Compleanni – Il 29 agosto 1958, nasce a Gary nell’Indiana Michael Jackson

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Il 29 agosto 1958, nasce a Gary nell’Indiana (Usa) Michael Jackson ottavo di dieci figli. Il “re del pop” cominciò la sua carriera da bambino, entrando nel gruppo dei fratelli, i Jackson 5, prima come percussionista poi come cantante. Anche il padre, operaio in un’acciaieria, era musicista. Era stato chitarrista in un band amatoriale.

Conosciuto con l’appellativo di “The King of Pop” (“il Re del Pop”) e spesso indicato come MJ, “The Moonwalker” o “The Gloved One”, è entrato nel Guinness World Records per essere l’artista con il maggior successo commerciale di tutti i tempi. Nel 1963, all’età di soli cinque anni, iniziò la sua carriera come leader del gruppo di famiglia, i The Jackson 5, fino a diventare una figura dominante nella cultura popolare per 45 anni, grazie al suo contributo nella musica, alla danza, nello spettacolo e nella moda. I suoi videoclip, tra i quali Billie Jean, Beat It e Thriller (quest’ultimo riconosciuto dal Guinness come “il video musicale di maggior successo di tutti i tempi”), hanno rotto le barriere razziali e hanno rivoluzionato il modo di concepire i video musicali, trasformandoli in una vera e propria forma d’arte. La loro popolarità, inoltre, portò al successo la nascente rete musicale MTV.

Il suo distintivo genere musicale, il suo caratteristico timbro vocale e il suo innovativo stile di danza hanno influenzato la maggior parte degli artisti hip hop, pop, R&B e rock contemporanei. Thriller è in assoluto l’album più venduto nella storia della musica, che ha superato i 70 milioni di copie vendute (o oltre 110 milioni secondo altri, anche se queste stime sono da alcuni considerate non attendibili e vincitore di 8 premi Grammy. I suoi altri progetti discografici, tra cui Off the Wall, Bad, Dangerous, HIStory (quest’ultimo il doppio album più venduto della storia) sono anch’essi catalogati tra gli album più venduti nel mondo, mentre Blood on the Dance Floor: HIStory in the Mix è l’album di remix più venduto della storia.

Nella sua lunga carriera ha ricevuto numerosi premi, tra cui quelli di “Artista del Decennio” alla Casa Bianca nel 1990, “Artista di una Generazione” ai Brit Awards del 1996, “Miglior artista maschile del Millennio” ai World Music Awards 2000, “Artista del Secolo” agli American Music Awards del 2002, “Artista pop del Millennio” per essere “la più grande icona pop vivente” ai Bambi Awards del 2002 e “Intrattenitore di maggior successo di tutti i tempi” dal Guinness dei Primati nel 2006. È stato incluso due volte nella Rock and Roll Hall of Fame: nel 1997 come frontman dei Jackson Five e nel 2001 per la sua carriera solista. È stato il primo artista ad essere inserito nella BET Hall of Fame nel 1995. Nel 1999 è stato inserito nella Vocal Group Hall of Fame come membro dei Jackson Five. Nel 2002 è entrato nella Songwriters Hall of Fame per il suo contributo nel campo cantautorale[9] ed è l’unico artista del mondo pop e rock ad essere stato indotto anche nel National Museum of Dance and Hall of Fame per il suo impatto nel mondo della danza. Nel 2014 è stato indotto nella Rhythm and Blues Music Hall of Fame. Jackson detiene 40 Guinness World Record, più di qualunque altro artista nella storia della musica, incluso un Lifetime Achievement Award per i suoi “record mondiali senza precedenti nel mondo dello spettacolo”. Ha vinto inoltre 15 Grammy Award,inclusi i prestigiosi Grammy Legend Award e Grammy Lifetime Achievement Award, 16 World Music Award e e numerosi altri premi, che lo hanno reso l’artista più premiato nella storia della musica.Nel 1980 è stato incluso nella Hollywood Walk of Fame di Los Angeles come membro dei Jackson Five, mentre nel nel 1984 è stata inclusa la sua stella come solista, che porta il numero 6927. Jackson è stato dichiarato “uomo più famoso del pianeta” da un sondaggio nel 1997, mentre nel 2006 il Guinness lo definì “indubbiamente il più famoso essere umano vivente”. È anche considerato l’uomo più famoso della storia, preceduto solamente da figure religiose quali Gesù e Maometto. Per la sua fama Jackson è stato definito “la celebrità delle celebrità”.

