Certosa di Trisulti – Il Tar di Latina che ha accolto il ricorso presentato dagli americani, rigettando l’ordine di sfratto partito lo scorso ottobre dal Ministero dei Beni Culturali guidato da Dario Franceschini che aveva annullato l’assegnazione della gestione del monastero benedettino sulla base della mancanza di requisiti da parte della Dignitatis, diretta dall’inglese Benjamin Harnwell.
Dunque la Certosa di Trisulti resta in gestione alla Dignitatis Humanae Institute, l’associazione cattolica che fa capo a Steve Bannon, ex braccio destro di Donald Trump, che vorrebbe creare nell’ex convento di Collepardo, in provincia di Frosinone, la scuola internazionale del sovranismo.
L’ex consigliere politico di Donald Trump, quindi, si dice pronto a far partire il suo progetto di una scuola internazionale di sovranismo. Proprio quest’idea rappresentò, di fatto, il casus belli politico che portò il Mibact a (tentare di) rimangiarsi l’assegnazione.
“Siamo rimasti fedeli al monastero, alla comunità e all’Italia durante la pandemia, quando sarebbe stato facile andarsene”, ha commentato Bannon, chiarendo che “ora stiamo lanciando un programma di insegnamento e training che renderà il mondo un posto più prospero, sicuro e salutare per tutti”. Le immatricolazioni per “l’Accademia dell’Occidente cristiano-giudaico” partiranno il 1 giugno, ma “per il momento” i corsi andranno online dagli Stati Uniti, ha spiegato il direttore del Dhi, l’inglese Benjamin Harnwell.
la vicenda è iniziata due anni fa, quando la Certosa di Trisulti è stata affidata alla Dignitatis Humanae, roccaforte del pensiero sovranista americano all’epoca presieduta Raymond Burke.
Il ricorso, controfirmato politicamente dal ministro Dario Franceschini, è stato motivato con ragioni amministrative. Vi si sosteneva che il Dhi non aveva i requisiti per ottenere quell’assegnazione. La presentazione, però, è avvenuta solo dopo la divulgazione della notizia che la Certosa del 13esimo secolo avrebbe ospitato la scuola di sovranismo e la campagna ostile che ne è seguita. E proprio i tempi della “scoperta” sulle presunte mancanze dell’associazione stanno alla base del rigetto del Tar. Il Mibact avrebbe avuto 18 mesi per rivedere l’assegnazione, il ricorso è partito dopo. E ora il ministero deve anche pagare le spese processuali.
“Secondo il Mibact la Dignitatis Humanae aveva acquisito la personalità giuridica richiesta dalla gara solo dopo la pubblicazione del bando e l’esperienza almeno quinquennale dichiarata nel campo della tutela dei beni culturali in realtà non sarebbe mai esistita – si legge su La Stampa -. Non solo. Alcuni documenti fondamentali per garantire la solidità finanziaria del progetto di gestione dell’abbazia di Trisulti sono risultati falsificati”.
Naturalmente non sono mancate le dure prese di posizione da sinistra dove quando si vede “sovranismo” e destra ci si mette subito in movimento.
Secondo la testimonianza raccolta da Il Faro di Roma, “Quando si è insediato il nuovo governo, il ministro Dario Franceschini è venuto in commissione Cultura alla Camera a illustrare le linee programmatiche del suo dicastero. In quella occasione – ricorda Fratoianni – io gli ho chiesto come intendesse dare continuità alla procedura di revoca e Franceschini rispose che intendeva concludere la procedura avviata. Così è stato”.
“La sentenza di oggi – ripete infine Fratoianni – è un risultato molto negativo per chi si sta battendo contro questo scempio. Ma si va avanti. Intanto c’è il Consiglio di Stato, che mi auguro ripristini una condizione positiva e poi, qualora, non ci si riuscisse vedremo come intervenire. La vicenda resta aperta, la battaglia non è chiusa e io ho intenzione di continuarla”.
“La fondazione Dhi – riepiloga Fratoianni – in tutta evidenza non aveva e non ha i requisiti per gestire quell’inestimabile bene artistico e architettonico e, inoltre, è intollerabile che la Dhi non abbia desistito dal progetto di realizzare, all’interno della Certosa, una sorta di accademia del sovranismo e dell’ultradestra
internazionale guidata da Steve Bannon. Continueremo a batterci, a insistere, e chiederò al governo di non mollare la presa.
Già perchè se dte un occhiata a come viene data la notizia, la Dignitas viene definita un “covo di ultracattolici” o di fondamentalisti religiosi, tutto questo alla faccia della democrazia e del rispetto di chi non ha il pensiero unico del PD e della sinistra italiana.