Convegno presso la Biblioteca Nazionale di Roma rivolto a giornalisti e studenti con l’intento di lanciare l’idea di aiutare tutti ad aggiornare il concetto di censura. La censura non e’ soltanto quella che effettua la polizia nei paesi autoritari contro l’informazione ma in realtà, questo tipo di censura, e’ soltanto la forma più classica della censura. Nei paesi “moderni” sono emerse nuove firme di censura delle vere e proprie
limitazioni di informazione. Si tratta di censure mascherate e nascoste. I media non ne parlano e gli episodi vengono considerati casuali e spesso nascosti ma in realtà si tratta di una vera e propria epidemia di censura. Un esempio e’ l’uso dell’intimidazione con minacce, attacchi, buchi legislativi e soprattutto le accuse di diffamazione pretestuose e strumentali molto influenti in Italia nella limitazione della libertà di espressione. In genere non viene prestata la dovuta attenzione al fenomeno perché spesso riguarda persone non famose ma va ricordato che la libertà d’informazione va tutelata perché al cittadino non si può impedire la conoscenza ed il diritto di sapere. Non si possono bendare gli occhi ai cittadini. L’essenza vera del diritto e’ la libertà di espressione e del diritto all’informazione . Per esercitare un diritto e’ necessario conoscerne estensione e prerogative sulla cui mancanza di conoscenza gioca chi vuole frenare l’informazione. Sull’argomento e’ intervenuto con un messaggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella : “desidero far giungere il mio apprezzamento per l’interesse di un argomento cruciale sulla democrazia….. I cittadini meritano di essere informati da un pluralismo dell’informazione e da giornalisti coraggiosi, consapevoli ed etici…..”. I vertici istituzionali appaiono sensibili al problema ma resta strano che in Italia non si insegni nelle scuole il diritto fondamentale all’informazione che permea tutti gli altri diritti. In Italia la situazione appare grave dal 2008 l’associazione “Ossigeno per l’informazione” ha iniziato la sua opera tra l’ indifferenza generale perché si riteneva un fenomeno marginale. Sono stati raccolti dati e costruita una lavagna pubblica on line che raccoglie tutt’ora gravi episodi di censura informativa. Sono 2628 i lavoratori dei media nell’interesse pubblico che sono stato intimiditi o minacciati (e ve ne sono altri nascosti) e vi sarebbero circa 40 giornalisti che in Italia vivono sotto scorta. Dal 1975 ad oggi sono stati uccisi almeno 28 giornalisti italiani (17 all’estero ed 11 in Italia). Nei primi 341 giorni del 2015 sono state documentate 367 minacce ai giornalisti. Il presidente del Senato Grasso ha inviato un messaggio al seminario ‘La censura in maschera’ perché “straordinaria occasione di confronto su censure colpevolmente ignorate dai media e raramente percepite dalla collettività. Queste forme di minacce sono subdole e meschine”. Un argomento “vivo” da tener ben presente ricordando che portare alla luce ‘verità nascoste’ può essere molto pericoloso perché vi sono ‘muri di gomma’ difficili da scalfire. Potere e denaro possono divenire un connubio pericoloso e cercare di attaccare tale forze può essere estremamente rischioso e le leggi in vigore non aiutano chi ama fare informazione libera e corretta.
CRONACAETICA E SOCIETÀREDAZIONALI
La libertà di espressione e la censura mascherata
By RaffaeleDic 16, 2015, 11:09 am0
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