Un argomento alla ribalta della cronaca è sicuramente quello dell’uso di alcool e sostanze stupefacenti. Nella campagna elettorale della capitale vi sono state prese di posizione di vario genere da parte dei candidati alla “scomoda” ma “ambita”poltrona di primo cittadino di Roma.
Tra gli 11 e i 15 anni da noi aumenta sensibilmente la percentuale dei giovani che consuma alcol una volta a settimana, quindi con regolarità” e risulta uno scarso effetto preventivo delle leggi, e addirittura un effetto contrario dei pur giusti tentativi di spiegare ai ragazzi gli effetti disastrosi dell’alcol e della droga su fegato, cervello e sulla libidine.
Lo sballo di gruppo ha sostituito nelle strade le manifestazioni, le proteste, le rivendicazioni. Il gruppo oggi è il luogo dello sballo e paradossalmente nel quadro grigio dell’alcolismo è l’ultimo fattore umano, perché ci si potrebbe ubriacare da soli, ma farlo in gruppo mostra un ultima spiaggia di socialità, dunque di umanità malata.
L’uomo non ha perso il suo desiderio di felicità e bellezza, solo che il desiderio si è ammalato; non è che sia riversato verso fini errati (la crescita di sostanze che danno dipendenza è solo la conseguenza); il dramma è che oggi il desiderio umano in molti è catatonico; è cieco e senza bussola, e si attacca agli appigli più facili, condivisi da molti (droga, azzardo, alcol, fumo) perché sono bisogni elementari che hanno sostituito gli altri bisogni elementari (pace, giustizia, liberazione) ma che richiedono organizzazione, impossibile nella società solitaria, inadatta alla ricerca del vero piacere come riporta l’ultimo numero della rivista francese Psychologies: “L’aumento delle dipendenze va di pari passo con l’indebolimento dei legami sociali, dei sogni collettivi e con l’aumento della solitudine su un fondo di depressione” .
100 anni fa soddisfare certi desideri anche trasgressivi sembrava una conquista di libertà; oggi è divenuto una noiosa banalità. È lo stesso desiderio che si è ammalato, dato che noi ci siamo assuefatti a ogni soddisfacimento. Forse oggi si soffre meno di rimozione del desiderio, ma l’isteria è stata rimpiazzata da altre due malattie: la depressione, di cui soffrono quelli che non hanno più l’energia di difendere nella competizione per il piacere la loro parte di bottino. E la dipendenza (dal gioco d’azzardo e dalle varie sostanze d’abuso).
Coloro che si sballano hanno ereditato geneticamente questa malattia del desiderio dai genitori assenti, da padri-non-padri e da cinquant’anni di ideali sostituiti col consumismo.
Va segnalato a caratteri cubitali che il 44% dei giovani non si sballa e sono la parte da sottolineare in mezzo alle reazioni disagiate dei loro coetanei (e non solo).
A Roma basta recarsi davanti alle scuole o in alcune zone della ormai sempre più abbandonata capitale per avere riscontri di quanto bere e drogarsi siano problematiche all’ordine del giorno.
Mario Adinolfi, in corsa per la poltrona di primo cittadino capitolino ha avuto parole chiare sullo scottante argomento: “’estirpare le colonie del male’. Serve un attacco durissimo sul tema delle droghe, dobbiamo avere un controllo del territorio molto preciso. Ci sono piazze di spaccio veramente note, penso al Pigneto e ad altri posti dove emergono situazioni intollerabili. Se ci fosse il Popolo della Famiglia al governo della città quei luoghi verrebbero assolutamente bonificati perché lo chiedono tutte le famiglie romane, lo chiede chi ha figli e sa che avvicinare un figlio alla droga vuol dire condurlo al disastro. Si tratta di un’emergenza sociale pericolosa”.