Nel corso della sua lunga carriera (e anche dopo la sua morte) si stima abbia venduto quasi 2 miliardi di dischi in tutto il mondo, conquistando, in tal modo, il record di dischi venduti da un solo cantante e superando peraltro il record in precedenza condiviso con i Beatles e Elvis Presley. Il 29 agosto 2010, in quello che sarebbe stato il suo 52º compleanno, Jackson divenne l’artista più scaricato di tutti i tempi. Il sondaggio di VH1 “100 Greatest Artists of All Time”, effettuato nel 2011, lo ha decretato come il secondo artista più grande di tutti i tempi (preceduto solamente dai Beatles) e come l’artista solista più grande di tutti i tempi. Nel 2014 è diventato (per la quarta volta) la celebrità scomparsa più ricca al mondo, con un patrimonio annuale di oltre 140 milioni di dollari, entrando nuovamente nel Guinness dei Primati.

È stato molto impegnato durante tutta la sua vita nelle attività di beneficenza, diventando una della più grandi figure umanitarie di tutti i tempi; nel corso degli anni ha visitato orfanotrofi, scuole, ospedali e ha ospitato malati terminali nel suo Neverland Ranch, aiutandoli a guarire dalle proprie malattie con cure a sue spese, spesso riuscendoci. Nel 2000 è entrato nel Guinness dei Primati per essere la persona di spettacolo che ha supportato più associazioni benefiche e che ha donato in beneficenza più di chiunque altro. Complessivamente, secondo il Guinness, ha donato oltre 400 milioni di dollari in beneficenza, supportando 39 associazioni. Ha ricevuto anche molti altri riconoscimenti in campo umanitario, tra i quali due candidature al Premio Nobel per la pace, nel 1999 e nel 2003, due lauree honoris causa in Lettere dalla Fisk University e dalla United Negro College Fund nel 1988 e una laurea honoris causa in Lettere e Pedagogia dall’Università di Oxford nel 2001.

Il 5 marzo 2009, Jackson tenne una conferenza stampa all’O2 Arena di Londra (alla quale erano presenti oltre 1.500 fan), in cui annunciò di aver programmato una serie di concerti all’O2 Arena stessa nel luglio successivo; affermò inoltre che si sarebbe trattato del final curtain call come dichiarò nella conferenza stampa indetta a fine maggio, ovvero le sue ultime esibizioni. Con queste parole non si era capito bene se il cantante non avrebbe più partecipato a concerti in generale o se si riferisse alla sola Londra, in ogni caso si erano generati parecchi dibattiti tra i giornalisti. Non vi furono ulteriori annunci da parte di Jackson se non un “ci vediamo a luglio”. Nel maggio dello stesso anno si sparse la notizia, resa pubblica dal The Sun e ripresa dal Corriere della Sera, che il cantante soffrisse di un tumore alla pelle. Anche questa notizia fu poi smentita dal dottor Tohme Tohme e dal referto autoptico. Nel giugno del 2009, il cantante si trovava a Los Angeles per le prove che si svolgevano allo Staples Center. Il 25 giugno 2009, mentre era nella sua casa di Holmby Hills (Los Angeles), Jackson ebbe un malore. Stando alle dichiarazioni del Dott. Murray, medico assunto dalla Aeg Live, la società promotrice dei concerti londinesi, la notte del 24 giugno 2009, nonostante avesse somministrato in più riprese alcune benzodiazepine al cantante, quest’ultimo non sarebbe riuscito ad addormentarsi, così il dottore alle ore 10.40 gli somministrò l’anestetico propofol e dopo che Jackson avrebbe preso sonno verso le ore 10.50, l’avrebbe lasciato da solo per due minuti per andare in bagno, nonostante il paziente non fosse attaccato ad una pompa d’infusione, obbligatoria per regolare la somministrazione di tale farmaco. Tornato nella stanza verso le ore 10.52, Murray, accorgendosi che il cantante non respirava più, iniziò a praticare una sorta di rianimazione cardiopolmonare sul letto, ma ciò non sortì alcun effetto in quanto va praticata su una superficie dura.

