Nizza – Papa Francesco condanna “nel modo più energico” l’agguato terroristico avvenuto nella basilica Notre-Dame della città francese, costato la vita a tre persone, In un messaggio a firma del cardinale Parolin, il Papa si unisce alle famiglie degli uccisi e invita all’unità il Paese. In precedenza la Sala stampa vaticana aveva riferito l’invito al popolo francese perché reagisca “al male con il bene”.
Il dolore del Papa per la tragedia di Nizza arriva in due riprese a distanza di pochi minuti. L’ultima in ordine di tempo nel primo pomeriggio giunge tramite il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, che in un messaggio al vescovo di Nizza, André Marceau, esprime la condanna “nel modo più energico” da parte di Francesco di “tali violenti atti di terrore”, assicurando “la sua vicinanza alla comunità cattolica di Francia e a tutto il popolo francese che chiama all’unità”. Poco prima, rispondendo ai giornalisti, il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, aveva parlato di “momento di dolore, in un tempo di confusione”, ribadendo che “il terrorismo e la violenza non possono mai essere accettati”, ancor più quando la crudeltà semina “morte in un luogo di amore e di consolazione, come la casa del Signore”. Bruni aveva riferito l’auspicio di Francesco “perché la violenza cessi, perché si torni a guardarsi come fratelli e sorelle e non come nemici”. E perché, come scritto anche in un tweet sull’account Pontifex, “l’amato popolo francese” possa “reagire al male con il bene”.
“È con la più grande tristezza che ho appreso del dramma che colpisce la comunità cristiana e ancora una volta la città di Nizza”. Sono parole del presidente della Conferenza episcopale francese, l’arcivescovo Éric de Moulins-Beaufort di Reims. L’arcivescovo ricorda che è accaduto a pochi giorni dal feroce omicidio del professor Samuel Paty ed esprime sgomento che “non può che essere forte dopo questa nuova dolorosissima tragedia. “La mia tristezza è infinita – dice – di fronte a ciò che di disumano possono fare altri esseri umani”. Sottolinea che tutte le chiese di Nizza sono poste sotto la protezione della polizia. Assicura: “Tutte le mie preghiere vanno alle vittime, ai loro cari, alle forze dell’ordine in prima linea in questa tragedia, ai sacerdoti e ai fedeli feriti nella loro fede e speranza”. Poi aggiunge: “Che lo spirito di perdono di Cristo prevalga di fronte a questi atti barbari”.
Inoltre, nel comunicato dei vescovi francesi pubblicato sul sito della diocesi si legge: “Queste persone sono state aggredite e uccise perche’ si trovavano nella basilica: rappresentavano un simbolo da distruggere. Questi omicidi ci ricordano il martirio di padre Jacques Hamel. Attraverso questi atti orribili, è il nostro intero Paese ad essere colpito. Questo terrorismo mira a instillare un clima di ansia nella nostra società”. Dunque, l’appello: “E’ urgente che questo cancro venga fermato così come è urgente ritrovare la fraternità, indispensabile per tenerci tutti in piedi di fronte a queste minacce. Nonostante il dolore che ci attanaglia, i cattolici si rifiutano di cedere alla paura e, con l’intera nazione, vogliono affrontare questa minaccia infida e cieca”.
La Francia è sotto attacco” ha detto Emmanuel Macron, “noi non non rinunceremo ai nostri valori”, in particolare “la libertà di credere e di non credere”, ha dichiarato il presidente condannando “l’attacco terroristico islamista”. “Se veniamo attaccati è per i nostri valori”, ha detto Macron che ha invitato il Paese “all’unità” e a non “cedere a nessuno spirito di terrore”.
“Aumenteremo la presenza dell’esercito nelle strade, proteggeremo tutti i luoghi di culto e le scuole perché la festa di Ognissanti possa svolgersi in buone condizioni e successivamente il rientro nelle classi”. “A qualunque religione si appartenga, che si sia credenti o atei, dobbiamo unirci e non cedere a uno spirito divisivo”.
“I cattolici hanno il sostegno di tutta la Francia. La religione deve essere esercitata liberamente, perché è un valore. Si deve avere la possibilità di scelta del proprio culto”. “Domani saranno prese nuove misure nel Consiglio della difesa” contro il terrorismo. Ha annunciato il presidente francese, incontrando la stampa a Nizza nella sua prima reazione all’attentato.
Macron, ha annunciato anche il passaggio da 3.000 a 7.000 i militari dell’operazione ‘Sentinelle’, preposta alla sorveglianza armata antiterrorismo ad opera dell’esercito. Dal 2015, dopo gli attentati, i militari sono stati chiamati di rinforzo per la sorveglianza nelle strade e ai luoghi sensibili.
Ma che cosa è accaduto a Nizza?
L’attentatore sbarcato a Lampedusa a settembre
Una premessa è necessaria! L’assalitore si chiama Brahim Aoussaoui, nato in Tunisia il 29 marzo 1999. E’ arrivato sull’isola di Lampedusa a settembre. Dopo aver passato il periodo di quarantena, è stato sbarcato a Bari il 9 ottobre. Ha ricevuto il foglio di via dalle autorità italiane, ma lasciato libero, ed è arrivato in Francia in modo clandestino. Non aveva ancora fatto nessuna domanda di asilo e non era schedato dalle associazioni che si occupano dei migranti.
L’attacco con un coltello è avvenutonella basilica Notre-Dame nel centro di Nizza, in Avenue Jean-Medecin. L’aggressore, che ha urlato “Allah Akbar”, ha decapitato una donna e ha sgozzato un uomo – il sacrestano di 45 anni – che sono morti sul colpo all’interno della chiesa e ha colpito alla gola un’altra donna che è scappata rifugiandosi in un bar, dove però è deceduta dopo poco. Ha fatto in tempo a dire: “Dite ai miei figli che li amo”. Gli agenti hanno fatto irruzione sparando. L’attentatore è stato arrestato dopo essere rimasto ferito. Il sindaco di Nizza, Cristian Estrosi, che ha immediatamente parlato di attacco terroristico, ha disposto che tutte le chiese fossero messe sotto sorveglianza o chiuse, così come tutti gli altri luoghi di culto della città. Lo stesso sindaco ha poi riferito che “mentre stavano medicando l’attentatore, questi continuava a gridare “Allah è grande”. Sembra si tratti di un uomo di 25 anni.
L’attacco arriva mentre la Francia è ancora sotto choc per la decapitazione di Samuel Paty, l’insegnante ucciso il 16 ottobre per aver parlato agli studenti delle vignette di Charlie Hebdo che ritraggono il Profeta Maometto. Inoltre la tensione è aumentata nelle scorse ore dopo la pubblicazione da parte di Charlie Hebdo di nuove vignette contro il presidente turco Erdogan e dopo le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron.