Covid – La lotta contro il tanto temuto coronavirus può decisamente prendere un’altra piega grazie alla pillola anti Covid. Questi farmaci saranno prodotti da Pfizer (onnipresente) e Merck Sharp & Dohme. L’Agenzia Europa del Farmaco (EMA) aveva già espresso un proprio parere sulle due pillole. L’agenzia voleva un’ulteriore revisione da parte delle case farmaceutica, ma a breve arriverà sicuramente l’autorizzazione visti i forti benefici.
Ridurre del quasi 90% i ricoveri e i decessi legati al Covid potrebbe essere un grande passo in avanti per tutto il mondo. La pillola anti-Covid infatti, qualora si rivelasse valida e veramente efficace, rappresenterebbe una svolta nella lotta al virus. Gli studi, per il momento, hanno fatto ben sperare medici e scienziati. “Gli effetti della pillola antivirale sono stati così convincenti“, ha riferito il Washington Post mentre ha fatto anche sapere che “un panel indipendente di esperti che stanno monitorando la sperimentazione del farmaco” ha consigliato addirittura “di accorciare i tempi della sperimentazione” di tale pillola.
La pillola anti Covid Merk Sharp & Dohme
La pillola anti Covid prodotta dalla casa farmaceutica Merk Sharp & Dohme, in collaborazione con Ridgeback Biotherapeutics, Non è ancora stata approvata del tutto dall’EMA, anche se sembra comunque dare ottimi risultati. La terapia proposta dall’EMA prevede la somministrazione di 2 compresse al giorno per 5 giorni dall’inizio dei sintomi. Il suo principio attivo è il molnupiravir. Alcuni studi hanno dimostrato che la protezione da malattia grave, morte e ospedalizzazione non è troppo elevata, in quanto corrisponde al 30%. Sebbene non sia ancora stata approvata dall’Unione europea, l’EMA ha dichiarato che al momento si può utilizzare solo per gli adulti con Covid che non richiedono ossigeno supplementare e che sono a maggior rischio di sviluppare malattia grave. Assolutamente sconsigliata per le donne in gravidanza.
La pillola anti Covid Pfizer
La pillola anti Covid prodotta da Pfizer ha come principio attivo il Paxlovid. Questo farmaco da dei benefici non indifferenti, in quanto i primi studi lo hanno confrontato con placebo in pazienti con Covid da lieve a moderato, non ospedalizzati, ma a rischio di progressione verso malattia grave. Se la pillola di casa Pfizer è presa entro 3 giorni o al massimo 5 dall’inizio dei sintomi, si riduce significativamente il rischio di ospedalizzazione, malattia grave o morte. L’EMA sembra essere soddisfatta di tali risultati, ma prima di immetterla in commercio vorrebbe valutarne ancora il rischio e la sicurezza. L’agenzia europea ha inoltre fatto presente che “sebbene si preveda l’inizio di una rolling review più completa prima di una possibile richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio, questa revisione fornirà raccomandazioni a livello Ue nel più breve tempo possibile”. Restano ancora piccole formalità da sbrigare, ma sembra quasi scontato che si vada per un’approvazione definitiva.
Il parere dell’AIFA
In Italia la comunità scientifica ha accolto con gioia questa notizia e fare il quadro della situazione è stato Nicola Magrini, direttore generale dell’AIFA (Agenzia Italiana del farmaco). Intervenuto durante una videoconferenza in Commissione Igiene e Sanità del Senato, Magrini ha dichiarato che “le due pillole anti Covid, il molnupiravir (Merck Sharp & Dohme) e il paxlovid (Pfizer), saranno disponibili in Italia a partire da fine gennaio 2022. Il molnupiravir, per cui c’è stata una successiva comunicazione nello studio finale di una riduzione del 30% dell’effetto inizialmente dichiarato, ha avuto una valutazione preliminare positiva ed è stata data per un approvvigionamento del farmaco, ma l’approvazione del dossier avverrà sull’analisi dell’aggiornamento”. Per quanto riguarda invece la pillola Pfizer, Magrini ha precisato che ha “una efficacia dell’89% nella riduzione delle ospedalizzazioni. La valutazione dello studio finale è in corso, ma si va verso l’approvvigionamento”.