Ma il neo presidente francese Emmanuel Macron sarà utile alla causa italiana?

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Si è concluso il voto presidenziale in Francia. Il responso dato dalle urne ha incoronato Emmanuel Macron: 66,1%, Marine Le Pen 33,9%. Macron ha raccolto 20.753.704 voti, Le Pen 10.643.937 voix. L’astensione è stata del 25,44%, mentre 3,01 milioni di francesi hanno votato scheda bianca e 1,06 milioni sono stati i voti nulli. Macron ha fatto il pienone a Parigi, conquistando l’89,68% dei consensi e 849.251 voti, contro i 97.770 dell’avversaria, che si è dovuta accontentare del 10,32%. Le Pen conquista solo due dipartimenti: l’Aisne con il 52,91% (47,09% per Macron) e il Pas-de-Calais con il 52,05% (47,95% per Macron). Ad Hénin-Beaumont, suo feudo, Le Pen ha raggiunto il 61,56% dei voti.
Il neo-presidente francese andrà in Germania per la sua prima visita all’estero e questo è un chiaro segnale di voler privilegiare l’asse franco-tedesco come fece il suo predecessore Francois Hollande.

Eccovi l’analisi di Stefano Bertollini suol voto francese.

Sono terminate le elezioni in Francia e al solito , assistiamo ad una gara per accreditarci la vittoria ovvero il merito per quanto accaduto oltralpe.
Non si rendono conto che non saranno mai mutuabili le dinamiche francesi ne tantomeno sarebbe opportuno farlo .
Gli interessi diversi e i rapporti fi forza ci escludono da ogni interlocuzione seria.
Non a caso Macron appena accertato la sua vittoria ha avuto un colloquio con la Merkel non certamente con il nostro Primo Ministro Gentiloni.
Gli entusiasti e i sostenitori del neoeletto Presidenti se ne facciano una ragione.
Nessuno tra questi ha come priorità il rapporto con la nostra Italia.
Il perché ce lo trasciniamo da decenni ed è frutto degli errori e dalle debolezze italiche.
E’ frutto di decenni di una Italia dal ventre molle, pronta ad accettare sempre tutto pur di avere briciole e prebende dall’Europa e dalle sue istituzioni.
Di decenni dove abbiamo abdicato a rivendicare con decisione e fermezza ruoli determinanti all’interno della burocrazia europea che oggi soffoca la nostra vita.
Vita italica che , per storia, cultura e società è assai diversa dalle altri nazioni che compongono l’unione europea .
Abbiamo permesso a questa Europa di applicare regole senza senso che penalizza le tante diversità presenti sul nostro territorio.
Quelle diversità che tutti ci invidiano e che apposta per questo, tutti vogliono sradicare dalla nostra società.
Siamo gli unici in Europa e forse nel mondo a poter vantare una cultura millenaria in ogni campo dello scibile umano e non abbiamo mai tenuto a garantirlo e a preservarlo.
Nel corso dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni, abbiamo mandato a trattare con le autorità europee incapaci e politici falliti , senza renderci conto del danno che a poco a poco andavamo a creare al sistema Italia.
Chi, come me è spesso in giro per il mondo, sa bene come all’estero ci ammirano e ci stimano come italiani, molto meno vengono apprezzate le nostre istituzioni e i nostri rappresentanti.
Godiamo di credito per il solo fatto di essere discendenti di quella razza, i romani, che hanno civilizzato il vecchio continente.
Credito che manteniamo nonostante siamo stati governati e siamo tutt’ora governati, da persone di non sanno che farsene e, cosa peggiore, non sanno che fare.

Potremmo imporre delle nostre priorità e dei nostri obiettivi , invece sono sempre gli altri ad avere la meglio in quasi tutte le decisioni che contano e che si riverberano nei fatti di casa nostra.

Sentiamo parlare dell’asse franco-tedesco ma non riusciamo a creare un asse alternativo che possa garantire anche i nostri interessi , vediamo creare il caos nel Nordafrica ma non riusciamo a far capire che l’Italia ,dovrebbe essere la prima ad avere voce in capitolo nelle scelte che coinvolgono i paesi che affacciano sul mediterraneo.

Non ci rendiamo conto che queste debolezze creano i cosiddetti populismi e alimentano il consenso tra coloro che vogliono uscire dall’unione europea , tra coloro che vedono questa Europa solo come un peso e non come una risorsa.

Sono tutti quei cosiddetti benpensanti che fanno e hanno fatto il tifo per Obama , dimenticando che gli Stati Uniti per anni, hanno imposto il loro concetto di democrazia con le armi destabilizzando e infuocando il medio oriente e il Nordafrica senza pero risolvere molto , salvo lasciare a noi il frutto dei loro errori strategici.

Ora dobbiamo fronteggiare da soli il fenomeno delle migrazioni con il naturale e conseguente malcontento interno ,senza l’aiuto di nessuno perché tutti pensano ai fatti loro.

Però inneggiamo alla vittoria di Emmanuel Macron senza chiedere, prima di manifestare soddisfazione, quale posizione andrà ad assumere circa il fenomeno delle migrazioni di massa e se il neoeletto Presidente si farà carico di almeno la metà dei migranti.

Sono proprio curioso di vedere!




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