Astronomia – Appuntamenti fino a metà settembre nella bellissima cittadina veneta con stelle e pianeti. Il prossimo in calendario, mercoledì 29 luglio alle 21,30, è una serata di osservazioni virtuali del cielo. Sabato 22 agosto appuntamento con “Astronomy Domine”: un tributo dei Wit Matrix agli amati Pink Floyd.
Padova e le sue stelle protagoniste delle sere d’estate all’insegna diastronomia, musica, danza e teatro.
Più di 30 appuntamenti fino a metà settembre con nomi importanti del panorama italiano e internazionale come Lella Costa, Alessandro Preziosi, Neri Marcorè, Arturo Brachetti, Paolo Rossi, Fabrizio Bosso, Ottavia Piccolo e Massimo Cacciari a cui si affiancheranno i nuovi spettacoli di Solisti Veneti, OPV, Andrea Pennacchi, Calicanto e Summertime. Tutto questo nella suggestiva cornice del Castello Carrarese all’ombra della Specola. Castello che quest’anno avrà una capienza ridotta a 400 posti a causa delle disposizioni in essere per contrastare la diffusione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e che accoglierà il pubblico offrendo tutti gli standard di sicurezza previsti per lo spettacolo dal vivo.
Tra gli appuntamenti da segnalare quello con Alessandro preziosi. L’attore, dopo il grande successo del recital su Sant’Agostino a Palazzo della Ragione, ritorna a Padova per Il Suono e la Parola con un recital dedicato al grande Totò nella suggestiva cornice del Castello Carrarese. Il 15 aprile 1967 scompariva un attore senza eguali, capace di dar voce con la sua straordinaria “rivoluzione del linguaggio”, con le sue smorfie e i suoi lazzi verbali all’Italia del Dopoguerra. A oltre cinquant’anni dalla sua morte Antonio De Curtis, più romanticamente Totò, non ha mai smesso di farci sentire la sua presenza. Non lo ha fatto la sua maschera – emblema sorridente e triste del sottoproletariato urbano in un’Italia schiacciata ma viva – e non lo ha fatto l’uomo, nostalgico e fragile, che con quella maschera sembrava avere poco o niente a che fare.
Tra lettere, interviste, frammenti, musica e poesia questo recital di Alessandro Preziosi ripercorre la carriera dell’attore e la vita dell’uomo. Perché sono esistiti un Totò e un Antonio De Curtis: e per entrambi non si può che avere, parafrasando una sua canzone, “soltanto una parola: amore e niente più”.
Di grande interesse il programma legato all’astronomia.
Mercoledì 29 luglio alle 21:30 l’Inaf di Padova propone “Sotto i pianeti della Specola”: una speciale serata dedicata al cielo e all’osservazione della Luna, di Giove e di Saturno. Saranno presenti sul palco alcuni ricercatori che descriveranno le caratteristiche di questi affascinanti corpi planetari, accompagnati dalle immagini provenienti dai telescopi collocati per l’occasione in cima alla Specola, puntati in tempo reale sulla Luna e sui due pianeti giganti del Sistema solare, separati in cielo di pochissimi gradi, in una sorta di grande balletto cosmico. A causa delle stringenti misure di sicurezza contro il Covid19 non sarà possibile per il pubblico effettuare la visita agli spazi museali ma, grazie all’ausilio di una speciale telecamera indossata da un astronomo dell’Osservatorio, si potrà seguire la visita da remoto, attraverso le sale dove si custodiscono i telescopi e le carte celesti antiche, fintanto che il “ cameraman” raggiungerà il cielo stellato.
Sabato 22 agosto alle 21:15, infine, un’altra prima assoluta, questa volta musicale, sempre in collaborazione con l’Inaf di Padova: “Astronomy Domine”, tributo ai Pink Floyd dei Wit Matrix. Protagonista sarà l’astronomia nelle canzoni psichedeliche dei Pink Floyd interpretate dai Wit Matrix. Un’epoca che ha visto l’affermazione della tecnologia con il volo spaziale e l’ampliamento del cosmo sconosciuto, raccontata attraverso una selezione di brani che abbracciano scienza e psiche interiore. Dal “muro” del suono, o quello che ci costruiamo intorno a noi, dalla misura del tempo con gli astri o di quello percepito, dall’eclissi di Sole a quelle del cuore.
l Castello Carrarese costituisce uno dei più importanti beni storici, architettonici, artistici e militari di Padova. L’antico edificio sorge sull’area che un tempo ospitava il castello fatto costruire da Ezzelino III da Romano, tiranno della città dal 1237 al 1256, come perno difensivo della cinta muraria duecentesca. A costituirne la traccia più notevole è la Torlonga, la maggiore delle due torri dell’antico castello. Caduto il tiranno le fortificazioni furono abbandonate fino alla signoria dei Carraresi che fece ricostruire il Castello. I Carraresi fecero, inoltre, dipingere le due torri a scacchi bianchi e rossi, così come Giusto de’ Menabuoi nel 1382 le rappresentò nella veduta della città, affrescata nella cappella del Beato Luca Belludi nella basilica di Sant’Antonio. Tutto il castello dunque era decorato dentro e fuori, e i restauri degli ultimi dieci anni eseguiti negli ambienti dell’osservatorio hanno consentito di riportare alla luce visibili tracce di vivo colore rosso e di bianco negli angoli più nascosti della Specola che su quel castello fu edificata. Il Castello venne collegato alla Reggia Carrarese dal traghetto alle mura, un passaggio sopraelevato che aveva la funzione di collegare i centri del potere politico e militare. Con la costruzione delle mura rinascimentali e a seguito del lungo periodo di pace di cui godette la città sotto il dominio della Repubblica di Venezia, il valore strategico del Castel Vecchio di Padova, così veniva ormai denominato nel Settecento, venne meno.La Repubblica di Venezia vagheggiò anche la costruzione di un Castelnuovo sul versante est delle mura ma di questo progetto rimangono solo alcuni bastioni.