Basta credere ai veggenti, elargire soldi ai maghi, credere di poter scoprire il futuro mediante qualche stregone. Solo seguendo Gesù non si sbaglia strada nella vita. Lo assicura papa Francesco, che nell’omelia di questa mattina a Casa Santa Marta sottolinea che il «Buon Pastore» è l’unica porta che può dare accesso all’esistenza eterna. Dunque, avverte il Pontefice, non bisogna fidarsi di presunti veggenti e cartomanti, perché conducono su un cammino ingannevole ed errato.
Papa Bergoglio, come riferisce Radio Vaticana, basa la sua predicazione sul Vangelo odierno, e si concentra su tre realtà fondamentali per la vita del cristiano. Eccole.
Innanzitutto, Cristo avverte che «chi non entra nel recinto delle pecore per la porta» ma da un’altra parte «è un ladro e un brigante». La porta è una sola, Lui, «non ce n’è un’altra».
Il Figlio di Dio, «sempre parlava alla gente con immagini semplici: tutta quella gente conosceva com’era la vita di un pastore, perché la vedeva tutti i giorni»; così, le persone comprendono che «soltanto si entra per la porta del recinto delle pecore». Coloro che puntano a entrare da un’altra parte, invece, sono delinquenti: «Così chiaro parla il Signore. Non si può entrare nella vita eterna da un’altra parte che non sia la porta, cioè che non sia Gesù. È la porta della nostra vita e non solo della vita eterna, ma anche della nostra vita quotidiana. Questa decisione, per esempio, io la prendo in nome di Gesù, per la porta di Gesù, o la prendo un po’ – diciamolo in un linguaggio semplice – la prendo di contrabbando? Soltanto si entra nel recinto dalla porta, che è Gesù!».
Il cammino è «seguire Gesù» nella «vita di tutti i giorni». Bisogna non commettere errori: «Lui va davanti e ci indica il cammino. Chi segue Gesù non sbaglia!», garantisce il Papa, che poi osserva: «“Eh, Padre, sì, ma le cose sono difficili… Tante volte io non vedo chiaro cosa fare… Mi hanno detto che là c’era una veggente e sono andato là o sono andata là; sono andato dal tarotista [cartomante], che mi ha girato le carte…” – “Se fai questo, tu non segui Gesù! Segui un altro che ti dà un’altra strada, diversa. Lui davanti indica il cammino. Non c’è un altro che possa indicare il cammino”. Gesù ci ha avvisato: “Verranno altri che diranno: il cammino del Messia è questo, questo… Non ascoltate! Non sentire loro. Il cammino sono Io!”. Gesù è porta e anche cammino. Se seguiamo Lui non sbaglieremo».
Il Vescovo di Roma pone poi l’accento sulla voce del Buon Pastore: «Le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce». Ma, si domanda Francesco, come si può conoscere la voce di Gesù, e anche difendersi «dalla voce di quelli che non sono Gesù, che entrano dalla finestra, che sono briganti, che distruggono, che ingannano?».
Ecco come: «”Io ti dirò la ricetta, semplice. Tu troverai la voce di Gesù nelle Beatitudini. Qualcuno che ti insegni una strada contraria alle Beatitudini, è uno che è entrato dalla finestra: non è Gesù!”. Secondo: “Tu conosci la voce di Gesù? Tu puoi conoscerla quando ci parla delle opere di misericordia. Per esempio nel capitolo 25 di San Matteo: ‘Se qualcuno ti dice quello che Gesù dice lì, è la voce di Gesù’”. E terzo: “Tu puoi conoscere la voce di Gesù quando ti insegna a dire ‘Padre’, cioè quando ti insegna a pregare il Padre Nostro”».
Per Francesco è «così facile la vita cristiana», e Cristo ne «è la porta; Lui ci guida nel cammino e noi conosciamo la sua voce nelle Beatitudini, nelle opere di misericordia e quando ci insegna a dire “Padre”».
In conclusione esorta a ricordare i tre concetti chiave: «La porta, il cammino e la voce. Che il Signore ci faccia capire questa immagine di Gesù, questa icona: il pastore, che è porta, indica il cammino e insegna a noi ad ascoltare la sua voce».