Salute e benessere: sempre elevato l’allarme malaria

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Salute e benessere: sempre elevato l’allarme malaria

Ogni 2 minuti nel mondo un bambino sotto i 5 anni muore di malaria, malattia che miete ogni anno 430 mila vittime. Debellata in Europa nel 2015, la malaria resta ancora molto diffusa in Africa.
Era il 20 agosto del 1897 quando il medico inglese Ronald Ross scoprì il ruolo della zanzara come vettore della malaria. L’impresa valse a Ross il Premio Nobel, anche se per anni la scoperta è stata oggetto di contesa con l’Italia: il medico e zoologo Giovanni Battista Grassi era giunto, infatti, alla stessa conclusione. E’ lunga, dunque, 119 anni la lotta della scienza contro questa malattia che colpisce ogni anno 430 mila persone. Debellata definitivamente in Europa nel 2015, anno in cui non è stato registrato neanche un caso, la malaria resta un pericolo per alcune zone dell’Africa e recentemente anche per il Venezuela. Crisi economica e cambiamenti climatici i fattori che caratterizzano le zone maggiormente interessate dalla trasmissione. Non solo la malaria: le zanzare trasmettono anche altri virus, da zika alla febbre gialla. Nel 2015 un’epidemia di zika si è diffusa in America Latina e ha recentemente fatto registrare alcuni casi anche in Florida. Il professor Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive presso l’Istituto Superiore di Sanità italiano:

R. – Negli ultimi anni la situazione invece di migliorare è andata peggiorando, un po’ perché la malaria è un flagello globale che non si riesce a contenere in alcun modo nonostante gli sforzi fatti in molti Paesi e anche perché alcune gravi malattie infettive come dengue, zika e chikungunya sono arrivate per la pima volta negli ultimi decenni addirittura negli ultimi anni – come zika – in America Latina e lì hanno trovato intere popolazioni suscettibili. Questo ha portato la diffusione di gravi epidemie.

D. – La malaria è diffusa soprattutto in Africa ma di recente ha colpito anche il Venezuela, primo Paese al mondo ad averla debellata nel 1961. Cosa ci dice questa nuova diffusione?

R. – Il caso del Venezuela è un po’ la conseguenza, probabilmente dei cambiamenti climatici, ma soprattutto di problemi sociali che hanno portato alla mancanza di campagne di controllo delle zanzare. Purtroppo il vaccino, che è stato a lungo studiato, ha dimostrato un’efficacia solo parziale nei confronti della malaria e quindi dobbiamo sicuramente ricorrere a campagne di controllo delle zanzare e a trattamenti che non sempre sono particolarmente efficaci per porre sotto controllo questo problema che è davvero rilevante a livello mondiale.

D. – Quanto è importante la prevenzione, ma soprattutto quanto costa?

R. – La prevenzione vaccinale sarebbe quella davvero più efficace e a più basso prezzo. Il problema è che mettere a punto un vaccino contro un parassita così complesso come quello della malaria non è facilissimo. Ci sono voluti anni di studi per ottenere un risultato solo parzialmente positivo – anche se incoraggiante – così come per quanto riguarda gli altri virus trasmessi da zanzare come la dengue, contro la quale abbiamo un vaccino relativamente efficace e così come il chikungunya e la zika che sono malattie neglette – o per lo meno erano neglette fino a pochi mesi o anni fa – e nei confronti dei quali non era stata fatta molta ricerca.

D. – A proposito di prevenzione. Nei prossimi giorni partirà una delle più grandi campagne di vaccinazione mai condotte in Africa per evitare che si espanda l’epidemia di febbre gialla che ha già fatto 500 morti tra la Repubblica Democratica del Congo e l’Angola. Anche qui quanti passi da fare ancora?

R. – Questo è stato un evento in parte inaspettato. Ritenevamo che la febbre gialla fosse abbastanza sotto controllo contenuta in focolai rurali, selvatici, Invece è arrivata nelle città africane e lì ha cominciato a fare centinaia di morti. Quindi in questo caso abbiamo un vaccino a disposizione che è particolarmente efficace e disponibile fin dagli Anni ‘30. È l’unico modo evidentemente per contenere questa grave epidemia.

D. – Poi nel 2015 l’epidemia di zika in America Latina, un virus particolarmente pericoloso per le donne in gravidanza perché provoca gravi malformazioni al feto. L’allarme ora si è diffuso anche negli Stati Uniti, nella zona della Florida …

R. – È un po’ inaspettato anche questo evento zika. Alcuni decenni fa in America Latina era comparsa la dengue che poi si è diffusa ed è diventata endemica. Solo due o tre anni fa l’America Latina è stata raggiunta dalla chikungunya un altro virus trasmesso da zanzare che ha dato dei focolai epidemici particolarmente importanti ed adesso zika, che ora è arrivata in Florida ed ha cominciato a trasmettersi in maniera autoctona, cioè da zanzare locali. Per fortuna il focolaio sembra sia tenuto abbastanza sotto controllo.




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