Bibbiano – Tutti a casa: i dieci «bambini di Bibbiano», sottratti alle famiglie d’origine dalla rete dei servizi sociali della Val d’Enza (Reggio Emilia) potranno riabbracciare i loro genitori.
Sono i bimbi i cui affidi, a causa di presunti abusi sessuali, figurano al centro dell’inchiesta Angeli e demoni: inchiesta conclusa con il ritorno dei minori alle proprie case nella zona di Bibbiano. Segno che, evidentemente, si è ritenuto che nelle famiglie originarie non sussistesse pericolo di abusi nei confronti dei piccoli, come invece descritto dagli stessi servizi sociali. L’udienza è attesa per il prossimo 11 novembre, quando il gup Dario De Luca dovrà giudicare alcuni imputati per abuso d’ufficio, frode processuale e lesioni gravissime.
Impressionante la mole degli atti raccolti e che formeranno materia del contendere tra accusa e difesa: ben 55.000 pagine di documenti, perizie, note, che gli inquirenti hanno dovuto raccogliere in 17 faldoni e che sono stati messi a disposizione del GUP per consentirgli di lavorare. E l’11 novembre è attesa la prima pronuncia, quella sul rinvio a giudizio o al contrario sulla archiviazione della posizione di 22 indagati.
L’assunto accusatorio si basa sul presunto business degli affidi, quelli di minori sottratti alle famiglie di origine, sulla base di asseriti abusi o di contesti di disagio o degrado familiare o sociale: proprio in questo contesto, secondo gli inquirenti, si sarebbe inserita l’opera di psichiatri e assistenti sociali che avrebbero favorito l’allontanamento dei minori dalle famiglie sulla base di perizie del tutto destituite di fondamento. Il totale degli indagati è di 29, per 11 dei quali sono state disposte misure cautelari.