Italiani? Tanta tv e pochi libri

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Istat: la recente rilevazione dell’istituto statistico dice che il 18,5 per cento degli intervistati nell’ultimo anno non ha letto un libro, non ha fatto sport, non ha visitato un museo, né una mostra, un sito archeologico, non è andato a teatro, al cinema, a un concerto. Questo dato diventa il 28,2 per cento per il sud.

A questi dati va aggiunto che l’89,7 per cento degli italiani guarda la televisione tutti i giorni, il 10 per cento non usa altri mezzi di comunicazione (fonte Censis). In nessun paese europeo c’è un numero così alto di teledipendenti.

C’è una parte della popolazione che legge e studia, ce n’è un’altra che guarda la televisione e basta. Questa seconda parte vive soprattutto al sud.

Le inchieste di Save the children degli ultimi anni confermano questi dati: nell’ultimo anno il 48,4 per cento dei minorenni meridionali non ha letto neanche un libro, il 69,4 per cento non ha visitato un sito archeologico e il 55,2 per cento un museo, il 45,5 per cento non ha svolto alcuna attività sportiva. Spesso nemmeno la scuola al sud svolge un ruolo di contrasto alla depressione culturale delle famiglie.

Ed in Europa che riscontri vi sono? Il 41 per cento degli italiani legge almeno un libro all’anno, otto punti percentuali in meno rispetto a cinque anni fa. In Germania e nel Regno Unito la percentuale è quasi doppia, in Francia leggermente inferiore. Lo stesso rapporto 1 a 2 riguarda più o meno la spesa per la cultura e la quota del prodotto interno lordo.

I vari bonus di 500 euro per i consumi culturali destinati agli insegnanti e ai diciottenni che il governo Renzi ha stanziato e promesso cambieranno qualcosa? Sarà difficile perché con i 500 euro si possono acquistare computer, portatili o tablet; ed i libri saranno accantonati a vantaggio delle nuove tecnologie.




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