NICOLA DI MATTEO: Giuste le aggravanti per chi attacca le forze dell’ordine

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NICOLA DI MATTEO – In questi giorni abbiamo dovuto assistere (nostro malgrado) a fatti di violenza privi di qualsiasi giustificazione. La gravità di quanto accaduto è stata enfatizzata dall’essere stata rivolta verso i tutori dell’ordine, uomini e donne che quotidianamente rischiano la vita per la sicurezza dei cittadini. Necessarie leggi severe per assicurare alla giustizia chi si rende reo di fatti gravi come quelli avvenuti a Piacenza.

Sull’argomento ecco le dichiarazioni di Nicola Di Matteo: “”Esprimo la totale ed incondizionata solidarietà del Popolo della Famiglia e la mia personale, da collega poliziotto, nonché segretario provinciale di Roma del MOSAP, al Carabiniere linciato a Piacenza dalle bande degli antagonisti”. A parlare Nicola Di Matteo, coordinatore nazionale del Popolo della Famiglia e capolista in Sicilia che usa parole nette dopo la feroce aggressione subita dall’appartenente all’Arma.

“Il livello di violenza nei confronti delle forze di Polizia ha toccato livelli intollerabili in un paese democratico. Questi “soggetti” che si nascondono dietro caschi ed altri travisamenti sono solo dei violenti, potenziali assassini, che hanno infierito su un collega caduto a terra in modo forsennato, senza alcuna pietà. Solo il caso ha evitato conseguenze peggiori. Questi criminali non vedevano l’ora di poter scaricare la propria violenza contro un appartenente alle forze dell’ordine, reo ad avviso di questi mascalzoni di portare una divisa ed essere un nemico di classe – ha sottolineato con fermezza Nicola Di Matteo”.

Nella prossima legislatura – ha concluso Di Matteo – proporremo una modifica del codice penale che inserisca aggravanti specifiche e nessuna attenuante per i manifestanti violenti che attaccano le forze di Polizia. In tutti i Paesi democratici chi tocca un appartenente alle forze di sicurezza dello Stato riceve condanne esemplari *E SCONTA TUTTA LA PENA INFLITTAGLI*. Non si comprende perchè in Italia non sia così. Noi ci batteremo sempre per tutelare i servitori dello Stato in divisa, *PADRI E MADRI DI FAMIGLIA CHE SI IMPEGNANO QUOTIDIANAMENTE A LORO RISCHIO* Che si impegnano a loro rischio e pericolo guadagnando uno stipendio tra i più bassi della categoria in Europa e che difendono lo Stato solo per spirito di abnegazione.

Sull’accaduto sono emerse novità ed indiscrezioni: “Hai preso pietre tu?”, hanno commentato tra loro gli uomini dell’Arma senza sapere di essere di fronte ad una telecamera. I toni sono polemici, inutile nasconderlo. “Io ne ho presa una al piede”, ribatte un commilitone. “Non si fa così, dieci uomini contro 400. È una mattanza questa.

Grazie alle telecamere dei giornalisti presenti sul posto si vede distintamente quanto successo. Gli antagonisti sono compatti. Sferrano colpi di bastone ai pochi Carabinieri che li fronteggiano e che iniziano ad indietreggiare. Poi sembra arrivare un ordine di ritirata, non è ben chiaro da chi. A quel punto tutti i militari si voltano di spalle e iniziano a correre per recuperare le posizioni qualche metro più indietro.

Purtroppo perà Belvedere inciampa e viene fagocitato dai manifestanti.

Prima che i colleghi se ne accorgano, passano lunghi secondi di follia.

I primi due a capire che uno dei loro è rimasto indietro chiamano poi a raccolta gli altri agenti, ma nel frattempo la vittima è riuscita a venir fuori dal linciaggio.

Tutto questo non può e non deve accadere!




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