Come in alto così in alto di Dario del Buono

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Rivolto ad un suo paziente che voleva sapere della sua vita precedente Cayce disse:
“Determini a che scopo sta cercando questa informazione.
Se è per sapere che è vissuto, morto ed è stato seppellito sotto il ciliegio nel giardino della nonna,
ciò non farà di lei un migliore vicino, cittadino o genitore!
Se invece è per sapere che ha pronunciato delle parole offensive,
cosa di cui si è sentito colpevole, e che ora può riscattarsi agendo in modo giusto,
allora sì, ne vale la pena!”

Oggi vi voglio parlare di uno dei personaggi del 900 più discussi ed al contempo affascinanti che ha segnato il suo tempo, nel periodo in cui nascevano la medicina moderna e si affermava la psicoanalisi, mentre la maggior parte della gente praticava in forma massiva l’approccio ai misteri del Mondo quali lo Spiritismo, lo Sciamanesimo ed il Druidismo però rivisitate rispetto alle loro origini ancestrali, alla luce degli albori della tecnologia e dell’industrializzazione occidentale. Questo personaggio è Edgar Cayce.
Edgar nasce nelle vicinanze di Hopkinsville, nello stato del Kentucky, il 18 marzo 1877. Era il più grande di cinque figli e fu educato con le sue quattro sorelle nell’ambiente della vita rurale di fine diciannovesimo secolo, circondato da nonni, zii, zie e cugini. Non è un segreto che nelle campagne degli USA di quell’epoca, la Religione ha visto un rinfocolarsi di passione che deve aver influito grandemente nella sua educazione, particolarmente la letture e lo studio della Bibbia che lo portò ad esprimere la volontà di divenire medico missionario nel mondo.
Ma non andò così. All’età di 7 anni disse ai genitori che poteva parlare con il nonno da poco deceduto e che aveva delle premonizioni ma non fu creduto o non gli venne dato peso. All’età di tredici anni un’apparizione lo segnò per sempre: quella di un essere angelico, una bella signora, che gli domandò che cosa desiderava maggiormente. Edgar rispose che desiderava assistere gli altri, in particolare i bambini malati. Poco dopo si accorse che gli era possibile memorizzare i suoi libri scolastici dormendovi con la testa appoggiata sopra per un momento, capacità che non si poteva più attribuire ad un’immaginazione esuberante. Senza nemmeno averli letti, era in grado di addormentarsi su dei libri o documenti di qualsiasi lunghezza o complessità e, al risveglio, ripeterne l’esatto contenuto. Questa dote lo favoreggiò a scuola, ma svanì gradualmente. Infatti all’età di 16 anni lascio la scuola e fece diversi lavori per aiutare la famiglia. Verso i 19 anni, già fidanzato con la futura moglie, collaborava con il Padre che aveva una agenzia d’assicurazione, andando in giro per i paesi vicino a vendere polizze ed altri articoli. Questo finchè. a causa dell’assunzione di un sonnifero che gli causò un’abbassamento della voce ad un sussurro, non fù costretto a cambiare lavoro. L’ipnosi all’epoca, veniva praticata come forma di spettacolo nei teatri ed Edgar si sottopose ad un inpnosi in questo contesto. Con sua sorpresa e di tutti gli spettatori del teatro. Sotto l’influsso della potente pratica suggestiva, parlò normalmente ma fuori dalla seduta ricomincio a sussurrare. Dopo inutili tentativi con lo stesso inpnotizzatore, inutili anche i comandi post/inpnotici, fece un’ultimo tentativo seguendo il consiglio di uno specialista di New York che suggerì di domandare direttamente ad Edgar di pronunciarsi sul proprio problema, invece di suggerirgli soltanto di ritrovare la voce. Edgar provò con un autodidatta del posto, Al Layne, che praticava l’ipnotismo e studiava l’osteopatia per corrispondenza. Inoltre questi propose di entrare in uno stato analogo a quello che gli permetteva di memorizzare i suoi libri di scuola nella sua adolescenza. Quando fu addormentato, Layne lo interrogò sulla causa del suo male e sul modo per porvi rimedio. E Cayce rispose! Egli definì il problema come un disordine psicologico che produceva un effetto fisico, e raccomandò che, mentre era incosciente, gli venisse suggerito di intensificare la circolazione sanguigna nella zona colpita. Layne eseguì. Si potè osservare come la parte superiore del petto e del collo di Edgar diventarono scarlatte e calde al tatto. Edgar rimase così per una ventina di minuti, in silenzio. Poi chiese di intimargli l’ordine, prima di svegliarlo, di far tornare regolare la circolazione sanguigna. Layne rispettò queste istruzioni e, risvegliatosi, Cayce si espresse perfettamente, ristabilito dalla sua malattia che era durata un anno. In questa data, il 31 marzo 1901, Edgar Cayce aveva fatto la sua prima “lettura” psichica..

