Budapest tra le città più attraenti per gli investitori. Lo rivela in sondaggio 2016 di CBRE sulle intenzioni degli investitori dell’area EMEA. Al primo posto Londra con il 15,1% delle preferenze, seguita da Madrid con il 12.2% e a ruota da Parigi con l’11.6%. Arrivano poi Berlino (10.8%), Amsterdam (7.3%), Varsavia (7%), Milano (4.7%), Budapest (2.9%), Praga (2.7%) e Munaco (2.4%). “Possiamo sentire già un aumento dell’interesse verso Budapest” ha dichiarato da Cannes, se del MIPIM, Lóránt Kibédi Varga, amministratore delegato di CBRE.
Saranno molteplici le novità nel Paese: Secondo Lázar tale piano riguarderà 197 uffici governativi distrettuali e sarà richiesta la collaborazione dei cittadini per individuare gli eccessi di burocrazia, i cambiamenti da effettuare e in quali ambiti. Il politico ha inoltre annunciato che non sarà costruita alcuna barriera al confine tra Romania e Ungheria. La decisione è dovuta, ha spiegato, alle nuove rotte migratorie. Il livello di allerta deve essere mantenuto alto, ha aggiunto, ma le scorse due settimane sono state tranquille.
Riguardo alle Olimpiadi del 2024, Lázár ha sottolineato il coinvolgimento dei consulenti di PwC, un investimento dal valore di 5 miliardi di fiorini, per uno studio che coinvolgerà anche EKS e M-IS, per un totale stanziato di 5,25 miliardi.
Parlando invece del referendum sulle quote obbligatorie, Lázár sostiene che potrebbe essere tenuto in autunno.
Un’altra notizia riguarda i trasporti di Budapest: come già ventilato, dal 1 luglio 2016 saranno gestiti dallo stato, non più il comune. Fino a tale data la municipalità continuerà a gestirli, finanziata dallo stato. Secondo il ministro questa sarà un’opportunità per rinnovare la linea suburbana, la HÉV, utilizzando fondi UE.
Quanto alla Borsa ungherese anche qui vi sono interessanti novità. La Banca Nazionale ungherese (MNB), proprietario di maggioranza della Borsa di Budapest, ha approvato in questi giorni un piano strategico quinquennale per aumentare il numero di società quotate ed il fatturato dell’ente.
La strategia prevede l’ingresso di almeno cinque nuovi titoli azionari o obbligazionari ogni anno, comprese le società di proprietà dello Stato, le PMI e start-up.
E’ previsto inoltre l’apertura di un listino secondario per PMI, in attesa di poter passare al listino principale. Il vice governatore della MNB e presidente della BSE, Márton Nagy, ha descritto il piano come un programma di sviluppo completo che consente al mercato azionario di contribuire alla crescita economica nel medio e lungo termine.
La capitalizzazione della Borsa di Budapest è pari al 18% del PIL, ma l’obiettivo è di raggiungere il 30%.
La MNB è diventata proprietario di maggioranza della BSE lo scorso novembre, con una partecipazione azionaria del 76%.