Durante le indagini si scoprì che dopo la somministrazione del propofol, Murray era al telefono e stava utilizzando due cellulari,[165] di cui non si è servito per chiamare i soccorsi, bensì per effettuare varie chiamate ed invii di mail tra cui una per tranquillizzare un funzionario della Lloyd’s Insurance, l’assicurazione dei concerti londinesi, riguardo alle condizioni di salute di Jackson; dai tabulati presentati al processo, però, si evinse che la mail è stata spedita quando il cantante era già morto.[166] I soccorsi vennero chiamati più di un’ora dopo, alle ore 12.21, dalla guardia del corpo di Jackson, Alvarez, come testimoniò anche il paramedico che ricevette la telefonata. I paramedici del Los Angeles Fire Department giungono alle 12.28. Il tempestivo trasferimento alla clinica dell’UCLA Medical Center, la clinica ospedaliera dell’Università della California non bastò, i tentativi di rianimazione fallirono e venne dichiarato morto alle ore 14.26.

L’autopsia stabilì che la sua morte avvenne per una somministrazione eccessiva di propofol, a pochi giorni dalle ultime prove dei concerti che si sarebbero dovuti tenere alla O2 Arena di Londra dal 13 luglio 2009. Le immagini video delle prove svoltesi allo Staples Center mostravano un Jackson in ottima forma.[ In seguito l’autopsia svoltasi sul corpo del cantante rilevò che Jackson, rispetto alle persone della sua età, era in condizioni di salute buone al momento del decesso, e inoltre confermò una volta per tutte che il cantante soffriva divitiligine Fonti vicine alla famiglia riportarono che negli ultimi giorni Michael era sotto stress per i 50 concerti che avrebbe dovuto tenere a Londra.

Il 29 agosto 2009, data in cui Michael Jackson avrebbe dovuto compiere 51 anni, un gruppo composto da circa 14 mila fans si è radunato a Città del Messico per ballare la storica coreografia di Thriller (1983), dando così vita al più grande flash mob della storia
Sempre secondo persone vicine a Jackson, il cantante assumeva eccessive quantità di pillole quotidianamente, addirittura più di 40 alprazolam al giorno. Tuttavia, gli esami tossicologici rilevarono che non vi erano sostanze nel suo organismo a parte quelle somministrate dal Dott. Murray quella notte, né alcool o droghe di alcun genere e nessuna pillola nel suo stomaco.[175] Anche l’alprazolam non è stato rinvenuto né nel suo organismo né in casa. Il giorno della sua morte la rete esplose: in quella mattina, infatti, i siti web a lui dedicati, ma soprattutto tutti i social network, a partire da Facebook e Twitter, fecero notare ai propri utenti un’enorme lentezza, dovuta proprio a tutti i messaggi lasciati per Jackson, oltre alla creazione di continui gruppi che parlavano dell’artista e delle sue opere. La sola stima dei tweet fu di oltre 5.000 messaggi ogni minuto; pare inoltre che Facebook e tutti gli altri social network rimasero bloccati per ore per il grande numero di messaggi per il cantante.

Anche Google si “autobloccò” a causa della notizia che si diffuse troppo rapidamente in rete. Google inizialmente credeva che il contributo di milioni di persone alla ricerca di “Michael Jackson” fosse un attacco DDoS e ha bloccato le ricerche legate a Jackson per 30 minuti. Twitter ha riportato un crash, come anche Wikipedia, alle 03:15 PDT (22:15 UTC). La Wikimedia Foundation ha registrato quasi un milione di visitatori alla biografia di Jackson nel giro di un’ora, il record di visitatori per qualsiasi articolo nella storia di Wikipedia. Mentre AOL InstantMessenger è crollato per 40 minuti e lo ha definito come “un momento fondamentale nella storia di Internet”, aggiungendo: “Non abbiamo mai visto niente di simile in termini di portata e profondità”.

Anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama mandò le proprie condoglianze scrivendo una lettera alla famiglia Jackson. In seguito, martedì 7 luglio 2009, allo Staples Center di Los Angeles si svolse una commemorazione pubblica con la presenza di circa 18.000 fan estratti a sorte alla lotteria (alla quale si registrarono oltre 500 milioni di persone), amici e parenti;[179] il 3 settembre successivo venne organizzata una cerimonia funebre in forma privata al Forest Lawn Memorial Park di Glendale, il cimitero delle celebrità, dove il corpo di Jackson si trova tuttora. La morte di Jackson è stata definita “l’evento mediatico più grande di sempre”, la cerimonia funebre è stata vista da un’audience stimata tra i 2,5 e i 3 miliardi di persone in tutto il mondo, rendendola la trasmissione televisiva e l’evento in streaming-on line più visto della storia. Nel testamento redatto nel 2002, Jackson affidò i suoi tre figli alla madre, la settantanovenne Katherine. È quanto emerse dal documento presentato in tribunale a Los Angeles, in cui l’artista nominò la collega e amica Diana Ross come tutrice, qualora sua madre non fosse in grado di prendersi cura dei tre ragazzi.

Tuttavia, il suddetto documento, dopo la morte del cantante, mosse immediatamente dubbi e polemiche riguardo l’autenticità in quanto Jackson si trovava a New York il giorno in cui l’avrebbe firmato, invece la città riportata su di esso è Los Angeles. Gli esecutori non diedero una spiegazione esauriente in merito; dissero che il nome della città di Los Angeles sarebbe stato trascritto per errore. Tra l’altro, i nomi dei figli di Jackson sul testamento furono riportati in modo errato; alcuni familiari del cantante hanno dichiarato che Michael non avrebbe mai sorvolato su errori di questo genere, soprattutto su un documento così importante per i suoi figli. Randy, Janet, Rebbie, Tito e Jermaine Jackson nel luglio del 2012 hanno spedito una lettera a John Branca e a John McClain, chiedendo le dimissioni immediate di queste persone dalla funzione di esecutori dell’eredità. Nel documento i fratelli Jackson scrivono che il testamento è un falso, inesatto e fraudolento.

I Jackson firmatari della lettera hanno denunciato nella stessa anche AEG, la società promotrice dei concerti londinesi di Jackson e hanno coinvolto anche Sony e la Colony Capital, la società che rilevò una quota del Neverland Ranch; queste sono tutte le persone elencate alla fine per conoscenza: Randy Phillips, Paul Gongaware, Tim Leiweke (AEG), Trent Jackson, Laurel Henry, Perry Sanders, Howard Weitzman, Martin Bandier (SONY), Philip Anschutz e Tom Barrack (Colony Capital).

Successivamente anche il Reverendo Al Sharpton è apparso in IV a sostegno dei firmatari della lettera, testimoniando che l’artista in realtà si trovava con lui a New York il giorno in cui, secondo Branca e McLain, avrebbe firmato il testamento. Sempre nel 2009, dopo che i due presunti esecutori testamentari depositarono il testamento, gli stessi con un comunicato stampa riferirono che Branca era stato assunto di nuovo da Jackson otto giorni prima della sua morte.

Tuttavia, nel 2003, la “Interfor”, agenzia investigativa, aveva scoperto una stretta relazione d’affari tra Branca e Tommy Mottola, l’ex-presidente della Sony Records, la quale faceva ritenere che i due presumibilmente stessero progettando un piano per far crollare l’impero finanziario di Jackson. Al momento della morte, Jackson era indebitato per oltre 400 milioni di dollari, accumulati negli ultimi anni in cui il cantante ha dovuto affrontare enormi spese.[. L’insieme dei beni del cantante è stato valutato a oltre 1 miliardo di dollari per le quote di diritti detenuti da Jackson sul catalogo dei Beatles e di altri artisti, oltre alla proprietà delle sue canzoni stimata al valore di 75 milioni di dollari.

In seguito alle pubblicazioni postume alla morte, l’entourage del cantante ha riscontrato guadagni per oltre 90 milioni di dollari. L’intero patrimonio è stato affidato alla fondazione Michael Jackson Family Trust. Nelle tre settimane successive alla morte sono stati venduti in tutto il mondo oltre 10 milioni di copie dei suoi album. Le vendite dei suoi dischi hanno superato gli 8 milioni di copie negli Stati Uniti e le oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo e hanno fatto di Jackson l’artista più venduto del 2009.




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