Calcio – Serie A – Sesta di Ritorno

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Neanche il tempo di analizzare appieno la tre giorni europea, che i ritmi ossessivi del calcio moderno ci riproiettano nell’atmosfera della nostra Serie A con il primo anticipo della 25° giornata che stasera vedrà impegna la capolista Juventus fra le mura amiche dello Stadium contro il Palermo.
È inutile dire che la Juventus vede la partita di stasera come una semplice tappa di trasferimento in vista dell’impegno di mercoledì in Champions contro il Porto vista anche la caratura di una avversario, il Palermo che non può minimamente impensierire i pluricampioni d’Italia. Ovviamente l’unico serio ostacolo per la conquista dei tre punti sarà il non essere già con la testa in Portogallo, ma cercare di chiudere il prima possibile la pratica con i rosa nero per amministrare la partita e non consumare energie psicofisiche in vista dell’impegno di coppa. I rosanero hanno dato l’impressione di essere un minimo in ripresa dopo l’arrivo di Lopez, ennesimo allenatore della tribolata stagione, ma la sconfitta interna con l’Atalanta ha riaperto le ferite di una classifica a dir poco asfittica, otto punti dalla quart’ultima paiono un baratro insormontabile anche se di giornate a disposizione ce ne sono ancora tante per recuperare, ed ora l’impegno alla Stadium non fa altro che aumentare le difficoltà. Sicuramente il tecnico uruguagio chiederà massima attenzione ai suoi e grinta su ogni pallone, ben sapendo che al primo errore i bianconeri posso punire. Facile prevedere un atteggiamento prudente con il Nestorovski di punta con una difesa e un centrocampo foltissimi ad intasare tutte le line di passaggio dei bianconeri, poi starà alla Juventus cercare di abbattere la muraglia siciliana sfruttando l’immenso divario tecnico in campo.
Allegri nella conferenza stampa pregara ha naturalmente dichiarato che la testa dei suoi sarà al Porto solo dopo il fischio finale della gara con il Palermo, ma sicuramente il pensiero correrà velocemente alla Champions nonostante i richiami del mister. Si prevede un forte turnover con tanti dubbi anche se mancano poche ore all’inizio; Bonucci e Buffon in difesa sembrano essere sicuri mentre Rugani e Benatia si contendono un posto come secondo centrale e Lichtsteiner e Dani Alves quello di esterno destro e Asamoah sembrerebbe prevalere su Alex Sandro. A centrocampo i maggiori dubbi dipendono dalla schieramento scelto dal mister livornese: mantenere i due davanti alla difesa o passare a tre e conseguentemente avere solo due uomini alle spalle di Higuain o mantenere l’assetto a tre che caratterizza i bianconeri dalla partita con la Lazio. Noi propendiamo per la conferma del 4-2-3-1 con Pjaca sicuro al posto di Mandzukic squalificato e conferme per Dybala e Cuadrado. I Due davanti alla difesa sono un rebus con Khedira e Pjanic che potrebbero rifiatare, sono comunque tutti in corsa per i due posti assieme a Marchisio Sturaro e Rincon. Come sempre poi sarà l’atteggiamento con cui la capolista scenderà in campo a fare la differenza più degli uomini scelti essendo il divario fra le due squadre abissale.
Sabato dedicato a due partite che metteranno a confronto squadra che lottano per l’Europa contro squadre che lottano per la salvezza. Atalanta – Crotone pare gara già dell’esito scritto, mentre Empoli – Lazio può nascondere qualche insidia in più per i capitolini. L’Atalanta dopo aver superato le problematiche del mercato pare aver ripreso la sua marcia con due vittorie nelle ultime due gare. Il rientro di Kessie e la straordinaria condizione del Papu Gomez hanno rimesso in carreggiata la squadra, ma soprattutto il suo timoniere Gasperini ha ripreso in mano la squadra rilanciando ambizioni europee, già si parla di dove la Dea giocherà l’eventuale Europa League visto che lo stadio bergamasco non è a norma. Come sempre in questi scontri guai sottovalutare l’avversario e per questo Gasperini manderà in campo la formazione titolare a meno di infortuni dell’ultimo istante. Il Crotone viene dal mini ciclo terribile con Juventus e Roma e di più non poteva chiedere che due sconfitte onorevoli condite anche da una discreta prestazione, ora l’Atalanta è avversario di un gradino inferiore, ma sempre di ostacolo improbo si tratta. Nicola ha la squadra al completo e vedremo se si giocherà la sfida a viso aperto, ovvero schierare le tre punte davanti modulo che sembra pronosticato dai più, o si coprirà un po’ di più come logica vorrebbe.