Da quell’anno, un crescendo di attività e fama per le sue capacità, da questo episodio risvegliate
Quindi, dopo qualche tempo, lasciato il lavoro come fotografo iniziato quando non poteva parlare, si dedicò interamente alla diagnosi di malattie per via spiritica. Famoso anche per le sue profezie dettate in uno stato di trance indistinguibile dal sonno, cadeva in trance e “vedeva” in questo modo le malattie di una data persona; al termine, formulava una diagnosi e suggeriva una cura (quasi sempre legata all’uso di erbe, al riposo o al massaggio). Cayce diagnosticava anche per posta, senza aver mai incontrato il malato. Per il suo lavoro non si faceva pagare ma, come molti altri medium e sensitivi dell’epoca, accettava donazioni che, nel suo caso, dovevano essere particolarmente ingenti; fu grazie ai doni dei suoi clienti, infatti, che aprì tra l’altro un ospedale (che tuttavia rimase aperto poco più di due anni) e un istituto di studi metafisici, l’Atlantic University (che durò meno di un anno). Dalle ceneri di questo istituto, però, nacque nel 1931, a Virginia Beach, l’Association for Research and Enlightenment, che funziona tutt’ora e ha come occupazione principale lo studio e la diffusione delle “rivelazioni” di Cayce.
Non fu mai condotto alcuno studio controllato sulle sue presunte abilità paranormali, per cui oggi possono essere solo valutate le sue profezie. Quando era in trance, infatti, Cayce sosteneva di avere visioni e di ricordare le sue vite precedenti, che comprendevano tra le altre: un guerriero troiano, un discepolo di Cristo, un sacerdote egiziano, un re persiano e un angelo che si trovava sulla terra “prima di Adamo ed Eva”. Cayce viene spesso definito come un profeta la cui media di successi era “incredibilmente alta, pari quasi al 100%” inoltre, può essere definito il padre della medicina Olistica dato che sempre in trance, consigliava l’uso di una dieta alimentare specifica per arrivare ad un miglioramento e di conseguenza alla successiva guarigione del corpo. Anche per quanto riguarda il Cibo, nelle sue Letture, Cayce spiegava le proprietà nutritive e organolettiche degli alimenti in funzione della salute del corpo, da cui deriva ciò che viene definita La Dieta Cayce .
Come tutte le cose che esulano dai parametri della rigida procedura d’accertamento, istituita dai protocolli scientifici d’analisi dei fenomeni naturali anche l’opera di Edgar Cayce è gravata da seri dubbi e pesanti smentite, soprattutto la parte riguardante la sua capacità profetica. Oppure dobbiamo dare credito che, anche se dato, non si deve poter sapere il futuro come accade per gli scritti di Nostradamus.
In tutto, Cayce, ha lasciato ai posteri 14.306 Letture suddivise in quattro categorie:
A) – Le “Letture della Salute” o “letture fisiche” si riferiscono alla salute e alla medicina. Se ne contano 9.603.
B) – Le “Letture di Vita”, che riguardano lo spirito, l’anima, la reincarnazione e l’astrologia. Se ne trovano 1.920.
C) – Le “Letture Speciali”, che consistono in serie di letture effettuate da Cayce su una materia determinata, come l’Atlantide, l’Egitto, le questioni mondiali, il funzionamento dell’A.R.E., i precetti per lo sviluppo spirituale, la guarigione per mezzo della preghiera. Il loro numero è 956.
D)_
 Le “Letture di Affari” (747), che trattano di problemi finanziari, industriali o commerciali
 Le “Letture Oniriche” (630), che raggruppano tutte quelle date sui sogni
 Le “letture mentali-spirituali” (450), relative a consigli specifici di ordine mentale o spirituale.

E per cinque grandi temi:
1) – Salute e Medicina Olistica
2) – Reincarnazione e Karma
3) – Sogni ed Interpretazione dei Sogni
4) – Percezione Extrasensoriale e Fenomeni Psichici
5) – Crescita Spirituale, Preghiera e Meditazione

