VITA E MONTAGNA / 17 agosto 2021 – 09:28 Krakauer confessa: «L’Everest? vorrei non averlo scalato

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Everest- La voce di Jon Krakauer al telefono è sottile e resistente. Il tono non oscilla, ha una tensione costante, le risposte filano. Una vita passata ad arrampicare, sin da piccolo con il padre sulle vette dell’Oregon, ti lascia dentro anni di silenzio e attenzione a come ti muovi. Ma c’è dell’altro: questo scalatore è anche lo scrittore che più ha inciso sulla vita di tanti amanti dell’avventura. Con il libro Nelle terre estreme ha raccontato la fuga dalla civiltà di Chris McCandless, finita tragicamente in Alaska e diventata oggetto di culto, pellegrinaggio di fan (anche per il film che Sean Penn ne ha tratto, Into the Wild ); in Aria sottile ha raccontato il caos delle spedizioni turistiche sull’Everest, dove nel 1996 era stato inviato come giornalista: si ritrovò tra i superstiti di una sciagura. Citiamo altri due titoli: Dove gli uomini diventano eroi, 2009, inchiesta sulle bugie della guerra in Iraq che ruota attorno a Pat Tillman, star del football che dopo l’11 settembre parte volontario (e muore); eSenza consenso, indagine sulle violenze sessuali in un campus universitario, uscito nel 2015. Temi impervi, che Krakauer affronta con passo lento e preciso. «Non scriverò più, per il momento», ha annunciato dopo il peso, anche psicologico, del lavoro sulle violenze sessuali. Accetta di parlare con 7 grazie all’interessamento dell’editore Corbaccio, che lo pubblica, e per la doppia ricorrenza: 25 anni da Into the Wild e dalla tragedia dell’Everest. (Fonte: Sette)




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