Cinema – Film MR COBBLER e la bottega magica

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Cinema – Film MR COBBLER e la bottega magica. Una commedia divertente, un gioco, ma anche un modo per comprendere l’altro: tutto questo è “MR COBBLER e la bottega magica” film con un cast d’eccezione capitanato da Adam Sandler, Dustin Hoffman, Steve Buscemi, Dan Stevens ed Ellen Barkin in grado di offrire al pubblico 98 minuti di relax, spensieratezza e qualche risata.
Max Simkin (Adam Sandler) ripara calzature nel negozio di proprietà della sua famiglia da generazioni. Max, disilluso dal tran tran quotidiano, scova per caso un cimelio che gli permette di mettersi nei panni dei suoi clienti e vedere così il mondo da una prospettiva diversa. A volte mettersi nei panni – o meglio, nelle scarpe di qualcun altro è il modo migliore per scoprire chi si è veramente.
Max Simkin è un calzolaio, come il resto della sua famiglia da quattro generazioni a questa parte nel Lower East Side newyorchese. Max, uomo di mezza età che vive con la madre (Lynn Cohen), non ha una vita entusiasmante: si occupa della gestione del negozio che suo padre (Dustin Hoffman) gli lasciò quando scomparve misteriosamente molti anni prima. Dedica le sue giornate alla riparazione senza sosta delle calzature degli abitanti del suo quartiere, che le usano per farsi strada nel mondo, così come vorrebbe fare lui. Uno dei pochi amici su cui può contare è il suo vicino di casa, il barbiere Jimmy (Steve Buscemi).
L’unica macchina per la cucitura delle suole a sua disposizione a un certo punto si rompe, proprio mentre sta terminando un lavoro importante per un malvivente locale (Cliff ‘Method Man’ Smith). Max è costretto ad usare un antico cimelio di famiglia scovato in cantina: non gli ci vuole molto per capire che non si tratta di una macchina da cucire per scarpe qualunque, e che, soprattutto, lui non è un calzolaio come tutti gli altri.
La vita di Max si trasforma irrimediabilmente, facendogli perdere il controllo. Grazie all’amicizia e all’aiuto di Carmen (Melonie Diaz), Max si farà forza, risolverà il suo problema e affronterà la magnate Elaine Greenawalt (Ellen Barkin), diventando un piccolo eroe nella sua cittadina.
Mr Cobbler e la bottega magica è una storia di crescita – anche se di mezza età – che dimostra che non è mai troppo tardi per diventare quello che si desidera essere. Sullo sfondo dell’attuale crisi economica che affligge gli Stati Uniti, Mr Cobbler e la bottega magica è una favola sulla famiglia, l’abilità creativa, la responsabilità sociale, e, non da ultimo, i superpoteri.
Il regista Tom Mccarthy ci ha narrato della sua opera. Da dove è nata l’idea della storia?
“L’idea è nata da una mia riflessione sul significato del modo di dire to walk a mile in another man’s shoes, mettersi nei panni di qualcun altro. Non sapevo da dove venisse, per cui ho fatto qualche ricerca. Ho poi contattato Paul Sado, che ha scritto con me la sceneggiatura. È tutto nato da lì; ci sono state diverse lunghe conversazioni a tarda notte finché non abbiamo plasmato la storia”.
Tu e Paul Sado come siete arrivati a lavorare insieme a questa storia?
“Paul è un amico e un grande sceneggiatore. Quando mi è venuta questa idea, ho subito pensato che lui fosse la persona più adatta per lavorarci. Conosce bene la realtà del Lower East Side: ci vive. La sua famiglia si è stabilità lì inizialmente e poi si è spostata a Brooklyn, e per questo motivo ha una comprensione innata delle dinamiche di quartiere. Era il collaboratore perfetto per questo progetto”.
Puoi descriverci la storia?
“Il protagonista è un calzolaio che proviene da una famiglia impegnata nel ramo da quattro, anzi cinque generazioni. Vive a Brooklyn, ma lavora nel Lower East Side, dove si trova il negozio di famiglia. Si sente intrappolato in una vita cui è stato predestinato, e non pensa di avere controllo sulla sua esistenza. Finisce per scoprire un cimelio di famiglia – una macchina per la cucitura delle suole – che deve utilizzare per un’emergenza. Usandolo, scopre che ha un potere speciale che gli permette di assumere identità diverse e vivere nuove esperienze. In questo modo, Max finirà pian piano per scoprire se stesso”.
Puoi descriverci il personaggio di Adam Sandler, Max?
“All’inizio della storia Max si sente ad un punto morto nella sua vita. Come molte persone, vive una crisi di mezza età: si guarda intorno e si dice: “È tutto qui?”. Nel corso della storia, scopre che la sua vita ha molto più valore di quello che pensa. All’inizio del film, Max ha un grosso vuoto nel cuore, causato dall’abbandono della famiglia da parte del padre quando era molto giovane. Nel corso del racconto, questo mistero viene risolto e riesce a colmare la distanza da suo padre”.
Il fatto di essere anche un attore influenza il tuo modo di dirigere?
“Adoro lavorare con gli attori: questo per me è uno degli aspetti più gratificanti dell’attività di regista. Mi piace molto trovare il cast per un film; è come completare un puzzle, inserendo pezzo per pezzo attori diversi con differenti background, che lavorano insieme. In questo film ci sono Adam Sandler, Dustin Hoffman, Steve Buscemi e Cliff Smith: mi piace farli collaborare e vedere quello che succede. È un privilegio lavorare con veri professionisti come Ellen Barkin, Melonie Diaz, Dan Stevens e molti altri, tutte persone fantastiche con cui collaborare”.
Come si è andato componendo il cast?
“Adam è stato il primo ad essere scritturato. Abbiamo scritto il film pensando a lui nella parte del protagonista. Lo abbiamo contattato, e anche se non ci conoscevamo affatto, abbiamo subito legato e ha accettato di partecipare al progetto. Il resto dell’ottimo cast è stato scelto facilmente dopo questo primo, importante tassello. Abbiamo elaborato la sceneggiatura nel giro di un paio d’anni, ma la lavorazione della pellicola è stata rapida. È bello quando le cose procedono rapidamente”.
Com’è stato lavorare con Dustin Hoffman?
“Dustin è un’artista, ed è estremamente meticoloso nell’esaminare una proposta prima di firmare il contratto. Vuole essere sicuro di capire l’essenza profonda del film. È un privilegio passare alcune ore al telefono con lui a discutere della tua sceneggiatura. Ho imparato molto”.
Che differenza c’è tra Mr Cobbler e la bottega magica e i tuoi film precedenti?
“Mr Cobbler e la bottega magica è simile alle mie pellicole precedenti all’inizio, ma poi diventa assai diverso. Presenta una componente magica, sequenze di azione e vengono esplorati molti mondi diversi. La struttura e la portata di questo film sono elementi fantastici con cui giocare. La sceneggiatura ha un peso molto importante e deve molto a diversi generi, tra cui la favola, e i racconti epici dei supereroi; è stata un’occasione di esplorare questi temi dal nostro personale punto di vista. È stato impegnativo, ma allo stesso tempo molto divertente”.




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