Migranti: impennata di sbarchi dalla Libia

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Migranti – Nuova ’impennata di sbarchi dalla Libia verso l’Italia. Il quadro rispetto a pochi giorni fa è risultato incredibilmente ribaltato: il 2021 è iniziato con lo spauracchio relativo alla rotta tunisina, adesso invece sono le coste libiche a destare maggiore preoccupazione. I numeri degli ultimi giorni rischiano di apparire come un triste presagio per i prossimi mesi.

In totale i migranti approdati sono stati circa 500 nella prima settimana di febbraio. Un andamento che non si riscontrava dalle settimane estive, contrassegnate da numeri importanti in grado di triplicare l’andamento dei flussi rispetto al 2019. Soprattutto da martedì in poi, sul network telefonico Alarm Phone, il quale riceve le chiamate direttamente dai barconi, è stato un susseguirsi di segnalazioni. Buona parte dei barconi che hanno chiesto aiuto, sono partiti dalla Libia. In particolare, la zona più usata dagli scafisti sembrerebbe quella di Al Khoms e Garabulli. Si tratta delle cittadine costiere ad est di Tripoli tra le più gettonate dai trafficanti. É in queste aree che le organizzazioni criminali che lucrano sui viaggi della speranza appaiono storicamente più radicate.

Tra venerdì e sabato altri 169 migranti hanno messo piede sul molo Favarolo, quello usato per le attività di primo soccorso dei migranti sbarcati. Molti di loro hanno raccontato di essere partiti dalla costa orientale della Tripolitania. E non sono stati i soli: altri barconi sono stati individuati dalle navi Ong in zona, tra tutte la Ocean Viking, altri invece sono stati intercettati dalla Guardia Costiera libica e rispediti indietro.

Il vento, non solo a livello climatico, nelle coste nordafricane è cambiato: “Occorre tenere presente – è la ricostruzione di una fonte diplomatica – che a Tripoli si stanno decidendo le sorti per un nuovo governo”. Nei giorni scorsi la votazione in seno al foro di dialogo libico ha designato un nuovo premier e un nuovo numero uno del consiglio presidenziale. Chiaro dunque come tra le varie milizie c’è interesse a mostrare i muscoli. E questo purtroppo passa anche sulla pelle di centinaia di migranti: sono molti i gruppi che, grazie alla tratta verso l’Italia, acquisiscono sempre più potere economico e politico.

C’è poi un altro dettaglio di non poco conto. Anche in Libia seguono le vicende italiane e conoscono la delicata fase che sta vivendo il nostro Paese, contrassegnata dal passaggio dalla maggioranza giallorossa all’esecutivo Draghi: “Nulla di strano – ha proseguito la fonte diplomatica – Che si voglia lanciare un segnale, quasi come a ricordare che a prescindere da chi si insedia a Roma, per tenere a bada l’immigrazione occorre sempre fare i conti con chi controlla le coste libiche”.




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