ROMA – FOLLIA ALLA RIUNIONE DI CONDOMINIO

252

Roma – una litigiosa riunione di condominio si trasforma in una strage domenicale nella capitale tra lo stupore e la sofferenza della gente.

E’ stato fermato l’uomo che questa mattina ha ucciso tre persone e ne ha ferite quattro nel corso di una riunione di condominio in un bar a Roma, in via Monte Giberto, nella zona di Fidene.

Il fermato è un uomo di 57 anni, Claudio Campiti: ha estratto la pistola e ha fatto fuoco uccidendo tre donne: Sabina Sperandio, Elisabetta Silenzi e Nicoletta Golisano.

Dei quattro feriti “uno trasportato al Policlinico Gemelli (uomo, 67 anni, ferito al volto), una al Policlinico Umberto I (donna, 80 anni, ferita al torace) e una al Policlinico Sant’Andrea (donna, di 50 anni, ferita al cranio), più un malore di un uomo di 65 anni presente all’evento che è stato portato in stato di shock all’ospedale Pertini”, spiega D’Amato.

I carabinieri della scientifica di via in Selci hanno effettuato i rilievi all’interno del gazebo che il Consorzio Valleverde aveva affittato per svolgere la riunione. Si tratta di una organizzazione che gestisce villette nella zona del lago di Turano, utilizzate come seconde case dai consorziati.

LE TESTIMONIANZE
“Mi sono gettato addosso a lui e l’ho bloccato”: è quanto ha raccontato agli inquirenti il 67enne che ha fermato Claudio Campiti. Il teste è attualmente ricoverato al policlinico Gemelli perché ferito.

Ricordando i drammatici minuti della sparatoria ha aggiunto: “ha esploso il primo colpo, poi ha esploso il secondo proiettile uccidendo la seconda persona. Ha colpito poi la terza donna. Io ero il quarto, ma sono intervenuto”.

“E’ entrato nella sala, ha chiuso la porta e ha urlato vi ammazzo tutti e ha cominciato a sparare”, ha raccontato una testimone che era presente.

“Ho provato a saltargli addosso ma già altri gli si erano buttati addosso. Aveva bloccato la porte e ci ho messo un po’ per far uscire la gente. Se non fosse stato per noi sarebbe stata una strage, aveva 2 caricatori e altre cartucce. Ho visto una ragazza accanto a me che è stata colpita ed è morta”, ha raccontato un uomo presente alla sparatoria.

“Era un consorziato conosciuto da tutti” e in passato aveva fatto minacce verbali, racconta un’altra testimone. Claudio Campiti  “avrebbe sparato contro il consiglio di amministrazione del consorzio – ha aggiunto la testimone -. L’arma si è inceppata ad un certo punto ed è stato bloccato da alcuni consorziati che hanno anche sbloccato la porta. Io mi sono salvata perché mi sono messa sotto il tavolo e sono riuscita ad uscire a carponi dalla sala”, ha affermato la donna ancora sotto shock.

LA PISTOLA
Ha prelavato questa mattina la pistola al poligono di tiro di Tor di Quinto, a Roma, Claudio Campiti. In base a quanto si apprende, l’arrestato sarebbe arrivato al poligono in orario di apertura e dopo avere lasciato un documento di identità si sarebbe fatto consegnare la pistola Glock, una semiautomatica, con cui si è poi allontanato per raggiungere via Monte Giberto, teatro della tragedia, dove ha esploso almeno 4-5 colpi prima di essere bloccato da alcuni presenti. Anche su questo aspetto della vicenda sono in corso verifiche da parte degli inquirenti coordinati dalla Procura di Roma.

NIENTE PORTO D’ARMI

Campiti aveva chiesto il porto d’armi ma gli era stato negato. Il no era arrivato grazie alle informazioni fornite dai Carabinieri del luogo dove viveva, in provincia di Rieti, che avevano riferito delle liti in atto con il Consorzio.

Benvenuti all’inferno, qui con il codice penale lo Stato ci va al cesso, denunciare è tempo perso, so’ tutti ladri”. E’ quanto scrive Campiti sul suo blog dedicato al Consorzio Valle Verde. Il post, del 2 novembre 2021, è un lunghissimo elenco di accuse agli altri consorziati, riferimenti a presunte “mafie” e passaggi inquietanti come “Mi stanno tenendo senza pubblica illuminazione, si sa al buio si vede meno e si può sparare in tranquillità”.