Black Panther. Marvel Studios presenta Black Panther, la storia di T’Challa, un giovane re africano che si trasforma in un super eroe diventando il protagonista di una storia avvincente, che affonda le sue radici in un lontano passato.
Con la sua visione creativa e rivoluzionaria, dal 1939 Marvel Comics presenta al grande pubblico una varietà di super eroi, fra cui l’innovativo personaggio di Black Panther la cui prima apparizione risale al numero 52 del primo volume di Fantastic Four, pubblicato nel 1966.
Creato da Stan Lee e Jack Kirby, il personaggio di Black Panther divenne presto uno dei più amati da parte degli appassionati, abbattendo diversi confini razziali e culturali.
L’immagine di un re africano e del suo eroico alter ego ha continuato a conquistare numerosi fan nel corso degli anni, dando vita a molteplici fumetti di Black Panther firmati da autori come il filmmaker Reginald Hudlin e il giornalista Ta-Nehisi Coates.
Nel 2016 l’Universo Cinematografico Marvel ha dato il benvenuto a T’Challa/ Black Panther, introducendolo a migliaia di appassionati in Captain America: Civil War, il film campione di incassi in cui gli Avengers combattono l’uno contro l’altro.
Kevin Feige, presidente di Marvel Studios e produttore del film Black Panther, afferma: “La diversità presente nell’Universo Cinematografico Marvel trova le proprie radici nei fumetti Marvel. Noi cerchiamo semplicemente di emulare ciò che i fumetti fanno in modo impeccabile da decenni e una delle loro caratteristiche è proprio rappresentare la società esattamente com’è. Creando il personaggio di Black Panther negli anni ‘60, Stan Lee e Jack Kirby fecero una mossa molto audace: si trattava di un nuovo personaggio, un personaggio africano che è più intelligente e più forte di tanti altri eroi Marvel. Siamo entusiasti di avergli dato vita anche sul grande schermo a distanza di oltre 50 anni dalla sua prima apparizione”. Nel corso degli anni, i piani per la realizzazione di un film Marvel dedicato a Black Panther sono stati discussi in maniera approfondita, giungendo finalmente a compimento quando Feige decise di inserire Black Panther in Civil War come piattaforma di lancio per un lungometraggio su questo personaggio. Questa scelta è stata subito accolta in maniera entusiastica dagli appassionati, i quali erano molto attratti da questo giovane e interessante principe dotato di un alter ego ugualmente efficace. Soprattutto, la scelta confermava l’impegno di Marvel Studios nell’esplorare tutte le sfaccettature dell’Universo Cinematografico Marvel, soddisfacendo al tempo stesso un gruppo di appassionati esperti ed esigenti sia nel campo dei fumetti sia in quello del cinema. “È stata una lunga attesa”, afferma Feige riguardo all’ingresso di questo nuovo supereroe nell’Universo Cinematografico Marvel. “Ora che l’MCU è così famoso gli spettatori lo comprendono, lo apprezzano e lo amano in maniera genuina. Cerchiamo di far sì che ognuno dei nostri film sia radicalmente differente e Black Panther è un progetto diverso da tutti quelli che abbiamo già affrontato. Stiamo introducendo un supereroe proveniente da un Paese nel bel mezzo dell’Africa che per anni è stato ammantato di segretezza. Una nazione all’avanguardia che sorpassa qualsiasi altro Paese del pianeta”. Il film Marvel Black Panther vede T’Challa tornare nell’isolata e tecnologicamente avanzata nazione africana Wakanda dopo la morte di suo padre, il Re del Wakanda, per succedergli al trono e prendere il suo posto come legittimo re. Ma quando un vecchio e potente nemico farà ritorno, il suo ruolo come sovrano e la sua identità come Black Panther verranno messe alla prova e T’Challa sarà trascinato in un tremendo conflitto che metterà a rischio il destino del Wakanda e di tutto il mondo. Costretto ad affrontare tradimenti e pericoli, il giovane Re dovrà radunare i suoi alleati e scatenare tutto il potere di Black Panther per sconfiggere i suoi nemici, mantenere il Wakanda al sicuro e preservare lo stile di vita del suo popolo.