Voglio solo sottolineare come Cayce, attraverso quasi duemila letture psichiche chiamate “letture di vita” che ebbero per oggetto la reincarnazione, fece si che questo diventasse il secondo grande tema da lui presentato, partendo dalla base Induista ma personalizzandone le fasi e norme che la regolano, arrivando a negare indissulubilità della legge di Causa/Effetto e dei nodi Karmici tra gli individui od Anime, al pari di come negò la metempsicosi
Le letture di Edgar Cayce affermano che ciascuno di noi passa per delle vite successive allo scopo di evolversi spiritualmente e di ritrovare la piena coscienza della sua natura divina. Esse escludono la trasmigrazione delle anime, secondo la quale gli esseri umani potrebbero reincarnarsi sotto forma animale. In sostanza forniscono una cornice filosofica al passato, ponendo l’accento sul modo in cui ci assumiamo la nostra esistenza attuale : dobbiamo vivere il momento presente, sviluppando la nostra anima ed aiutandoci l’un l’altro. Secondo Cayce il percorso che abbiamo eseguito ci ha condotto laddove siamo ora. La cosa essenziale non è chi siamo stati o che cosa abbiamo fatto in precedenza, ma come reagiamo di fronte alle opportunità e alle prove che sorgono ora, dovunque ci troviamo. In effetti sono le nostre scelte e le nostre azioni del momento, create dal nostro libero arbitrio, che importano veramente. La prospettiva di Cayce, per nulla fatalista, apre degli orizzonti pressoché illimitati. Nelle letture, Edgar Cayce segnalò anche i pericoli di una comprensione erronea della reincarnazione. Egli indicò che certe teorie alteravano il suo vero significato. In particolare, tutte quelle che non ne riconoscevano la libera volontà creavano ciò che chiamava “ un mostro karmico”, cioè un’idea scorretta che ignorava le azioni autentiche ed i nessi intimi che legano il karma, il libero arbitrio, il destino e la grazia. Ancora ai giorni nostri, la reincarnazione viene spesso interpretata, a torto, come una concatenazione ineluttabile di esperienze e di relazioni imposte dal karma. Se così fosse, le nostre decisioni precedenti ci costringerebbero a seguire una traiettoria marcata da avvenimenti specifici, e il nostro futuro sarebbe già fissato. Questo punto di vista diverge totalmente da quello di Cayce, poiché le letture precisano che il passato non fornisce che una congiuntura possibile o probabile. Esse dimostrano che, lungi dal comportarsi come semplice spettatore, l’essere umano gioca un ruolo dinamico nello svolgimento della propria esistenza.

La parola “karma” è un termine sanscrito che significa “azione, opera o atto”. Siccome indica le nostre azioni e le loro conseguenze sulla nostra sorte dall’inizio fino alla fine delle nostre incarnazioni, le si dà comunemente il senso di “causa e effetto”. Le letture concordano con questa definizione, ma vi aggiungono la nozione filosofica inedita ed esclusiva che il karma può essere considerato come una memoria. Non si tratta quindi di un “debito” da pagare in conformità con qualche criterio universale, né di una serie di esperienze determinate dalle nostre azioni precedenti, buone o cattive. Il karma è solo una memoria, una fonte di informazioni che include elementi in apparenza ‘positivi’ ed altri ‘negativi’, a cui il subconscio attinge i dati che utilizza nel presente. Ciò spiega, per esempio, le affinità o le animosità spontanee che sentiamo per certe persone. Benché questa memoria subcosciente si rifletta nella nostra fisionomia ed influenzi i nostri pensieri, le nostre reazioni e le nostre decisioni, possiamo sempre ricorrere al libero arbitrio per orientare la nostra vita.

Le letture di Cayce menzionano che quando moriamo non ci reincarniamo immediatamente. Siccome ciò che chiamiamo “subconscio” sul piano fisico diventa la nostra coscienza nell’al di là, l’anima riepiloga tutto ciò che ha vissuto e seleziona, fra le lezioni che deve apprendere, quelle che si sente in grado di assumersi ora al fine di continuare la sua evoluzione. Quindi attende il momento propizio per rinascere sulla terra. Di solito ritorna in un ambiente che ha conosciuto in precedenza. In ogni nuova vita, essa opta per un corpo maschile o femminile, a seconda dell’obiettivo della sua incarnazione. Inoltre sceglie l’ambito e le condizioni (genitori, famiglia, luogo, epoca, ecc.) che le permetteranno di perfezionarsi e di compiere ciò che spera di realizzare. Però le sue esperienze dipenderanno dal modo in cui impiegherà il suo libero arbitrio all’interno di questo contesto. In effetti possiamo considerare le nostre tribolazioni come ostacoli e impedimenti o, al contrario, trasformarle in situazioni benefiche, in opportunità per elevare il nostro livello di coscienza. Il processo di reincarnazione continua fino a quando non personificheremo l’amore universale nel mondo ed esprimeremo la nostra essenza divina in tutti gli aspetti della vita sulla terra.

