Nel nostro paese le donne sono considerate p..ne (…) Se non ci lasciate andare vi ammazziamo”.
Così due giovani africani si sono rivolti ad una soldatessa che presta servizio a Roma alla fermata Cipro della metro. I due africani, secondo quanto racconta il quotidiano Il Tempo, sono stati arrestati. Accusati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale hanno patteggiato la loro pena: 6 mesi di reclusione. Si tratta di un 23enne proveniente dal Senegal e di un 25enne originario della Guinea. Gli imputati hanno un regolare permesso di soggiorno e svolgono servizi di sicurezza presso alcuni negozi del centro storico di Roma. Mentre rientravano dalla pausa pranzo all’iinterno della stazione della metropolitana Cipro, a Prati, sono stati notati dai militari dell’Esercito che sorvegliano gli obiettivi sensibili della Città Eterna.
“Uno di loro, dopo aver guardato verso di noi – ha spiegato in aula la soldatessa – ha sputato”. Poi le ingiurie: “Tu al mio paese avresti fatto una brutta fine. Se non ci lasciate andare vi ammazziamo”, avevano continuato a urlare cercando di “disarmare e strappare di dosso all’agente – recita il capo d’imputazione – l’arma”. E ancora: “Nel nostro paese le donne sono considerate p..ne”. Da questo scambio verbale ne è nata una colluttazione. E i due sono stati arrestati e processati per direttissima.