“Ryan Coogler è un filmmaker incredibile”, commenta il produttore Kevin Feige. “Ha già diretto due film che, secondo me, lasceranno un segno 4 indelebile. Siamo rimasti tutti affascinati dal suo entusiasmo e dalla sua dedizione nei confronti di questo progetto, che fin dall’inizio ha beneficiato delle sue idee e delle sue impressioni”. Secondo Coogler, il primo incontro con Kevin Feige è stato estremamente stimolante e lo ha “convinto definitivamente” ad accettare la regia di Black Panther. “Si vede subito che Kevin ama il suo lavoro”, afferma Coogler. “Ha una visione molto chiara dell’importanza di questo universo all’interno della cultura popolare e dell’industria cinematografica, e di tutte le sue potenzialità. È interessato al quadro completo di questo universo, ma allo stesso tempo è in grado di passare in un battibaleno ai personaggi, alla narrazione e alle cose più importanti per il film”. L’esperienza cinematografica di Coogler ha colpito Feige e il team dei Marvel Studios, ma il filmmaker, da sempre grande fan di Black Panther, ha dimostrato anche una grande quantità di passione e determinazione durante il viaggio per portare il Wakanda sul grande schermo. Questo viaggio ha avuto inizio con la sceneggiatura, scritta da Coogler insieme a Joe Robert Cole. Nel descrivere il loro iniziale approccio alla scrittura della storia, Coogler afferma: “Abbiamo studiato tutto. Abbiamo preso in considerazione tutto. Black Panther ha alle spalle una storia ricchissima. È uno di quei personaggi che si sviluppa a partire da ciò che l’ultimo custode della storia ha fatto. Ogni tanto arrivano alcuni autori che inseriscono alcune novità a proposito del Wakanda o creano nuovi personaggi e col passare del tempo questi personaggi si sviluppano e crescono grazie ad altri autori. Quindi ci siamo basati su questo”. Il personaggio di Black Panther in Captain America: Civil War è stato “un ottimo punto di partenza” per Coogler e Cole. Coogler spiega: “A mio modo di vedere, il mondo di Cap e quello di Black Panther sono strettamente legati. In passato alcuni autori hanno sottolineato questo legame più di altri”. Aggiunge: “Sono legati dall’uso del vibranio e dal fatto che sono entrambi dei super soldati. Captain America è un personaggio facile da definire: per lui tutto è bianco o nero, giusto o sbagliato. È un soldato. Black Panther invece si muove in una zona grigia. Oltre a essere un soldato riveste anche un lavoro più importante, quello del politico. È il sovrano di un mondo estremamente complicato. È sempre costretto a prendere decisioni difficili nel caos della politica e della guerra”. Per quanto il Wakanda sia frutto della fantasia, il team degli sceneggiatori si è sforzato per far sì che le influenze spirituali, mistiche e tecnologiche della cultura di questo Paese fossero ancorate alla realtà, per far vivere al pubblico un’esperienza tangibile eppure straordinaria. 5 Secondo Coogler, il film parla di Black Panther ma allo stesso tempo è anche incentrato sull’orgogliosa nazione del Wakanda e sui suoi abitanti. “Vedremo gli amici di T’Challa, le persone con le quali è cresciuto, le persone di cui deve occuparsi, gli individui ai quali deve rispondere una volta sedutosi sul trono”, commenta il regista. “E tutto ciò è estremamente importante. Volevamo che il Wakanda sembrasse un posto reale, come quando incontri un newyorkese. Anche se non sei stato a New York, riesci a capire che tipo di posto è grazie ai suoi abitanti”. “Gli spettatori hanno già incontrato un personaggio che proviene dal Wakanda e lo rappresenta, ma non sono mai stati nel Wakanda e dunque in questo film li getteremo nel bel mezzo dell’azione. Riusciranno a capire meglio chi sia