Vladimir Putin ha ordinato una serie di modifiche al sistema dei funzionari federali e regionali che, tra le varie cose, riguardano direttamente la Crimea: il 28 luglio è infatti stato chiuso il governatorato di Sebastopoli.
È inoltre stato abolito il Distretto Federale della Crimea, creato dopo l’adesione della penisola al territorio della Federazione. Cosa comporteranno queste misure per la popolazione locale e come cambieranno i rapporti con il centro federale?
1 La perdita dell’esclusività
Un rappresentante del Cremlino ha spiegato che con questa decisione si cerca di incrementare l’efficacia dell’amministrazione della penisola. Secondo Dmitrij Peskov, portavoce del Presidente, la Crimea e altre regioni del Distretto Federale del Sud si ritrovano ad affrontare problemi simili che potranno essere risolti con maggior facilità all’interno di una sola struttura.
Così come fanno sapere fonti ufficiali, la formazione di un distretto speciale per la Crimea non era altro che una misura temporanea prevista per il periodo di integrazione della penisola alla Russia. Secondo il politologo Dmitrij Orlov, direttore dell’Agenzia delle Comunicazioni politiche ed economiche, l’adattamento della Crimea alla realtà russa si è ormai concluso e il distretto federale non è più necessario. Ora la penisola perde la propria esclusività per convertirsi in una regione come le altre.
2 Un’interazione più facile con il Cremlino
Secondo gli esperti, per la Crimea sarà ora più semplice interagire con il centro, facendo parte del Distretto Federale del Sud. Secondo Mikhail Mizulin, politologo e membro del Consiglio di ricerca dell’Assciazione russa di scienze politiche, ciò potrebbe derivare anche dal fatto che il rappresentante plenipotenziario del Distretto Federale del Sud, Vladimir Ustinov, mantiene una stretta relazione con gli alti rappresentanti del governo russo fin dall’inizio degli anni Duemila.
La Crimea sugli atlanti: la polemica è servita
Durante il periodo in cui ricopriva l’incarico di procuratore generale (dal 2000 al 2006) si è infatti occupato di diversi casi particolarmente importanti per il Cremlino: il caso Yukos, le indagini sul Kursk e altri vari processi.
Gli osservatori poi assicurano che l’eliminazione del Distretto Federale della Crimea non comporterà una diminuzione di interesse da parte del centro nei confronti della penisola, né del volume di finanziamenti dei programmi che vengono portati avanti attualmente in Crimea.
“Lo status della Crimea e di Sebastopoli non è riconosciuto dall’Occidente né dall’Ucraina – spiega Pavel Svyatenkov, ricercatore dell’Istituto di Strategia nazionale -, e quindi è indispensabile mantenere alto il livello di soddisfazione della popolazione. In caso contrario si rischierebbe di veder nascere un desiderio di “tornare con l’Ucraina”.
3 La mancanza di conflitto tra autorità locali
Secondo Svyatenkov, il passaggio della Crimea al Distretto Federale del Sud contribuirà a evitare la nascita di conflitti tra i rappresentanti delle autorità locali.
Per un periodo abbastanza prolungato, e nel contesto delle imminenti elezioni alla Duma di Stato, si è scatenato nella penisola un conflitto tra il governatore di Sebastopoli, Sergej Menyajlo, e la squadra del vecchio presidente del parlamento locale, Aleksej Chali.
I compagni di quest’ultimo hanno organizzato una raccolta firme per allontanare il governatore. Il trasferimento di Menyajlo a un incarico come rappresentante plenipotenziario in Siberia, il 28 luglio, ha posto fine alle dispute.
Fonte:
Russia Beyond the Headlines
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