Roma a picco nelle qualità della vita

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Roma – La qualità della vita viene definita “buona” o “accettabile” n 63 province su 107, lo scorso anno erano 60 su 107. Tradotto in termini di popolazione, 22 milioni 255 mila residenti (pari al 37,4 per cento della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25 milioni 649 mila residenti della passata edizione, pari al 42,5 per cento della popolazione.

Il rapporto registra quest’anno la scalata dei grandi centriurbani del Centro-Nord, con Bologna che era 27ma lo scorso anno e ora è quarta, Milano, che guadagna ben quaranta posizioni (dalla 45ª alla quinta) e Firenze, da 31ma a sesta. “Nella fase di uscita dall’emergenza pandemica, sono le grandi aree urbane del Centro-Nord che hanno mostrato la maggiore resilienza”, sottolinea il coordinatore della ricerca, Alessandro Polli, del dipartimento di Scienze sociali e economiche della Sapienza.

In questo 23esimo Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021 di Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, Roma batte un record: è l’unica tra le grandi città ad essere fuori dal gruppo uno (quelle dei migliori) e a non guadagnare posizioni, perdendone anzi quattro (passa dal 50 al 54esimo posto). E se quest’anno la maglia nera va a Crotone, preceduta da Napoli e Foggia (che era ultima lo scorso anno), la provincia di Parma conquista la vetta della classifica sulla qualità della vita, seguita sul podio da Trento e Bolzano. Tutte del Sud le ultime. E, appunto, a metà classifica Roma, seguita dalla prima provincia meridionale per qualità della vita, che è Matera.




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