La Lazio viene da un periodo altalenante a dir poco. Vittoria in coppa Italia con l’Inter sconfitta interna con il Chievo, trionfo a Pescara, rocambolesco pareggio interno con il Milan. Tutti questi risultati debbono far stare con le antenne dritte i ragazzi di Inzaghi, perché l’impegno ad Empoli è ampiamente alla portata, ma guai distrazioni e cali di tensione e soprattutto bisogna ritrovare la via del gol là davanti dove a parte la parentesi Pescara, ma lì ci furono quattro gol di Parolo, gli attaccanti latitano. Immobile non trova più la porta e pare in un periodo di involuzione preoccupante, Keita è preda delle sue bizze comportamentali e sembra distratto da rinnovi contrattuali e dal mercato, Felipe Anderson è tornato ad essere quel giocatore incostante come nelle scorse stagioni. Inzaghi sta cercando di ricaricare le batterie dei suoi avanti dopo lo sfogo del post partita contro il Milan, infatti non vincere una partita dove per più di settanta minuti si è dominato è stato un paradosso, ma ora bisogna guardare avanti e pensare all’Empoli. Probabile il solito assetto 4-3-3 con assenti Marchetti ancora out per i soliti problemi al ginocchio, e Milinkovic che soffre di un affaticamento muscolare, Strakosha fra i pali e Lulic esterno sinistro di centrocampo i sostituti quasi certi. Per l’’Empoli anche il punticino sarebbe fondamentale perché gli consentirebbe quasi sicuramente di allungare sulla concorrenza quindi i ragazzi di Martusciello saranno fortemente motivati a ben figurare, anche se il centravanti georgiano Michelidze che ha ben figurato in queste ultime giornate pare fortemente in dubbio.
Il pranzo della domenica vedrà l’Inter affrontare al Dall’Ara un Bologna in piena crisi. Donadoni non sa più con chi prendersela per l’andamento della sua squadra; con gli arbitri, con se stesso con i suoi ragazzi, ma certo è che le ultime uscite dei rosso blu danno molto da pensare. Destro dà valore aggiunto è diventato una zavorra che non vede più la porta, la difesa fa acqua da tutte le parte 11 gol nelle ultime tre partite e soprattutto non si vede l’ombra di un miglioramento. Il patron canadese Saputo già furibondo dopo Napoli e Milan lo sarà ancora di più dopo il capitombolo con la Sampdoria, ma di certo la squadra da lui allestita non pare di altissimo lignaggio. Di certo l’Inter non è l’avversario ideale per rialzarsi, perché i nerazzurri viaggiano col vento in poppa e solo la sconfitta con la Juventus ha intaccato un ruolino di marcia eccezionale da quando Pioli siede sulla panchina nerazzurra. Donadoni schiererà sicuramente il suo 4-3-3 ma gli interpreti soprattutto davanti sono incerti. Destro non pare in condizione, favorito il serbo Petkovic, con Verdi e Krejci ai fianchi. Dzemaili, il migliore dell’annata rossoblù sicuro a centrocampo ma molti incertezze per chi coprirà le altre due posizioni, mentre la difesa, che dovrebbe recuperare Mirante in porta, pare confermata in blocco anche perché le alternative sono poche. Pioli recupera Perisic, graziato di una giornata di squalifica, e ha il dubbio di sostituire Icardi ancora squalificato, appare ancora Eder il più probabile. Con Brozovic e Banega da valutare e Kondogbia squalificato, Pioli dovrebbe puntare sulla difesa a tre con Medel al centro e Miranda e Murillo ai lati Candreva e D’Ambrosio saranno gli esterni di centrocampo con interni Gagliardini, sempre più convincente e Joao Mario, Perisic ed Eder dietro a Palacio per completare la squadra. Vedremo se l’orgoglio del Bologna riuscirà ad uscire fuori e a far rialzare la squadra dalla buca in cui si è infilata, ma anche questa sfida pare fortemente sbilanciata a favore di una squadra, l’Inter ovviamente, come le sfide fin qui analizzate.
Le partite delle 15 della domenica avranno due principali protagonisti: il Napoli e come reagirà al dopo Madrid e soprattutto come la squadra reagirà alla dura polemica Sarri – De Laurentiis e il ritorno di Zeman sulla panchina del Pescara. Sarri risponde alle polemiche a modo suo e sembra molto intenzionato a riconfermare lo stesso undici che è sceso a Madrid, c’è un minimo di possibilità di vedere Pavoletti al centro dell’attacco e Allan a centrocampo, ma non crediamo sia possibile. Della polemica presidente allenatore abbiamo già scritto e non possiamo ribadire che ci è apparsa fuori luogo e più dovuta alla delusione della sconfitta del momento. Ma questo tipo di polemiche possono minare a fondo un rapporto, quello fra Sarri e De Laurentiis, che nel corso della stagione ha avuto parecchi altri screzi. A nostro avviso pare un peccato contestare un allenatore che sta facendo benissimo, forse il massimo con il materiale umano che ha a disposizione. Alle volte si ha l’impressione che gli acquisti fatti dalla dirigenza, Pavoletti e Maksimovic per fare i nomi più costosi e importanti, non siano in sintonia con l’area tecnica. In pratica Sarri pare trovarsi giocatori che non sono adatti al suo modulo e quindi è inutile parlare di spese di mercato e rosa numerosa, se poi i giocatori acquistati non sono adatti al 4-3-3 immutabile di Sarri. Il Chievo in casa è avversario sempre spigoloso, ma per il Napoli visto prima di Madrid facilmente superabile, ma l’attesa di vedere la reazione della squadra partenopea è tanta. Dal canto suo Maran e il suo Chievo si godono la brillante vittoria esterna sul Sassuolo e una classifica che con 32 punti e a dir poco blindata. Sicuramente confermati 10/11 della squadra che ha vinto domenica unico dubbio sul centrale di difesa che affiancherà Dainelli, con Cesar al rientro al posto di Spolli.
