Papa Francesco tra poche ore sarà li ad abbracciare i terremotati ed a portare parole di conforto ed anche aiuti economici provenienti dalle casse vaticane. A poche ore dall’evento ecco le parole rilasciate ai media dal sindaco di Amatrice, uomo coraggioso che tra le macerie di Amatrice non smette di ripetere la parola “speranza” il sindaco Sergio Pirozzi, che incontra i suoi concittadini e chiede a ciascuno, specie chi ha subito lutti, di non cedere allo sconforto preparandosi con coraggio e determinazione alla road map della ricostruzione che, dice, sarà resa pubblica a giorni.
R. – In questo momento è importante infondere speranza, io per quanto riguarda la parte civica e la Chiesa per la sua, anche se posso permettermi di piangere quando la sera sono da solo. Credo fortemente che ci sapremo rialzare, non dobbiamo fare del vittimismo ma dobbiamo credere. Penso che credere sia la cosa più importante e fondamentale!
D. – Anche il Papa ha espresso concretamente la voglia di essere qui …
R. – Il Papa rappresenta la mia religione, una religione che dà speranza, che dà perdono, che dà anche la possibilità di andare in un mondo migliore, il Paradiso … Se più gente possibile avesse quei capisaldi morali, umani per potere andare in Paradiso sarebbe sicuramente un mondo migliore. Per questo è importante la presenza qui di Sua Santità.
D. – Lei ha visto con i suoi occhi tante cose brutte. Ma c’è una cosa bella che le dà forza?
R. – Il mondo della solidarietà. Non può immaginare le persone che mi hanno chiamato dal mondo intero, persone che conoscevo e altre no per non parlare di coloro che hanno perso i propri cari, che un minuto dopo la tragedia si sono messi a disposizione di tutti! Sono persone che mi danno speranza; sono convinto che riusciremo a mettere in piedi questo paese, questa comunità; recupereremo le chiese storiche che sono i simboli che non vanno mai abbattuti ma vanno rimessi al loro posto perché rappresentano la nostra identità, il nostro senso di appartenenza alla comunità.