Cinema – Film – La vera storia di Maria Regina di Scozia

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Maria Regina di Scozia, non è un film qualunque, non si tratta soltanto di una pellicola storica ma è qualcosa di più, è il racconto di come il potere possa essere causa di un male enorme, violento, capace di insinuarsi viscidamente nelle persone più insospettabili e di come lo stesso male possa poi rivolgersi anche contro chi ne ha compiuto.
Maria Regina di Scozia è una donna che dapprima si piega al volere di stato ed accetta di divenire moglie per il bene della pace, ma alla morte del suo sposo non accetta una comoda poltrona ma torna in patria per combattere contro quel protestantesimo che cerca, in tutti i modi, di mettere i cattolici alla berlina, di schiacciarli di dominarli, di renderli ridicoli.
Per il ‘suo Dio’ e per suo figlio (futuro re di Gran Bretagna), Maria Regina di Scozia, tradita e colpita nei suoi affetti più cari, lotta contro muri di gomma, contro cattiverie di ogni genere sino ad offrire la sua stessa vita come purificazione dell’anima.

Celebre per il tuo talento visionario, finora espresso solo nei teatri, Josie Rourke segna il suo debutto con uno straordinario lungometraggio che mette in scena l’incredibile vita di Mary Queen if Scots film basato sul pionieristico libro “Queen of Scots: The True Life of Mary Stuart” di John Guy, che ha rivelato nuove prove sulle vite di Maria ed Elisabetta, il film ricostruisce la storia di due Regine divise dal potere con una formula che riesce a offrire una lettura moderna delle questioni femminili. Nata cattolica, in tempi di grande fermento religioso, Maria è spedita nella Francia cattolica per proteggerla. A 15 anni, Maria sposa l’erede al trono di Francia. Divenuta Regina di Francia a 16 anni, a 18 rimane vedova, ma respinge ogni proposta di matrimonio e sceglie di tornare nella natia Scozia, per reclamare il trono che le spetta. In assenza di Maria, i Protestanti hanno preso il controllo della Scozia, e il fratellastro Moray ha governato al suo posto. Il potente John Knox è alla guida del fronte protestante in Scozia ed è convinto che una donna alla guida di una monarchia sia un reato contro natura e contro la volontà di Dio. Mentre in Inghilterra, la cugina di Maria, la Regina Elisabetta affronta la pressione di doversi sposare e dare vita a un erede, in Scozia, Maria affronta cospirazioni, rivolte civili e un gruppo di donne che mette sotto costante cattiva luce la sua condotta sessuale. Mary ha, dalla nascita, pretese sul trono di Elisabetta. Le due Regine vivono una fascinazione reciproca: solo loro possono capire cosa significhi essere donne e guida della propria politica. Maria offre amicizia e un accordo che definisca ruoli e zone, ma la sanguinolenta e intensa politica delle loro corti non farà che allontanarle. Maria, sfidando i suoi consiglieri e la volontà del regno inglese di vederla sposata, diventa madre di Giacomo I, erede per entrambi i regni. Dopo la sua nascita, si ricreano le condizioni di un’alleanza pacifica, ma i nemici di Maria sono ormai troppi ed Elisabetta è turbata dalla crudeltà e violenza della corte che circonda Maria. Le due donne prendono scelte molto diverse su matrimonio, maternità e autorità politica. Per queste posizioni entrambe rimarranno figure immortali nella storia.
L’attrice irlandese Saoirse Ronan è stata vicina a interpretare il ruolo di Maria Stewart per lungo tempo, avendo addirittura firmato a 18 anni per lavorare su una precedente versione cinematografica delle sfortunate vicende della regina. “Anche allora, ho sempre percepito una grande connessione con la Scozia e la sua storia, probabilmente perché credo ci siano grandi somiglianze fra Scozia e Irlanda.” spiega Ronan, ormai 24enne. “L’idea di vestire i panni di una regina che ha rappresentato così tanto per la gente scozzese, considerando che quello che ha vissuto è stato veramente travolgente. Si tratta di una storia che doveva necessariamente essere raccontata. Come attrice si è trattata di una sfida importante e so di essere stata molto fortunata a poter ricoprire questo ruolo. Quando si è presentata la possibilità, sapevo che non me la sarei lasciata sfuggire: dopo il progetto naufragato a 18 anni avevo sempre mantenuto la speranza di riuscire a interpretare questo ruolo.”
