Unarma Associazione Sindacale Carabinieri intende rimarcare l’importanza del provvedimento normativo di cui al D.Lgs 81/2008 ovvero il “Testo Unico per la Sicurezza del Lavoro”, che è stato emanato al fine di riordinare e di coordinare, all’interno di un unico testo, tutte le norme in materia di salute e di sicurezza dei lavoratori nel luogo di lavoro.
Rammentiamo innanzitutto come il decreto stabilisca il modo in cui debbano essere obbligatoriamente effettuate una serie di azioni preventive, come la valutazione dei rischi e, conseguentemente, debbano essere adottati una serie di interventi per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, rientrano in questo contesto: l’adeguamento delle strutture, degli impianti e delle attrezzature, il controllo di natura sanitaria, i corsi di formazione e tutti gli altri aspetti obbligatori, la cui carenza o mancanza potrebbero esporre il datore di lavoro a significative sanzioni.
Nell’ambito militare, detti obblighi, risultano pienamente riconosciuti ed applicabili, in quanto compatibili con le disposizioni del D.Lgs. 66/2010 (Codice dell’ordinamento militare) che, all’art. 1496 c.1 stabilisce: la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro è garantita in base alle norme del decreto legislativo 9 aprile 2008 nr. 81.
Unarma Asc chiede il precipuo rispetto di dette norme, nella considerazione che l’ambiente di lavoro è una realtà in cui gli individui interagiscono per buona parte della loro vita ed è spesso un elemento importante per la definizione della propria salute.
La salute, infatti, compresa quella sul lavoro, in base alla Carta Costituzionale dello Stato costituisce un “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” ed ancora, all’art. 2 c.1 lett o) del D.Lgs 81/2008 viene definita come: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità.
Motivo per cui, afferma il Segretario Generale Nazionale Antonio Nicolosi, l’ambiente di lavoro del Carabiniere, deve essere uniformato su quanto stabilito dalle precitate norme, atteso il delicato servizio d’istituto che quotidianamente assolvono i militari dell’Arma.
Unarma Asc pertanto, chiede che sia aprioristicamente posta tutta la necessaria attenzione alla salute delle donne e degli uomini Carabiniere e richiama l’osservanza di tutte le specifiche disposizioni sul servizio di prevenzione e protezione dai rischi, da effettuarsi all’interno di ogni Comando, sulle materie quali:
sorveglianza sanitaria, da attuarsi attraverso controlli periodici;
salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro;
uso di videoterminali;
impiego di dispositivi di protezione individuali;
rischi specifici, quali quelli derivanti dall’impiego di agenti cancerogeni, mutageni, chimici e biologici.
Unarma Asc è pronta, quindi, a mettere subito alla luce, ove segnalato, ogni mancato rispetto dell’adempimento all’obbligo di sicurezza, disposto dall’art. 2087 c.c., il quale impone al datore di lavoro di assicurare condizioni di lavoro volte a garantire l’integrità psico-fisica del lavoratore che, laddove assuma di aver contratto una malattia professionale o un infortunio sul lavoro può agire in giudizio per il risarcimento del danno, (vi rientrano il danno biologico, il danno morale e il c.d. mobbing) patito come conseguenza di una violazione datoriale degli obblighi di sicurezza.
“LA SALUTE DEL CARABINIERE PER UNARMA ASSOCIAZIONE SINDACALE CARABINIERI E’ LA PRIORITA’”!
Al riguardo si chiede al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri d’istituire un “tavolo tecnico permanente” in tutti i Comandi di Corpo sulle “Condizioni igienico sanitarie e di sicurezza sui luoghi di lavoro nei Comandi dell’Arma dei Carabinieri” a cui partecipare.