Banca Etruria- La Corte di Cassazione ha confermato le multe “record”, che gli ex vertici di Banca Etruria, Luciano Nataloni, Pier Luigi Boschi e Andrea Orlandi, dovranno pagare.
I tre esponenti facevano parte del consiglio di amministrazione di Banca Etruria, negli anni del fallimento. Pier Luigi Boschi, papà di Maria Elena Boschi, era al tempo vicepresidente. Le multe risalgono al 2015, quando Banca d’Italia aveva stabilito le pene pecuniarie in seguito al crac dell’istituto di credito. Successivamente, Nataloni, Boschi e Orlandi avevano fatto ricorso, contro una pena di milioni di euro totale, ma la seconda sezione civile della Suprema Corte ha deciso a sfavore degli imputati.
Luciano Nataloni dovrà pagare 156 mila euro, Pier Luigi Boschi 144 mila euro, così come Andrea Orlandi. Una multa record, se si considera anche che nel 2017 le visure camerali e catastali degli imputati avevano certificato che gli ex appartenenti al consiglio d’amministrazione di Etruria “sono dei nullatenenti. Non hanno niente”.
Le prove trovate dalla Vigilanza durante alcune ispezioni nel 2013 sono rilevanti, tra violazioni sulla governance, carenze nei controliinterni e nella gestione del credito, segnalazioni omesse all’autorità di vigilanza. La difesa di Luciano Nataloni, Pier Luigi Boschi e Andrea Orlani aveva dichiarato che le responsabilità fossero da ricercare nell’ex presidente dell’istituto di credito Giuseppe Fornasari: “Non si adoperava efficacemente per favorire la dialettica interna e l’adeguata circolazione di informazioni”. Tuttavia, per la Corte di Cassazione spettava ai tre esponenti del consiglio pretendere le informazioni, così da poter “agire informati”.
La Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio S.C., semplicemente Banca Etruria, ha rappresentato per anni uno degli istituti bancari più conosciuti operanti nel Centro Italia.
BANCA ETRURIA STORIA
Fondata nel 1882 come Banca Mutua Popolare Aretina, negli anni oltre ad aver cambiato nome si è affermata nel territorio e si è rapidamente espansa con discreto successo fino al 2014, anno nel quale il CdA diede mandato all’allora Presidente Lorenzo Rosi di procedere alla trasformazione della Banca Etruria in società per azioni.
Qualcosa però non funzionò e a Febbraio 2015 venne commissariata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, Banca Etruria, insieme a Banca Marche, CariFerrara e CariChieti, venne salvata in extremis nel Novembre di quello stesso anno attraverso la procedura di bail-in, che provocò forti perdite per gli azionisti e i detentori di obbligazioni subordinate. Azzerati in diversi casi i risparmi di una vita.
Questo ha comportato la nascita immediata di un nuovo soggetto creditizio, la Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio SpA, mentre la vecchia banca avrà vita fino all’eliminazione delle sofferenze creditizie accumulate, emerse dopo ispezione della Banca d’Italia.