Ristoratori italo-americani di New York, una ragazza che ne ha passate tante nella sua vita ma dotata di una grande forza interiore, aggiungete un giovane cuoco affascinante e famoso ma che nel cuore ha soltanto una donna ed avrete gli ingredienti di un bel libro da leggere tutto di un fiato!
Valeria Luzi ha saputo condire una perfetta varietà di ingredienti e li ha “cucinati” nel modo migliore possibile per esaltarne tutto il “sapore”, aggiungendo spezie come i rapporti familiari tipicamente italiani, l’odio passionale che coinvolgerebbe anche il più apatico e naturalmente l’amore, il motore di questo mondo!
Tutto questo e molto altro hanno dato vita alla sua opera. Valeria Luzi è una ragazza carismatica, poliedrica e molto decisa ama molto scrivere e con questo libro ce lo ha ampiamente dimostrato. Noi l’abbiamo intervistata in esclusiva:
Valeria: “Ti odio con tutto il cuore”, perché questo titolo?
È il titolo perfetto per una storia prima di odio e poi di amore, come quella narrata nel libro e poi è una frase di uso comune che chiunque ha detto almeno una volta nella propria vita.
Come è nata l’idea?
Volevo scrivere una storia d’amore, ma non una di quelle smielate e malinconiche che non ho mai sopportato. Volevo fosse romantica e divertente allo stesso tempo, frizzante e travolgente. Dopo aver letto “Ti prego lasciati odiare” di Anna Premoli, Premio Bancarella 2013, ho deciso che dovevo assolutamente prendere esempio da lei e così ho fatto.
Breve sinossi
Susi ha trent’anni e vive a New York. Ha un fiuto straordinario per gli uomini sbagliati, tanto da essere riuscita a collezionare una lunga serie di relazioni fallimentari. L’ultima le brucia ancora… Quando il padre decide di affidarle la gestione del famoso ristorante di famiglia, Da Totò, per Susi sembra arrivata l’occasione giusta per dimostrare finalmente le proprie capacità. Ma una sorpresa indesiderata la attende dietro l’angolo: ad affiancarla ci sarà Michael Di Bella, chef tanto geniale quanto presuntuoso e maledettamente bello, per il quale Susi prova un odio profondo dai tempi del liceo. Ma, come spesso accade, la convivenza forzata, complici cibo e fornelli, può scatenare reazioni inaspettate e anche l’astio più antico può mutarsi in scintille. E passione…
Scrivi d’amore, perché?
Perché secondo me il senso della vita è amare ed essere amati. È l’unica cosa per cui valga la pena lottare. E poi perché fa emozionare e sognare. Scrivo ciò che mi piacerebbe leggere ed evidentemente non sono l’unica a cui piace.
Nella tua vita vi sono persone che ti mancano?
No, dopo aver radicalmente migliorato la mia vita, grazie alla psicoterapia, ora sono felice, appagata e soddisfatta. Forse l’unica persona che mi manca è un figlio, ma sono sicura che prima o poi arriverà anche lui o lei, se è destino.
Allora, raccontaci l’inizio della tua carriera. Obiettivi presenti e futuri?
Non è stato un inizio facile, innanzitutto perché sono sempre stata estremamente insicura e piena di paure. Volevo diventare scrittrice, ma ero certa di non farcela, quindi alla prima difficoltà ho mollato e ho cominciato a viaggiare per il mondo. Dopo due anni tra Londra e New York, ho deciso che dovevo cercare a tutti i costi di realizzare il mio sogno, al massimo non ci sarei riuscita, ma almeno dovevo provare e così ho fatto. Nel 2009 ho pubblicato il mio primo romanzo breve e nel 2013 è arrivato il successo con “Ti odio con tutto il cuore”, prima autopubblicato e poi con la Newton Compton nel 2014. L’autunno scorso è uscito il seguito “Mi manchi troppo per dimenticarti” ed entro l’anno verrà pubblicato anche il prossimo libro, per ora top secret.
Nel frattempo sto lavorando come sceneggiatrice per il cinema, editor alla ricerca di nuovi talenti e blogger.
Cosa vuoi dalla tua vita? Quanta conta il successo? Quanto conta il denaro? Quanto contano gli affetti?
Gli affetti sono la prima cosa, il denaro è uno strumento necessario per vivere tranquilli e il successo è il segnale che si sta andando nella direzione giusta. Mi sento davvero fortunata a essere riuscita a trasformare la mia passione nel mio lavoro. Ho lottato molto per questo traguardo e continuerò a farlo sempre.
Pensi mai a quando sarai “grande”? (famiglia, marito, figli)
Assolutamente sì, anche perché io sono già grande! Anche se me li porto bene, quest’anno compirò 35 anni. Il bello è che non mi pesano per niente e mi sento molto meglio adesso di quando avevo vent’anni. Non tornerei mai indietro. Sento che ho ancora così tante cose da fare e spero di riuscirci.
Quanto ha significato la tua famiglia nell’inizio della tua carriera ed in generale nella tua vita?
La famiglia è sempre fondamentale, specialmente per una romanticona, mammona come me. Il fatto che all’inizio i miei genitori abbiano ostacolato la mia scelta professionale mi ha molto pesato perché mi facevano sentire ancora più insicura e impaurita, senza neppure il loro appoggio. Ora capisco che lo hanno fatto per il mio bene e paradossalmente forse è stata proprio la voglia di dimostrare loro che potevo farcela a spingermi verso il successo.
Ora loro sono dalla mia parte, anche se ancora non comprendono appieno le dinamiche del mio lavoro, ed è bellissimo festeggiare insieme ogni traguardo.
(Raffaele Dicembrino)
Grazie Raffaele e Romanews per la bella intervista 😉