Fabrizio Lastei è candidato alla presidenza del I Municipio di Roma per il Popolo della Famiglia capitanato dal candidato a sindaco Mario Adinolfi.
Abbiamo avuto il piacere d’incontrarlo ed oltre ad essere un candidato preparato è soprattutto una persona dai principi etici e religiosi molto saldi.
“Ho scelto di aderire e candidarmi con il popolo della famiglia perché costituisce quell’alternativa fondata sulla dottrina sociale della Chiesa per la quale con il Movimento Militia Christi mi sono sempre battuto pubblicamente. La priorità è rimettere al centro della politica la persona e la famiglia, con le sue grandi e piccole esigenze, dalla difesa della vita e dell’identità cristiana al problema del traffico, passando per la tutela del patrimonio storico-culturale e socio-economico, SEMPRE con particolare attenzione alle fasce più deboli: bimbi, disabili, anziani, pensionati, senzatetto.
I recenti fatti di cronaca evidenziano drammaticamente anche l’aspetto, enunciato dal nostro movimento,di intervenire drasticamente per estirpare ‘le colonie del male’. Le vicende legate ai fiumi di droga e al capriccio elevato al diritto irrinunciabile della nostra gioventù hanno portato ai casi allucinanti del povero Luca Marani e dell’altrettanta e ancor più povera Sara. Proprio a tale scopo appare necessario e doveroso rilanciare la nostra esigenza di costituire corpi di volontari della solidarietà che siano pronti a intervenire su situazioni di grave disagio sociale correlandosi con i competenti enti istituzionali, non escluse le forze dell’ordine”
A chi gli chiede il motivo per il quale ha scelto il Popolo della Famiglia, Fabrizio Lastei risponde con decisione: “Confluire nelle liste del Popolo della Famiglia per le imminenti Amministrative del 5 giugno non é altro che l’esito naturale del percorso del nostro Movimento. Militia Christi ha sempre promosso attivamente sin dal 1992 la costituzione di un nuovo soggetto politico che offrisse “garanzie veramente sufficienti” – secondo la celebre espressione di Pio XII del 10 marzo 1948 – per una valida rappresentanza istituzionale dei cattolici e delle persone di buona volontà. Un corpo sociale la cui legittimità morale é determinata non dalla santità personale (pur doverosa per ogni uomo) quanto, secondo la felice sintesi dottrinale del Card. Hoffner, dal suo conformarsi nei suoi programmi e nella sua azione politica al Magistero della Chiesa sul Bene Comune.
Quando, dopo l’ignominia del tradimento post-democristiano del 25 febbraio scorso (la fiducia in Senato per il decreto Cirinnà, N.d.R.), alcuni leader del Family Day hanno tratto le inevitabili conseguenze politiche – annunciando il 3 marzo la nascita del Popolo della Famiglia e, sopratutto, dichiarandolo fondato integralmente sulla Dottrina Sociale Cattolica – dal canto nostro non potevamo che metterci a disposizione. Dal giorno stesso, come abbiamo fatto”.