Estremismo – Dopo gli attacchi terroristici di Nizza e Avignone l’attenzione anche in Italia è altissima.
Certo è che l’allerta non può essere abbassata, perché è proprio dalle coste della penisola che uno degli attentatori, come confermato dai servizi, è arrivato. Ciò che preoccupa è l’apertura delle frontiere, che porta soprattutto dalla Tunisia gente spesso radicalizzata e con un forte odio sociale nei confronti di chi la pensa diversamente da loro. Come spiegato da Claudio Bertolotti, direttore di Start InSight e direttore esecutivo dell’Osservatorio sul Radicalismo e il Contrasto al Terrorismo – ReaCT, nel suo ultimo libro «Immigrazione e terrorismo, Ilegami tra flussi migratori e terrorismo di matrice jihadista», la «minaccia di terrorismo in Europa è significativa». Bertolotti chiarisce che «nel 2020 ci sono stati 21 attacchi terroristici e azioni violente riconducibili al jihadismo; erano 19 nel 2019, 27 nel 2018. Le vittime sono in prevalenza civili. In Italia sono stati 8 gli episodi di violenza di questo tipo negli ultimi cinque anni: un dato inferiore rispetto a Francia, Regno Unito e Germania, ma che nei prossimi anni potrebbe allinearsi con il resto d’Europa per la maggior presenza di immigrati di seconda generazione che per varie ragioni sono in genere più vulnerabili al richiamo jihadista». E importante è dire anche che «aumentano i jihadisti tra gli adolescenti e i giovani adulti, con un’età compresa tra i 15 e i 27 anni, un’evoluzione che – prosegue – obbliga gli organi investigativi a concentrarsi su un numero sempre maggiore di radicalizzati da monitorare o da espellere nel caso di soggetti privi di cittadinanza italiana». Sono «circa 500 i soggetti identificati ed espulsi per terrorismo dall’Italia dal 2015 a oggi. La maggior parte proveniva dall’area del Nord Africa – Marocco, Tunisia, Egitto – e dai Balcani: per lo più immigrati irregolari o di recente regolarizzazione». L’attenzione è rivolta proprio verso questi Paesi. Perché l’attentatore di Nizza non è un radicalizzato in Italia o Francia, ma in Tunisia ed è arrivato, forse, per raggiungere la Costa Azzurra e colpire. Insomma, la nostra nazione non sarebbe un imminente pericolo, spiegano sempre fonti di Intelligence, «ma non ci dimentichiamo i messaggi passati dell’Isis, i video che riportavano il Vaticano, il Pantheon e molti altri simboli italiani». L’intolleranza verso il diverso, gli attacchi di molti verso il fenomeno migratorio potrebbero mettere a rischio personaggi politici, sedi istituzionali, giornalisti e tutti coloro che non concordano con le pratiche dell’immigrazione clandestina e dell’accoglienza. Non a caso Api e Sos, come Gis dei carabinieri, Uopi e Nocs della Polizia sono sempre pronti a intervenire in caso di allarme. Il passaggio dell’attentatore dall’Italia, peraltro, si è portato dietro numerose polemiche, visto che il governo da mesi fa orecchie da mercante di fronte al fenomeno migratorio, tanto che il leader della Lega Matteo Salvini chiede «le dimissioni del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese». Mentre la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, chiede che il governo chiarisca sulla vicenda. Il Viminale, dopo le risposte soft date sugli scontri in piazza degli ultimi giorni, ora finisce nella bufera anche per la questione terrorismo.
Il ministro degli Interni Luciana Lamorgese, il prefetto che ha preso il suo posto al Viminale, se ne deve andare: Matteo Salvini ribadisce la sua richiesta di dimissioni questa mattina in tribunale a Milano, dove era presente per il processo a un militante dell’ultrasinistra che lo aveva minacciato via social.
Per il leader leghista il ministro è respirabile di avere permesso totale libertà di movimento a Brahim Aouassaoui, il giovane militante islamico che dopo essere sbarcato a Lampedusa e avere trascorso la quarantena su una nave italiana è sparito nel nulla, per riapparire a Nizza e massacrare tre persone. “Quanti sono a sparire come lui dopo essere sbarcati? Io credo che ce ne siano migliaia. Eppure ci sono foto segnaletiche e impronte di ognuno di loro”.
I partiti che compongono il centrodestra appaiono scandalizzati dal fatto che non esista un controllo sui clandestini sbarcati in Italia. Lei cita gli attentati del 2017 per ribattere alle accuse. Come se volesse dire: “Che volete? È già successo in passato”. Fa sorridere, però, che nel 2017 era al potere il governo Gentiloni. Dal dicembre 2011, negli ultimi 9 anni, 8 sono di governo Pd (otto anni degli ultimi nove). In 3 legislature diverse, in 5 governi diversi. Ma si citano le opposizioni come per scaricare la colpa sull’altro. Della serie: dov’è la serietà?
Non a caso questa mattina il leader del Carroccio è tornato ad attaccare la ministra con un tweet: “Record di sbarchi (27.190 nel 2020 contro i 9.533 dello stesso periodo di un anno fa), piazze in rivolta e ora perfino un killer tunisino sbarcato a Lampedusa e lasciato tranquillamente scappare in Francia a uccidere e sgozzare. Nel mezzo, la cancellazione dei decreti sicurezza per aprire porti e portafogli. Cosa deve succedere ancora? Il governo è allo sbando. Lamorgese si dimetta”.
Il capo del Viminale contrattacca: “È il momento di fermare le polemiche. Il tunisino che ha assassinato tre persone a Nizza non era stato segnalato né dalle autorità tunisine, né risultava segnalato dall’intelligence”. E ricorda: “In passato devo dire che casi analoghi purtroppo si sono verificati e allora mi chiedo come mai le forze di opposizione, che oggi si sono scusate con la Francia, a cui io manifesto tutta la mia solidarietà, non hanno ritenuto di scusarsi in altri casi gravi che si sono verificati? E parlo degli attentati alla metropolitana di Londra, London Bridge nel 2017 e l’attentato alla Rambla del 17 agosto 2017″. Come se ciò scagionasse il cattivo andazzo dei giallorossi in quanto a sicurezza.
Poi continua: “L’autore dell’attentato di Nizza è arrivato a Lampedusa con uno sbarco autonomo il 20 settembre e il 9 ottobre ha ricevuto un decreto di respingimento”. Tradotto: si nasconde sotto il tappeto tutto lo sporco che questo esecutivo ammassa dal giorno della sua nomina. La difesa della Lamorgese fa acqua da tutte le parti. E le sue parole suonano come l’ennesimo bluff.
La risposta di Salvini alle accuse non si fa attendere: “Sono senza parole. Con i porti aperti sbarca a Lampedusa un terrorista islamico, identificato a Bari ma lasciato libero di fuggire a Nizza a sgozzare e decapitare. E secondo il ministro dell’Interno è colpa mia. Siete senza vergogna. Colpa di Salvini? Lamorgese, dimettiti”. Piccato anche il commento di Giorgia Meloni: “Il ministro Lamorgese ha detto che il terrorista di Nizza è entrato da Lampedusa perché Lampedusa è la porta d’Europa. Il problema è che quella porta andrebbe chiusa e sorvegliata. Non spalancata come fa la sinistra al governo, proprio perché è la porta d’Italia e d’Europa”.