Messico violenza senza fine

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Non c’è pace per il Messico dove la violenza appare imperare indisturbata.

“La violenza a Tijuana non si ferma, anzi aumenta ogni giorno e sembra che l’insicurezza affligga tutto il paese. Le autorità di Baja California Nord devono affrontare questa triste realtà” ha detto l’Arcivescovo di Tijuana, Mons. Francisco Moreno Barron, incontrando la stampa il 13 marzo per la presentazione della marcia a favore della vita e dei migranti, che si svolgerà domenica prossima, 19 marzo.
Fino ad ora in questo anno 2017 sono stati compiuti più di 200 omicidi a Tijuana, connessi al crimine organizzato o al narcotraffico. Durante l’ultimo fine settimana, nove persone sono state giustiziate in diverse parti della città. In un caso gli assassini hanno fatto irruzione in una casa nella zona settentrionale e hanno ucciso a sangue freddo tre donne e due uomini.
“La stessa cosa che accade in città, succede anche negli stati di Guerrero e del Michoacan, penso che abbiamo la responsabilità di affrontare questa triste realtà che ci sta avvolgendo” ha ribadito Mons. Moreno, sottolineando che è urgente che le autorità di Baja California stabiliscano un coordinamento e un programma efficace per promuovere la sicurezza della comunità. Questo significa chiedere ai cittadini come collaborare nell’ambito di piano serio e responsabile per iniziare a ridurre la violenza. “Anche se le autorità civili non hanno tutte le risposte e tutte le risorse o la bacchetta magica per risolvere la situazione, si tratta di un dovere di tutti i cittadini. Credo che siamo tutti chiamati a collaborare per la pace” ha concluso il Vescovo.
Dati drammatici giungono anche dal Venezuela: qui nel 2016 è stato registrato un aumento del 52% della violenza contro bambini e adolescenti con meno di 18 anni di età, rispetto al 2015. Il dato più sensibile sono i 1.150 omicidi di bambini, in particolare adolescenti.




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