Sputnik V a gamba tesa contro Repubblica. Il vaccino russo che nessuno voleva e che ora invocano (quasi) tutti, ha un profilo twitter da cui ha lanciato una frecciatina al quotidiano diretto da Molinari.
L’articolo di Repubblica
E’ la risposta ad un articolo comparso ieri sul quotidiano di sinistra. “La Russia vuole produrre Sputnik in Italia per mandarlo in Africa”, titolava ieri Repubblica un pezzo a firma Giuliano Foschini e Fabio Tonacci. “L’operazione di colonizzazione dell’Europa è studiata nei particolari, ed è cominciata consegnando lo Sputnik al piccolo stato di San Marino”, scrivono gli autori dell’articolo in questione.
La scelta di San Marino
In realtà la Repubblica del Titano a gennaio aveva firmato un protocollo d’intesa con l’Italia, per assicurarsi la fornitura di vaccini contro il coronavirus. Il tutto seguendo le linee guidate previste dall’Oms, per una copertura cioè del 70% della popolazione. Qualcosa però è andato storto, ovvero si sono verificati i noti ritardi nella produzione e nella fornitura dei vaccini. San Marino non ha ricevuto le attese dosi, neppure una delle 50mila previste dall’accordo con l’Italia. Di conseguenza le vaccinazioni nel piccolo Stato non erano partite. Di qui la decisione di acquistare dosi dello Sputnik V, siglando un protocollo per il vaccino sviluppato dall’Istituto di epidemiologia Nikolai Gamaleya di Mosca. Oltretutto, e anche questo è ormai noto a tutti, sia la prestigiosa rivista britannica Lancet che l’Istituto Spallanzani hanno fornito una valutazione scientifica decisamente positiva sull’efficacia e sulla sicurezza dello Sputnik V.
Il vaccino russo Sputnik V sarà prodotto anche in Italia. Lo annuncia la Camera di Commercio Italo-Russa, spiegando che è stato “firmato il primo accordo in Europa tra il fondo governativo russo e la società Adienne Pharma&Biotech per la produzione”. La partnership permetterà di avviare la produzione già da luglio 2021: sono dieci milioni le dosi previste entro fine anno. La Commissione Ue chiarisce: “Attualmente lo Sputnik V non rientra nella nostra strategia”. E il governo Draghi spiega che si tratta di un mero accordo privato. La stipula del contratto prevede la produzione dello Sputnik V presso la società italiana Adienne Srl di Caponago (Monza e Brianza), succursale dell’omonima holding svizzera.
“A partire da giugno-luglio nello stabilimento di Caponago, vicino a Monza”, ha dichiarato il presidente della Adienne Antonio Di Naro.
Il numero uno di Rdif, Kirill Dmitriev ha affermato che “molte regioni italiane vogliono realizzare il farmaco» e che, sempre da giugno, anche in diverse altre fabbriche potranno essere sfornate «decine di milioni di dosi”.
“Il processo produttivo innovativo del vaccino russo Sputnik aiuterà a creare nuovi posti di lavoro e permetterà all’Italia di controllare l’intero processo di produzione del preparato. Questo permetterà la produzione di 10 milioni di dosi entro la fine dell’anno” ha aggiunto la Camera di Commercio Italo-Russa, in una nota pubblicata sul suo sito nel quale annuncia la firma del primo accordo in Europa.