfonditi, per esempio del Signor Bonaventura e del suo autore Sergio Tofano, unica in Italia, raccogliere le sfide e scoprire delle cose che altri non hanno indagato. In questo senso, mio figlio mi rappresenta bene con una battuta perché dice- come Fiorello – “che io scrivo solo cose di nicchia”. Ebbene, sono fiera di essere così!
5)Come sono cambiati i cartoni dagli anni 80-90 ad oggi?
Il ruolo della tecnologia è diventato più preponderante ma io condivido il giudizio di Bozzetto, Cardoni e D’Alò Straffi e Passacantando che dicono che, ora come sempre, la cosa più importante è la forza della storia. Poi la si può raccontare –come dice Cardoni – con dei bastoncini o in 3D il suo fascino rimane inalterato.
6) Adozioni, utero in affitto, ecc.. ecc…. come vede il futuro dei bambini nel mondo?
Sembrano effettivamente scenari apocalittici ma dalla mia esperienza di maestra e di mamma ho tratto la convinzione che i bambini hanno una grande forza e che si deve ritornare a considerarli come protagonisti e non elementi passivi, come accade ora, dando centralità alla scuola in senso lato e alla comunità di cui sono parte integrante come gli anziani, per una vita più sostenibile.
In questo senso mi sento ottimista nel credere nei bambini e nella loro capacità di scombinare le carte in tavola, dobbiamo guardare ai bambini per conquistare una vita più autentica.
7) Obiettivi presenti e futuri?
I miei obiettivi presenti e futuri si concretizzano nel guardare al mio lavoro d’ insegnante, di scrittrice e di mamma con passione sentendomi una privilegiata visto che può trasmettere ciò che ha imparato con leggerezza ed entusiasmo cercando di non dare niente per scontato, in particolare nel rapporto con i bambini , della “magia” contenuta in loro.
8) Un aneddoto sulla nascita del libro
Avevo terminato il libro grazie alla mia testardaggine e lo tenevo nel cassetto, avevo provato timidamente a sottoporlo qualche casa editrice ma … niente. Poi, d’estate, con un amico siamo andati a Santa Marinella a casa di un’ altra amica partita per le vacanze, per prenderci cura dei suoi gatti e del giardino e fare una breve vacanza e così abbiamo conosciuto Tina, che ci ha parlato di questa giovane donna, Elisa che aveva messo in piedi una casa editrice, l’Arbor sapientiae. Giunta a Roma, le ho sottoposto il mio lavoro e ne è stata entusiasta e, insieme al marito Francesco, hanno scommesso sul mio lavoro. Potere del caso, che, a volte, fa miracoli!
9) Quanto significa la famiglia nella carriera ed in generale nella tua vita?Sembra che questa domanda l’abbia scritta conoscendomi perché per me la famiglia ha un posto molto importante nella mia vita ed è la linfa che mi nutre e mi permette di dedicarmi alle altre cose. Ho due splendidi figli adolescenti, un padre anziano ex marinaio che ha bisogno di me e ho assistito mia madre, meravigliosa donna forte e coraggiosa, che mi ha influenzato molto , per otto anni in quanto malata di Alzheimer fino alla sua morte, quattro anni fa. Mia figlia sostiene che avrebbe voluto una mamma casalinga a tempo pieno ma in realtà io amo molto la mia famiglia, che si compenetra con la mia carriera e con la scuola.
10) Cosa pensa del momento che il mondo sta vivendo?
Penso sia un periodo di oscurantismo in cui si vogliono trasformare le persone in consumatori funzionali al potere e obbedienti, anestetizzate. Ma credo anche che sia un momento di passaggio, di transizione che porterà ad uno stile di vita più vicino agli interessi veri dell’umanità. L’eccessiva globalizzazione, la spersonalizzazione a cui ha portato il nostro stile di vita e che ha prodotto isolamento, disperazione e grande disuguaglianza sociale non può durare per sempre. Ci sarà una sana reazione da parte dei giovani e del resto della società, che non potrà rinunciare e tenere in mano il proprio futuro e in questo il ruolo del sapere sarà determinante. Sapere è potere!
Grazie per queste belle domande! Sembra quasi che lei mi conosca..