Montagna – Ventiquattro ore con il fiato sospeso per Giampaolo Corona, l’alpinista trentino di 49 anni impegnato in Nepal, del quale si erano persi i contatti dopo che aveva raggiunto la vetta dell’Annapurna (8.091 metri), nella catena dell’Himalaya, senza l’ausilio di ossigeno supplementare e il supporto di Sherpa. Venerdì attorno alle 13 (ora del Nepal) la bella notizia: l’alpinista di Mezzano, in Primiero, ha ripreso i contatti radio con le squadre di ricerca e soccorso aereo ed è stato visto scendere sotto il Campo IV, a quota 7.400 metri. «Sto bene e non ho bisogno di alcun supporto per ora», avrebbe detto Corona contattato via radio dal pilota di soccorso.
Sabato mattina l’alpinista trentino è stato recuperato. L’allarme era scattato giovedì pomeriggio quando per le successive 24 ore si erano persi i contatti con Corona, mentre era impegnato nella discesa dell’Ottomila che ha scalato senza ossigeno supplementare e portatori. Dopo i vari tentativi di mettersi in contatto con lui e dopo l’allarme, una missione di ricerca era partita venerdì mattina dal campo base per cercarlo. Si temeva per la sezione più critica della cammino: quella tra il Campo 3 e il Campo 2. L’alpinista ha scalato la vetta in stile alpino, senza ossigeno supplementare. Corona, nato e vissuto tra le montagne del Trentino è guida alpina e tecnico di elisoccorso: ha scalato in stile alpino, senza ossigeno supplementare e portatori la vetta più alta del massiccio montuoso himalayano situato in Nepal centrale, l’Annapurna 1, che raggiunge gli 8.091m Corona ha completato diverse spedizioni fuori dall’Europa, anche su altri Ottomila in Nepal, Pakistan e India.