Nomadi – Che il problema dei campi nomadi esista e vada risolto è confermato dalle cifre che giungono direttamente dal Viminale. Risultano essere ben 338 gli accampamenti abusivi nel territorio di Roma e 2.000 le persone che si aggirano per la città come spettri. Si arriva a 2.606 di cui 1266 minori considerando le presenze nei sei villaggi attrezzati, 924 di cui 339 minori nei dieci accampamenti nomadi definiti villaggi tollerati.
Il Viminale ha scattato una fotografia degli insediamenti di comunità rom, sinti e caminanti così come previsto nella direttiva del ministero degli Interni del 15 luglio.
Secondo il Viminale sono almeno 2.000 le persone che abitano nei 338 accampamenti abusivi, fantasmi dei quali non si sa nulla o quasi. Impossibile anche determinare il numero preciso degli occupanti. Al primo posto nella classifica c’è il Centro, dove il Viminale ha contato 42 presenze. Nell’area Trevi rientra anche la stazione Termini, dove decine di persone creano giacigli di fortuna. Si tratta, insomma, soprattutto di senzatetto. Al secondo posto c’è Monte Mario con 37 accampamenti non autorizzati e dove a essere devastato è soprattutto il parco di Roma Nord. Non va bene neanche in zona Cassia (32): insediamenti sono stati segnalati in passato a ridosso del parco dell’Inviolatella Borghese ad esempio ma anche vicino al stazione di Saxa Rubra. Al terzo posto spicca il Tiburtino con 34 baraccopoli. Sempre a Est, in via Collatina Vecchia, i rifiuti lasciati dagli occupanti dopo l’ennesimo sgombero furono la causa di un maxi rogo ad aprile. Nel VI Municipio che comprende Tor Bella Monaca sono almeno 20 le favelas, 6 al Prenestino, 10 al Casilino, 12 all’Appio e 13 al Tuscolano, dove recentemente è stato sgomberato un maxi accampamento in via Eudo Giulioli, causa anche di roghi tossici. A Ovest, all’Aurelio le baraccopoli sono 9, a Monteverde una. A Marconi almeno le 11 favelas considerando soprattutto gli insediamenti lungo il Tevere. Non è immune dal fenomeno delle baracche neanche la zona dei Parioli (20) o quella di San Lorenzo con i numerosi accampamenti sotto la Tangenziale o il Nomentano (14). A Sud favelas in zona Eur (13) e a Ostia (22).
Il Viminale analizza anche gli ultimi dati sui villaggi attrezzati: a Lombroso 181 le persone presenti di cui 82 minori, a Castel Romano 542 (282 minori) e a La Barbuta 425 (230) dove in questi giorni sono ripresi incessantemente i roghi soprattutto dei moduli abitativi. A Candoni le presenze sono 838 (di cui 409 i minori), a Gordiani 260 (89), a Salone 360 (174). Ai campi nomadi ufficiali si aggiungono i dieci villaggi tollerati: via Salviati (492, di cui 203 minori), via Ortolani a Dragona (26; 10), Foro italico (99; 26 minori) Sette Chiese (17; 7), Grisolia a Settecamini (52 e 11 minori), Spellanzon (25; 2), Arco di Travertino, (46; 13), Schiavonetti (44; 18) Barbuta (32; 13 minori) e Monachina (91; 36).
Insomma una situazione complicata lungi dall’avere delle soluzioni risolutive. Indubbiamente avere una ‘specie’ di censimento potrà aiutare le forze dell’ordine nei controlli, ma il compito più importante resta quello della politica e della magistratura. I primi dovranno trovare soluzioni adatte e legiferare in moda da poter avere soluzioni concrete che aiutino la vivibilità delle città di cui la capitale è purtroppo l’esempio in negativo. I magistrati avranno il compito di fermare chi continua a delinquere impunemente utilizzando gli stratagemmi più prevedibili ma purtroppo ben funzionanti, per compiere le malefatte ed uscirne senza problemi di sorta.
Roma e l’Italia meritano sicurezza!