Salvini – Circolare ai prefetti per fare chiarezza sul riconoscimento della protezione umanitaria.

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Salvini – Una stretta verifica dei requisiti per accedere alla concessione della cosiddetta protezione umanitaria. È quanto chiede il ministro dell’Interno Matteo Salvini con la circolare indirizzata ai prefetti, alla commissione per il diritto d’asilo e ai presidenti delle sezioni territoriali per il riconoscimento della protezione umanitaria.

Una sollecitazione che potrebbe comportare di conseguenza un restringimento della concessione di tali permessi, della durata di due anni, rinnovabili, nel momenti in cui è accertata la condizione di difficoltà umanitaria.

Ma dal Viminale viene fatto rilevare, si punta ad avere invece una interpretazione uniforme sul territorio nazionale, a fronte di un quadro legislativo non chiaro.

“Con una circolare a prefetti e presidenti delle Commissioni per il riconoscimento della protezione internazionale, ho personalmente richiesto velocità e attenzione nel dare accoglienza a chi scappa veramente dalla guerra ma anche nel bloccare tutti coloro che non ne hanno diritto”. Lo ha scritto su twitter Matteo Salvini.

«Il senso dell’iniziativa – spiega il ministro – è limitare un abuso che va a discapito dei rifugiati veri. Su 43mila domande esaminate, i rifugiati sono il 7% mentre la protezione sussidiaria raggiunge il 5. Poi abbiamo la protezione umanitaria che, sulla carta, è riservata a limitati e residuali casi di persone che, pur non essendo in fuga dalle guerra hanno necessità di una tutela. Ma rappresentano il 28 per cento dei casi che poi arriva al 40 con i ricorsi, decine di migliaia di persone. E spesso diventano la legittimazione dell’immigrazione clandestina» ha aggiunto il ministro dell’Interno.

I dati del Viminale sono chiari: le domande di asilo esaminate a maggio dall’Italia sono state 5.172 contro le 4.525 del mese precedente. Il 61% di queste si è risolta con un diniego della protezione , nel 28% dei casi è stata concessa la protezione umanitaria , al 7% dei richiedenti lo status di rifugiati e al 4% la protezione sussidiaria. In totale sono state accolte il 39% delle domande. Nel 2017 l’Italia ha esaminato poco meno di 129mila richieste in leggera crescita rispetto alle 122 mila dell’anno precedente. La Germania ne ha ricevute 222 mila, la Francia 79 mila.




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