Guardia Costiera e Ministero dell’Ambiente – Plastica, proteggiamo il mare

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Guardia Costiera – E’ stato presentato a Fiumicino il progetto #plasticfreegc – promosso dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera su mandato del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

All’evento sono intervenuti il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il comandante generale del Corpo, ammiraglioGiovanni Pettorino, per spiegare le finalità di una collaborazione rivolta ad alimentare una nuova cultura della sostenibilità, soprattutto tra le nuove generazioni, con particolare riferimento alla tematica “Plastic Free”.

Le attività del progetto saranno realizzate principalmente attraverso l’utilizzo dell’hashtag #PlasticFreeGC, che costituisce lo slogan identificativo della campagna di comunicazione ed educazione ambientale in materia di lotta alla dispersione delle microplastiche nell’habitat marino.

Durante l’incontro è stato mostrato, in anteprima nazionale, uno spot televisivo realizzato dalla Guardia Costiera e dalla Rai, con l’obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza della lotta alla dispersione delle microplastiche in mare e sulle conseguenze dannose che la plastica produce per le nostre coste, i nostri mari, la nostra salute.

Presentata anche una nuova applicazione, utilizzabile su tutti i supporti multimediali, pensata per favorire iniziative concrete e mirate – mediante un piano di attività d’informazione – ad una maggiore responsabilità e attenzione per la salvaguardia del mare.

Tra le attività promosse  l’operazione “reti fantasma”, attività mirata al recupero delle reti da pesca abbandonate volontariamente (talvolta accidentalmente) sul fondo del mare, in aree di particolare pregio ambientale, che incidono sul processo di cambiamento dei fenomeni naturali e che rappresentano anche un rischio per la sopravvivenza della flora marina e per la sicurezza dei subacquei.

Un quarto dei rifiuti plastici prodotti da 22 nazioni è rilasciato nell’ambiente ogni anno,e di questi 600mila tonnellate finiscono nel Mar Mediterraneo,secondo un nuovo report del WWF. Si tratta dell’equivalente di circa 563 bottiglie di plastica al secondo.

rifiuti plastici uccidono la fauna, contaminano la catena alimentare e stanno entrando nel nostro organismo sempre più prepotentemente tramite il cibo che mangiamo e l’acqua che beviamo.

Uno studio ha dimostrato che gli esseri umani ingeriscono tra i 39mila e i 52mila pezzi di microplastica ogni anno, con conseguenze ancora sconosciute per l’organismo, ma si presuppongono potenzialmente dannose.

Il Ministero dell’Economia punta a “zero plastica in un anno”. Via le bottigliette d’acqua dai distributori, che saranno sostituite da erogatori; via anche bicchieri e palette di plastica per le bevande, da sostituirsi con bicchieri di carta e palette di legno. Allo studio poi la sostituzione dei materiali da cancelleria. Formazione e sensibilizzazione per i dipendenti. L’asilo intanto è già ecosostenibile.

Parte la sfida plastic free del Ministero dell’Economia e delle Finanze per un ambiente di lavoro più ecosostenibile e attento ai consumi ‘verdi’. Entro la metà del 2020, infatti, il ministero punta ad eliminare l’utilizzo della plastica monouso da parte dei dipendenti. Iniziativa che da una parte risponde alla nuova direttiva europea che vieta agli Stati membri l’impiego della plastica monouso entro il 2021, e dall’altra aderisce alla campagna ‘virale’ lanciata lo scorso anno dal Ministero dell’Ambiente per liberare le istituzioni pubbliche dalla plastica.




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