Conviene notare che talenti e qualità non si perdono mai, in modo che le facoltà coltivate in ogni incarnazione si sommano al capitale del futuro. Così, il dono dei bambini prodigio è la ricomparsa di un talento coltivato in una o più esistenze precedenti. D’altra parte un eccellente professore di letteratura può essere stato scrittore, storico e scriba nelle vite anteriori. Infatti le nostre attitudini si manifestano in funzione del motivo della nostra incarnazione attuale.
Le letture rivelano che il karma non si instaura fra gli individui, bensì unicamente con se stessi, in altre parole, che “si affronta sempre se stessi”
Di conseguenza, il corso della nostra esistenza si basa sulle decisioni che prendiamo per rispondere alla congiuntura che noi stessi abbiamo suscitato. Ciononostante, la nozione più difficile da comprendere è che, in generale, ci viene offerta la possibilità di risolvere i nostri propri problemi karmici attraverso le nostre interazioni con gli altri. Per questa ragione, invece di accettare la piena responsabilità dei nostri insuccessi e delle nostre delusioni, tendiamo ad imputarli gli altri. Così il nostro karma è personale, tuttavia ci sentiamo continuamente attratti dalla gente o dai gruppi che ci offrono delle occasioni favorevoli per assumere il proprio. Similmente, questi si avvicinano a noi nel loro percorso individuale per soddisfare la loro memoria karmica. Le nostre interazioni con gli altri ci permettono quindi di confrontarci con noi stessi e di fare esperienza di eventi che ci insegnano e ci aiutano ad avanzare sul sentiero spirituale. Spesso gli episodi vissuti in gruppo ricompaiono, in incarnazioni successive, come vincoli familiari, professionali, culturali o etnici. Le letture sottolineano che non incontriamo mai nessuno accidentalmente, perché le coincidenze non esistono. Allo stesso modo, non proviamo una profonda simpatia o antipatia fin dall’inizio se non nel confronto di persone che abbiamo conosciuto in precedenza. Dobbiamo subire le conseguenze delle nostre scelte, delle azioni e degli atteggiamenti precedenti. La Bibbia dichiara : “Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Gli adepti della reincarnazione esprimono questa verità con la Legge del Contrappasso e cioè che chi uccide istaura un Karma per cui, costui verrà ucciso a sua volta in un’altra vita. Ciò implica che un giorno dovremo sopportare sofferenze simili a quelle che abbiamo inflitto agli altri, o che proveremo per le coincidenze che le nostre decisioni hanno avuto su di loro così via per ogni legame o vincolo che abbiamo istaurato nelle nostre vite a meno che non si rompa la catena, uscendo dallo schema grazie a volontà ed auto determinazione di crescita spirituale. Invece Cayce, a differenza delle dottrine fatalistiche che ci riservano una sorte immutabile a meno di sforzi sovrumani, la teoria di Cayce afferma che siamo padroni del nostro destino tutti i giorni e che in effetti, abbiamo la possibilità di controllare i nostri pensieri, le parole e le azioni, e di scegliere il nostro comportamento nei confronti delle circostanze che abbiamo generato noi stessi. Comprendendo che tutto quello che avviene nella nostra esistenza è il frutto della nostra stessa creazione, e che le nostre tribolazioni contribuiscono sempre al nostro sviluppo quando le consideriamo come opportunità per correggere gli errori del passato o per acquisire saggezza e intendimento, per Cayce si può modificare il proprio Karma.

Se si scopre la ragione per cui ci troviamo in una situazione o nell’altra, per Cayce non è la cosa più importante ma ciò che conta veramente è come ci disponiamo a farvi fronte, perché dalle nostre reazioni nascono le nostre esperienze future. Così due persone potranno adottare un atteggiamento molto diverso in casi paragonabili, per esempio la perdita di un impiego: Nell’ipotesi di Cayce, mentre la prima sprofonderà nell’angoscia e nell’amarezza, la seconda vi vedrà un’altra occasione per ricostruire la propria vita e di dedicarsi a qualche attività che la appassiona da molto tempo.

La reincarnazione è un concetto che figura nelle grandi religioni del mondo e non si limita alle filosofie orientali. Presente anche nella Chiesa Cattolica fino al Concilio di Costantinopoli dove si discuteva del sesso degli Angeli, questa fede professa la tolleranza e la compassione, risponde a numerose domande e dà un senso agli aspetti minori dell’esistenza.

Gli Iniziati veri sanno che ambienti, condizioni e circostanze diversi hanno segnato le loro vite successive. Se essi credono nella reincarnazione, non è per soffermarsi sul passato o per essere orgogliosi di aver forse goduto in precedenza di qualche celebrità bensì essi si servono di questa conoscenza coll’intento di crescere nello spirito e di contribuire a migliorare il mondo nel quale viviamo.

Opere consigliate
“Edgar Cayce – medium e guaritore” (“Many Mansions”) – Gina Cerminara

“Reincarnazione. Un’indagine nel passato per costruire il futuro” – Lynn Elwell Sparrow

“Edgar Cayce on Reincarnation” – Noel Langley




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