Mercalli -Sacerdote cattolico, geologo e sismologo di fama, Giuseppe Mercalli è stato una delle figure più autorevoli della scienza italiana del XIX secolo. Tra i suoi numerosi contributi, fondamentate è la celebre scala qualitativa che porta il suo nome, ancora oggi utilizzata per valutare l’intensità dei terremoti.
Infanzia, studi e vocazione sacerdotale
Giuseppe Mercalli nacque a Milano il 21 maggio 1850 in una famiglia di commercianti. Dopo un’educazione privata, proseguì gli studi teologici nei seminari di Monza e Milano, dove fu ordinato sacerdote a soli 21 anni.
Per approfondire le sue conoscenze scientifiche, frequentò la scuola normale annessa all’Istituto Tecnico Superiore di Milano, conseguendo a 24 anni il diploma necessario per l’insegnamento delle scienze naturali. Durante questo periodo fu allievo dell’abate Antonio Stoppani, illustre geologo e autore del celebre “Corso di geologia” in tre volumi. Fu proprio Stoppani a introdurlo agli studi di glaciologia, campo nel quale Mercalli iniziò la sua carriera scientifica.
Dopo la laurea, ottenne l’insegnamento di scienze naturali nei seminari di Monza e Milano. La sua carriera accademica lo portò successivamente a insegnare nei licei di diverse città, in particolare a Reggio Calabria e Napoli. Scelse queste due sedi per la loro rilevanza nello studio dei fenomeni geologici: Napoli per la vicinanza al Vesuvio e Reggio Calabria per l’alta sismicità della regione.
Studi e pubblicazioni
Giuseppe Mercalli pubblicò il suo primo lavoro scientifico sulla glaciologia nel 1876.
Solo due anni dopo, l’editore F. Vallardi gli affidò la redazione del terzo volume della collana “Geologia d’Italia”,dedicato ai vulcani italiani. Per adempiere a questo incarico, intraprese un viaggio nelle principali zone vulcaniche del Paese, finanziandolo con un anticipo del compenso ricevuto dall’editore. Il frutto delle sue osservazioni sul campo fu il volume “Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia”, pubblicato a Milano nel 1883. L’opera, di grande rilevanza scientifica, includeva la prima carta sismica del territorio italiano e un catalogo dettagliato dei terremoti avvenuti nella Penisola.
Mercalli, consapevole che «il terremoto si ripete dove è già avvenuto», realizzò la prima “Carta delle zone a grande rischio” in Italia, fondamentale per la sicurezza e la pianificazione urbana nel Paese.
La pubblicazione del libro segnò una svolta nella sua carriera, spingendolo a concentrare tutte le sue energie sullo studio dei vulcani e dei terremoti. Nello stesso anno, realizzò un’analisi approfondita del terremoto di Casamicciola, con la monografia “L’isola d’Ischia ed il terremoto del 28 luglio 1883.” In questo studio, Mercalli non solo documentò gli effetti devastanti del sisma, ma cercò di individuarne le cause e di delineare linee guida per una ricostruzione più sicura dell’isola.
Giuseppe Mercalli, pioniere nello studio della prevenzione sismica, sosteneva con fermezza che: «La sismologia non sa dire quando, ma sa dire dove avverranno i terremoti rovinosi… e saprebbe indicare al Governo dove sono necessari i regolamenti edilizi più o meno rigorosi, senza aspettare che prima il terremoto distrugga quei paesi che vogliono salvare se stessi».
La nascita della “scala Mercalli”
Giuseppe Mercalli fu un convinto sostenitore della teoria dell’ipocentro sismico, secondo cui l’energia di un terremoto si sprigiona da un punto all’interno della Terra e si attenua man mano che si propaga. Questa intuizione, inizialmente contrastata da molti geologi, si basava sull’osservazione della progressiva riduzione dell’intensità dei terremoti all’aumentare della distanza dall’epicentro.
Per descrivere in modo più preciso gli effetti dei terremoti, Mercalli si rese conto che la scala sismica di De Rossi-Forel, allora in uso, risultava poco efficace nella classificazione dei terremoti più intensi. Senza aumentarne i gradi, ne ridefinì la struttura: ridusse i primi sei a quattro e diede maggiore dettaglio agli ultimi sei, basandoli sui danni alle strutture.
La “scala Mercalli” venne adottata, con successive modifiche e miglioramenti, in tutto il mondo e rimane tuttora lo strumento fondamentale per la classificazione dei terremoti in base agli effetti prodotti.
Giuseppe Mercalli fu trovato carbonizzato nella sua abitazione la mattina del 18 marzo 1914. Probabilmente si trattò di un incidente domestico.