T’Challa e cosa lo ha spinto a fare ciò che ha fatto in Civil War, e come mai si muoveva in quel modo”, conclude Coogler. Al di là degli strabilianti effetti visivi, degli indimenticabili personaggi e delle azioni eroiche compiute da Black Panther, si celano degli inaspettati elementi da thriller legati all’introspezione di T’Challa e al suo sforzo di governare il regno nel modo migliore. Il Wakanda deve rimanere nascosto per un altro millennio o entrare a far parte del teatro politico internazionale sottoponendosi al giudizio del resto del mondo? T’Challa è costretto, sia da se stesso sia da influenze provenienti dall’esterno, ad affrontare la decisione più importante della sua vita. Coogler e Cole si sono sforzati di creare una storia realistica attorno al viaggio di T’Challa come Re e come Black Panther. “T’Challa sta affrontando la morte di suo padre da un punto di vista personale, ma anche da un punto di vista professionale. Ha ottenuto la più grande promozione della sua vita. Un’intera nazione di persone lo sta osservando per capire cosa fare”.
Ancora in lutto per la morte di suo padre, il Principe T’Challa è pronto a diventare il nuovo Re del Wakanda. Il diritto al trono di T’Challa viene messo a repentaglio quando dei nemici che si trovano fuori dal Paese lo allontanano dal Wakanda, conducendolo in un’avventura attorno al mondo. Spinto al limite e con il destino di una nazione sulle sue spalle, T’Challa deve vincere a tutti i costi per salvare le vite di milioni di wakandiani. Chadwick Boseman conosceva già questo supereroe, ma ha cominciato a leggere i fumetti di Black Panther soltanto nella versione firmata da Reginald Hudlin, pubblicata per la prima volta nel 2005. Perciò quando gli è stato proposto di dare vita al personaggio in Captain America: Civil War, l’attore ha subito accettato questa elettrizzante opportunità. La reazione positiva del pubblico di fronte al nuovo supereroe del MCU non si è fatta attendere e l’ottimo riscontro ha entusiasmato Boseman, che era ansioso di mostrare agli spettatori il resto della storia di Black Panther. Boseman afferma: “Eravamo tutti eccitati all’idea di realizzare un film indipendente a partire dal modo in cui questo personaggio era stato impostato in Civil War. Il pubblico voleva di più e questo è stato un grande successo secondo me. Ho percepito dall’esterno l’entusiasmo degli spettatori che avevano visto il film e ho sentito lo stesso entusiasmo anche in Marvel”. Boseman spiega cosa gli piace di questo personaggio. “T’Challa è intelligente. È uno stratega e questo mi ha sempre colpito, anche nei fumetti”, spiega l’attore. “È un leader che deve fare i conti con il senso di responsabilità nei confronti di un’intera nazione e con il posto di questa nazione nel mondo. Questa è una caratteristica che solitamente gli altri supereroi non hanno, lui invece deve onorare il proprio retaggio. È una combinazione interessante”. Per Boseman, un attore dedito al proprio mestiere e sempre alla ricerca di un ruolo sostanzioso, l’opportunità di esplorare il dualismo di un sovrano tormentato che è anche un supereroe era davvero irresistibile. L’attore afferma: “Hai l’opportunità di portare dei conflitti reali all’interno del personaggio. In questo modo, non ti sembra di avere a che fare soltanto con un tizio in costume. Stai interpretando un personaggio tormentato e ben delineato. Dovendo interpretare un supereroe, volevo interpretarne uno che mi offrisse l’opportunità di recitare e diventare un artista migliore. E dal punto di vista culturale, non credo ci siano molte opportunità di interpretare un supereroe di colore. È un terreno inesplorato ed è davvero speciale far parte di un progetto del genere”.