L’Ucraina e la lista nera

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In Ucraina esiste un sito web chiamato “Mirotvorets” (tradotto in italiano “pacificatore”), ideato dall’attuale governatore dell’Oblast di Lugansk controllata da Kiev, George Tuka giunto alla ribalta della cronaca internazionale a causa di alcune liste quantomeno particolari.
Lo scopo del sito è infatti quello d recensire tutti i “terroristi” del Donbass e coloro che combattono – a suo dire – il popolo ucraino. “Il database è in continuo aggiornamento: e nel sito, che è riconosciuto dal Ministero del’Interno dell’Ucraina, compaiono migliaia di miliziani, autorità delle repubbliche popolari, attivisti, ma anche semplici sostenitori. Basta una soffiata anonima di qualcuno per ritrovarsi schedati con tanto di fotografie, indirizzo, numero telefonico e dati sensibili di altri parenti sbandierati sul web, dove chiunque vi può accedere. Tra questi “terroristi” figurano anche i giornalisti accusati da Kiev e dal Mirotvorets di propagare la propaganda antiucraina di Putin. Il caso più famoso è quello del giornalista Oles Buzina, schedato e successivamente ammazzato per strada a Kiev.

Da segnalare che sul Mirotvorets è stato pubblicato un elenco riportante dati personali di oltre 7000 giornalisti che, in due anni di guerra, hanno richiesto l’accreditamento alle autorità di Donetsk, utile per lavorare nel territorio controllato dell’autoproclamata Repubblica.

Gli hacker non si sono preoccupati di accusare di collaborazionismo coi “terroristi separatisti” giornalisti di tutto il mondo: reporters BBC, CNN,New York Tiimes, ma anche cronisti italiani della RAI, Repubblica, Corriere della Sera sono finiti negli elenchi dei nemici del popolo ucraino. Con grande stupore. Senza preoccuparsi tanto di verificare le informazioni, gli admin del sito hanno permesso che venissero pubblicate anche informazioni di giornalisti ucraini che hanno sempre avuto posizioni radicali filo-giunta di Poroshenko.

Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, ha dichiarato che i responsabili della divulgazione dei dati personali dei giornalisti che hanno lavorato nel Donbass, lo hanno fatto con l’intento di scatenare la violenza e la repressione contro queste persone.
“Sono stati pubblicati i dati personali in una tale modalità ed in una tale forma, con l’indicazione che si tratta di nemici dell’Ucraina. Questa è una chiamata diretta alla violenza contro i giornalisti” – ha detto la Zakharova.
“Voi, sciagurati organizzatori e responsabili del sito ‘Mirotvorez’, non avete senso dell’esperienza internazionale. Siete ancora ben lontani dalla civilizzata esperienza internazionale”.

Ancora una volta un duro attacco all’informazione ed ai media. Schierata o non schierata che sia, fare informazione nel mondo diviene sempre più un impegno per CORAGGIOSI!




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