Cinema – Film – Quel bravo ragazzo

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Cinema – Film – Quel bravo ragazzo

Cosa succede se un potentissimo boss mafioso sta per morire e vuole lasciare il comando della sua spietatissima cosca a un figlio che non ha mai riconosciuto? Ma, soprattutto, cosa succede se quel figlio è un innocuo, ingenuo e goffo ragazzotto di 35 anni che fa il chierichetto e che è vissuto in un orfanotrofio di un paesino del Sud Italia?
La risposta ve la diamo noi… si ride, si ride e ci si diverte. Proprio così! Applausi scroscianti a regista ed attori per un film allegro e divertente che con molto ‘savoir faire’ tratta di un argomento serio quale la mafia senza drammatizzare ma con sarcasmo ed allo stesso tempo lucidità.
Herbert Ballerina è pressoché perfetto nel ruolo del ‘bravo ragazzo’ che da un orfanotrofio finisce a dirigere il clan mafioso del padre. Cast di ottimi artisti quello del film che ha visto comparire sul grande schermo attori del calibro di Tony Sperandeo, Enrico Lo Verso, Ninni Bruschetta, Daniela Virgilio, Mario Pupella, Maccio Capatonda, Beniamino Marcone, Ivo Avido e Lucia Di Franco.
Il regista, Enrico Lando è riuscito a confezionare un film di sicuro successo: Cresciuto professionalmente a Londra, nel 2000, si fa notare al Festival del Cinema di Venezia e di Los Angeles con il cortometraggio “It’s a goat’s life!”. L’anno seguente, sempre in Inghilterra, realizza il programma musicale “New Music Tv” come autore e regista. Lo show diviene subito il programma di riferimento per l’industria discografica inglese tanto da essere trasmesso 24 ore su 24 sugli schermi di Piccadilly Circus per sei mesi. Responsabile di aver scoperto e lanciato molti artisti, il programma verrà venduto in 48 paesi.
Tornato in Italia, inizia a lavorare come autore e regista per la televisione e realizza documentari. Da ricordare quattro documentari sull’archeologia egiziana e “Chi ga vinto?” con Marco Paolini.
Nel 2009 crea e dirige, per MTV, la fortunata serie televisiva “I soliti idioti” che diviene anche il primo fenomeno del web italiano. La serie lo porta, nel 2011, al suo debutto cinematografico con “I SoIiti Idioti”. Nel 2012 realizza la quarta edizione della serie e il secondo capitolo per il cinema “I 2 Soliti Idioti”. I due film confermano il fenomeno anche nelle sale incassando un totale di circa venti milioni di euro. Nel 2013 dirige il film “Amici Come Noi” ottenendo, ancora una volta, ottimi risultati al box office. Nel 2016 ha terminato il suo quarto lungometraggio “Quel Bravo Ragazzo” e “La Storia dell’Orso”, un documentario surreale sull’orso M4 che durante l’estate 2014 ha fatto strage di bovini ad Asiago.
Grande protagonista Herbert (che tutti ricordiamo come amico di Checco Zalone in ‘Che bella giornata’) nel suo esordio come protagonista in un film.
Luigi Luciano, in arte Herbert Ballerina, è un attore comico; nasce a Campobasso il 7 marzo 1980. Studia al Dams di Bologna e, una volta laureato, si trasferisce a Milano. La collaborazione con Maccio nasce sul set di uno dei più famosi trailer, “L’uomo che usciva la gente”, nel quale Herbert interpreta il ruolo del protagonista.
Il successo e la simpatia che suscita tra i fan sono immediati. Di lì a qualche anno, recita come spalla di Checco Zalone in “Che bella giornata” (2010), interpretando il personaggio del buttafuori sfigato.
E’ uno dei conduttori del programma radiofonico più ascoltato d’Italia, “Lo Zoo di 105”, su Radio 105.
A Giugno 2014 conduce “Testa di Calcio” in onda su MTV. E’ la sua prima trasmissione tv come protagonista: Herbert va alla scoperta del Brasile e racconta a modo suo in una docu-fiction di viaggio come il paese si prepara ai Mondiali di Calcio del 2014. E’ testimonial Ceres in campagne nazionali web e tv.
Nell’esordio cinematografico di Maccio, “ITALIANO MEDIO”, è ancora al suo fianco come spalla comica. Interpreta Alfonzo, vecchio e odiato amico di scuola di Giulio, che ha un rimedio per tutti i mali del protagonista: una pillola miracolosa che gli farà usare solo il 2% del proprio cervello anziché il 20%, come si dice comunemente.
Dal 26 ottobre 2016 su Infinity sarà coprotagonista di “Mariottide – La sitcom”, serie in 20 episodi diretta e interpretata da Maccio Capatonda e prodotta da Lotus Production. Vestirà i panni di Fernandello, figlio adottivo un po’ ritardato dell’aspirante cantante squattrinato Mariottide.
“QUEL BRAVO RAGAZZO” è il suo primo film da protagonista.
Al momento è impegnato nelle riprese del secondo film di Maccio Capatonda “OMICIDIO ALL’ITALIANA”.
“Abbiamo cercato di inserire il mio personaggio in un contesto più classico, meno satirico e grottesco”, ha affermato Ballerina. “Volevamo catapultare Leone in un contesto più grande di lui e vedere come se la cavava”. Un po’ come capita a Forrest Gump”.
Il primo pensiero guardando Quel bravo ragazzo va a Johnny Stecchino. “Herbert è diverso da Roberto Benigni”. Ne è convinto il regista. “Quando l’ho incontrato mi ha colpito la sua fisicità che mi ricordava Buster Keaton ed Edward mani di forbice”. Per Daniela Virgilio “Herbert ha un candore e una purezza che rende ancora più interessante il gioco comico. Non si riesce mai a capire veramente quando scherza o fa sul serio. E’ capace di calarsi perfettamente nel suo personaggio”.
“I film che prendono in giro la mafia sono più efficaci di quelli seri”, ha dichiarato Bruschetta. “La leggerezza e la comicità aiutano a veicolare meglio il messaggio”. Come si dice ai mafiosi? “Una risata vi seppellirà” suggerisce Enrico Lo Verso.
Ballerina ha risposto ad alcune domande con il suo consolidato sarcasmo: “Devo dire che essere al centro dell’attenzione mi crea qualche problema, soprattutto a livello di parlantina (ride ndr). Scherzi a parte, l’idea era quella di cercare di staccarmi dal mondo Maccio per fare una commedia più di genere e per un pubblico più vasto. Accanto all’ironia nonsense e grottesca in me vive anche un lato pop. Ho cercato di essere più me stesso, evitando gli eccessi come espressioni o voci troppo particolari e ricercati. Mi sono impegnato un po’ di più, ho anche letto “Il lavoro dell’attore su se stesso” di Stanislavskij”.
Com’è nata l’idea di fare un film ambientato tra le cosche mafiose?
“La mafia ci sembrava una buona trovata per calare il mio personaggio, che è goffo e ingenuo, in un ambiente molto diverso da lui. In corso d’opera ci è venuto in mente di inserire in qualche scena delle parodie che distruggessero i clichè legati alla Mafia. Non vuole essere un’opera di denuncia ma facendo ridere si può comunque trasmettere un messaggio, far capire ai ragazzi che il problema della Mafia è ancora presente”.




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