“Maria ha avuto un effetto dirompente che pochi altri personaggi sono riusciti a darmi nella mia carriera,” confessa Ronan. “Mi sento più forte. Siamo portati ad affrontare decisioni difficili continuamente, ma è confortante sapere che una persona giovane come lei sia stata in grado di superare tutte queste avversità. Non può bastare il diritto divino a governare per non sentirsi vulnerabili. Maria mi ha lasciato l’insegnamento che presa una scelta bisogna assumersene le responsabilità. È stato un personaggio pieno di spunti.”
La storia ci narra che Maria Regina di Scozia nacque l’8 dicembre 1542. A soli sei giorni di vita perse il padre, Re Giacomo V, e salì così al trono di Scozia. Nel 1558, si sposò con l’erede al trono di Francia, che diventerà nel 1559 Francesco di Francia. Fu Regina Consorte solo per un anno a causa della morte del marito. Nel 1561 tornò in Scozia per riprendere la corona.
Elisabetta, nata il 7 settembre 1533, era la figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, che fu giustiziata quando aveva due anni di vita. Enrico fu succeduto sul trono dal fratellastro di Elisabetta, Edoardo VI, poi dalla cugina Lady Jane Grey per nove giorni, seguita dalla sorellastra, la cattolica Maria, che era la prima figlia di Enrico con Caterina d’Aragona. Elisabetta divenne regina nel 1558.
In questa opera dalle tinte drammatiche, che rappresenta il debutto cinematografico di uno dei migliori talenti del teatro inglese, Josie Rourke, sono descritti i conflitti e le ribellioni di Maria nei confronti di una corte di uomini che non ha mai cessato di tramare alle sua spalle per farla cadere. La storia svela anche gli elementi più intimi del suo rapporto con la cugina, la Regina Elisabetta I: due donne toccate da un privilegio unico che le ha costrette a cimentarsi in una sfida unica per ottenere il potere massimo, fra sacrifici contrastanti e duri prezzi da pagare, in un universo composto da soli uomini.
Per i produttori Tim Bevan ed Eric Fellner e la produttrice Debra Hayward, il progetto segna il ritorno a un terreno per loro particolarmente fertile: insieme, infatti, avevano portato sul grande schermo la storia di Elisabetta I, con i due film del regista Shekhar Kapur, nel 1998 con “Elizabeth” e nel 2007 con il secondo “Elizabeth: The Golden Age”, entrambi vincitori del Premio Oscar con Cate Blanchett nel ruolo della protagonista. “Da sempre il cinema è stato interessato alla storia di Maria, perché semplicemente è un personaggio affascinante,” spiega Bevan. “Pur avendo prodotto i film dedicati ad Elisabetta, il mio interesse non è scemato. Ho sempre pensato che Maria fosse un personaggio capace di meritare un film a sé. È impressionante che queste due donne si siano confrontate in un contesto così fortemente maschile. E nei dieci anni vissuti da Maria in Scozia, ne sono successe di cose: due mariti e due battaglie sono elementi sufficienti per costruire un film.” La storia della vita di Maria, inclusi i rapporti con Elisabetta, hanno anche una grande risonanza sulla contemporaneità, dal punto di vista dei produttori. “L’obiettivo era di realizzare un film su due donne che affermano la propria autorità in un mondo dominato dagli uomini, imparando a proprie spese la gestione del potere e rischiando di essere anche manovrate dalle persone che le circondano,” racconta Bevan. Queste sono donne che lottano con forza per il potere, per la politica, per l’amore, per tutte le cose con cui continuano a lottare ogni giorno.”