“Io mi differenzio dalla politica delle droghe leggere di Raggi e Giachetti. Mio figlio ebbe un incidente anni fa e fu miracolato. I medici mi dissero ‘se suo figlio ha avuto un recupero è solo perché non si è mai fatto delle canne’. Ogni volta che si fa uso di droghe leggere i danni cerebrali che vengono fatti sono molti”. Così il candidato sindaco di Roma Alfio Marchini a Piazza Pulita su La7 ha parlato della sua posizione sulle droghe leggere.
Diversa la presa di posizione del Movimento 5 stelle: il movimento in Parlamento ha presentato un disegno di legge per la regolamentazione della cannabis, e in realtà è opportuno aprire un dibattito su questi temi. Bisogna assolutamente sottrarre questo tipo di commercio al racket e alla criminalità». Così la candidata sindaco di Roma del M5s Virginia Raggi a margine di un tour nel quartiere Pigneto. «L’apripista non può essere nè Roma nè nessun altra città ma il Parlamento che deve legiferare» ha aggiunto sullo scottante argomento.
I dati del fenomeno sono chiari e devono far riflettere: 4 adolescenti su 10, infatti, hanno bevuto fino ad ubriacarsi, 3 su 10 hanno fatto uso di droghe e 1 su 40 ha confessato di non sapere cosa contenesse la pasticca o la sostanza presa. Complessivamente in 365 giorni 1 italiano su 3 ha consumato sostanze illegali.
Mentre i consumi di eroina e cocaina sono rimasti sostanzialmente invariati, quelli di cannabis fanno registrare un aumento costante. Nonostante studi scientifici ne dimostrino gli effetti molto pesanti sulla salute (perdita di memoria, perdita di lucidità, persino rischi di schizofrenia), le statistiche ci dicono che la cannabis è usata da milioni di adolescenti e che 150mila di loro la consumano ogni giorno in maniera sistematica.
Andando nello specifico sugli ultimi dati del fenomeno che riguardano Roma. In cura, ai tanti Sert dislocati nella Capitale, ci sono ragazzi di 14 anni e persone con più di 70 anni. Il 26,2% degli utenti è nella fascia di età 30-39 anni, il 33,3% rientra in quella 40-49, il 16,4% va dai 50 anni fin oltre i 60, mentre la fascia di popolazione giovanile fino a 24 anni segna il 13,6%. Crescerà anche il numero dei consumatori in età da liceo, ai quali è venduta maggiormente la variante “white”, che in genere si sniffa o si fuma.
A Tor Bella Monaca, quartiere della periferia est romana, c’è un mercato della droga aperto 24 ore su 24 . Eroina, ectasy, marijuana e cocaina hanno prezzi competitivi grazie ai traffici della camorra napoletana e calabrese. Un business redditizio in mano ad una decina di famiglie.
San Basilio è definita la terza piazza d’Europa per spaccio di eroina.
Anche al Pigneto l’emergenza eroina si è fatta sempre più pressante. Le denunce da parte dei residenti sono aumentate allo stesso ritmo delle siringhe visibili sui marciapiedi, i parchi adiacenti e sulle panchine. Lo spaccio di eroina, cannabis e cocaina se lo contendono africani ed egiziani ma anche nomadi minorenni provenienti dai campi rom vicino. I prezzi dell’eroina i più bassi sulla piazza, scendono fino a 10 euro a dose, motivo per il quale molti adolescenti stanno cedendo sempre di più al fascino di questa sostanza.
Dalla stazione Termini in poi, proseguendo per via Marsala fino ai giardini di Piazza Vittorio e Colle Oppio lo spaccio si sente nell’aria.
Le forze dell’ordine della Capitale pur effettuando controlli a tappeto, passando al setaccio interi quartieri e zone con unità cinofile, agenti in borghese e persino elicotteri, non riescono a contrastare con risultati di rilievo questo fenomeno. Ora però Roma avrà le sue elezioni amministrative ed il suo nuovo sindaco e sugli elettori e sulle loro scelte peserà anche il futuro di molti giovani e di una città che ha bisogno di cambiare.