Per una produzione fortemente ambiziosa, è stato chiaro da subito che fosse necessario individuare un autore in grado di trovare il registro corretto per esprimere le profonde emozioni scaturite. Come direttrice artistica della prestigiosa Donmar Warehouse di Londra, Josie Rourke ha curato straordinarie produzioni con alcuni dei più talentuosi attori dei giorni nostri. Conferma la produttrice Debra Hayward: “Conoscevo il lavoro di Josie alla Donmar, ed ero certa che nonostante la differenza di linguaggio sarebbe riuscita a ricreare la forza visiva che aveva già espresso in passato. È capace di trovare soluzioni spiazzanti e non avevamo dubbi che avrebbe funzionato anche sul grande schermo. Infine, non poteva che essere una donna a raccontare questa storia.” Rourke si è immediatamente innamorata del progetto. Il suo entusiasmo è legato alla convinzione che per migliorare oggi le vite delle donne, dobbiamo iniziare “a raccontare nuove figure storiche che possano ridefinire l’immaginario emozionale, simbolico e politico delle donne.” Rourke ha vissuto con grande passione l’opportunità artistica di raccontare una storia al femminile e di poter lavorare con l’attrice nominata al Premio Oscar Saoirse Ronan, che aveva accettato la proposta di interpretare Maria. “Ho immediatamente pensato a Saoirse per interpretare questo ruolo,” confessa Rourke. “Saoirse è un talento straordinario capace di esprimere il potere, la ferocia, la sofferenza e il sacrificio di Maria.” La volontà di inserire nel racconto anche il rapporto con Elisabetta ha aumentato l’interesse della regista. “Ho trovato subito interessante poter dirigere due donne protagoniste di una storia,” chiarisce Rourke. “Non è facile trovare film di questo tipo nella storia nel cinema. Mi vengono in mente Carol, Mulholland Drive, Thelma & Louise, ma si tratta tipicamente di un’ossessione psicologica che vivono. Questo film si dirige verso un incontro verosimile fra le due, seppure Maria viva nella mente di Elisabetta attraverso tutta la storia, scavando nella sua coscienza, determinando le sue scelte, in tutti gli aspetti della sua vita. Solo loro possono realmente e pienamente capirsi. Anche se si muovono in maniera molto differente, queste due donne rappresentano due facce della stessa moneta. Il film è chiaramente molto focalizzato su Maria, ma come Batman ha un suo Joker e Sherlock Holmes si batte con Moriarty, Elisabetta è una controparte psicologica molto stimolante. Sono stata entusiasta di poter costruire una storia di questo tipo.”
Lo scrittore Guy ha speso il proprio impegno nel proporre una prospettiva differente rispetto a quanto fatto da altri storici. “Ho iniziato a realizzare che i rapporti di potere fra le due Regine hanno offerto un’immagine totalmente errata di Maria,” chiarisce. “Maria ha subito una campagna sistematica di screditamento condotta dagli inglesi e pensata da William Cecil. È stato lui a raccogliere le informazioni che sono arrivate nelle nostre mani e leggendole si può capire come abbia voluto arrivare alle conclusioni che conosciamo. Ma certamente, guardando i dettagli, diventa evidente che c’è margine per un’altra versione. È diventato importante per il mio lavoro poter raccontare la vera storia di Maria perché è spesso stata vittima di un pregiudizio. Le fonti sono tutte disponibili e avevano solo bisogno di essere portate alla luce.” “John Guy non si è risparmiato nella ricerca di dettagli e fatti storici,” conferma Willimon. “Il suo libro non è fatto di speculazioni sensazionalistiche ma ci ha permesso, piuttosto, di costruire un sistema di elementi che aiutano anche a presentare meglio il legame emozionale fra Maria ed Elisabetta. John è stato di grande aiuto durante la nostra fase di ricerca, oltre che pienamente comprensivo rispetto ad alcune libertà necessarie per una versione cinematografica. Il suo apporto è stato fondamentale per ricostruire la verità emotiva di questa storia, ambientandola in un contesto storico che doveva essere assolutamente coerente.” La sceneggiatura di Willimon è stata in grado di raccogliere tutta la complessità di due corti reali al seguito di due donne impegnate nella lotta per la corona. “È riuscito a centrare in maniera brillante la storia di queste due donne,” conferma Bevan. “Fra intrighi e personaggi ha fatto un lavoro eccezionale.” Aggiunge Willimon: “Credo che una delle cose che più mi ha appassionato di questo progetto sia il rapporto fra Maria ed Elisabetta, due giovani donne ritrovatesi in una posizione comprensibile solo dall’altra. Sebbene ci sia un profondo legame, rimangono comunque due rivali. Ognuna aspira al trono dell’altra, in un vortice che coinvolge i legami di famiglia, le rivalità, i tentativi di pacificazione, la guerra e gli intrighi.”




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