Il protagonista numero due della domenica è Zdenek Zeman. Il boemo alla soglia dei settant’anni ha cominciato la seconda avventura pescarese al solito modo, doppia seduta di allenamento e dichiarazioni pungenti in sala stampa durante la sua presentazione. Nonostante il suo tono basso, alle volte cantilenante, il boemo ha lanciato come sempre stoccate e messaggi diretti, soprattutto a chi pensa che sia troppo vecchio per la serie A o peggio ancora non abbia più da dire niente al nostro calcio. Il suo dovrebbe essere un progetto a lungo termine avendo firmato fino al 2018. Ovviamente la salvezza è una chimera e quindi il suo ritorno serve soprattutto per programmare la prossima stagione di B, lui che un mago a lavorare con giovani e con calciatori in cerca di riscatto. Forse Zeman ha sentito anche un debito di riconoscenza verso il Pescara avendolo abbandonato dopo averlo condotta in serie A nel 2012 con quella squadra meravigliosa in cui militavano Verratti Immobile e Insigne. Ora vedremo si saprà far perdonare e se avrà la capacità di farsi seguire da una squadra che pare allo sbando da tutti i punti di vista. Ci auguriamo solo che alle prime difficoltà, e penso ce ne saranno tante a partire da domani, non si cominci a mettere in dubbio il lavoro del boemo e come spesso capita nel nostro calcio, si cambi immediatamente idea esonerandolo. Altro dubbio che ci è venuto al momento del ritorno di Zeman è stato quello della mossa strategica per calmare il tifo più caldo che tanti problemi sta causando al presidente Sebastiani. Non vorremmo che sia stata solo un colpo di teatro per tenere buoni tutti e per terminare senza altri problemi la stagione. Questo non sarebbe corretto prima di tutto nei confronti di Zeman, che difficilmente si presterebbe a questi giochetti, né alla lunga tranquillizzerebbe l’ambiente. Difficile fare previsioni su chi scenderà in campo nel certo 4-3-3 di Zeman, ma siamo sicuri che ci divertiremo parecchio. Il Genoa non se la passa tanto meglio del Pescara e solo una classifica che ormai pare già aver dichiarato le tre retrocesse, lo tiene al sicuro. Ma l’ambiente non è sereno e Preziosi come sempre è sotto mira dei tifosi e di conseguenza Juric pare sempre a rischio. Vedremo se questa sarà l’occasione giusta per rimettere in carreggiata l’auto rossoblù. Le altre due partite delle 15 sono Sampdoria – Cagliari e Udinese Sassuolo partite che non avendo troppi interessi di classifica potrebbero riservare gol ed emozioni.
Le gare delle 18 e delle 20.45 sono le gare più equilibrate e più interessanti di tutta la giornata. Alle 18 La Roma aspetta un Torino sul terreno dell’Olimpico forte della splendida vittoria a Villareal che ha aperto nuove prospettive anche in campo europeo. Il Torino non è però da sottovalutare anche perché la testa potrebbe andare allo scontro diretto della prossima giornata con l’Inter, un vero spartiacque per la Champions. I granata non sono nel loro miglior periodo di forma, ma il 5-3 sul Pescara di domenica scorsa potrebbe segnare il rilancio della squadra di Mihailovic. Spalletti pare intenzionato a far rifiatare i giocatori diffidati, per averli sicuramente con se contro l’Inter, quindi Manolas e Strootman paiono destinati alla panchina. Probabile panchina anche per Salah ed Emerson, l’altro grande protagonista di coppa, con Mario Rui e Perotti che dovrebbero trovare una maglia da titolare. Il modulo sarà sempre il solito 3-4-2-1 con Dzeko a dir poco inamovibile e con lui Nainggolan, i veri fulcri di questa squadra; vedremo quindi quante energie avranno speso i giallorossi e quali sono le loro capacità di recupero. Sfida nella sfida lo scontro tra i due centravanti Dzeko e Belotti divisi nella classifica dei marcatori da una solo rete. I due sono tra i più brillanti protagonisti della stagione e anche fra le maggiori sorprese, visto che Dzeko viene da una stagione passata a dir poco sottotono e perché Belotti era sì uno dei giovani più interessanti, ma non si immaginava a questi livelli, capace di competere ad armi pari coi califfi del gol come Higuain Icardi e lo stesso bosniaco. Vedremo come il “Gallo” reagirà allo scontro diretto con il bomber della Roma, ma noi pensiamo che sarà il vero pericolo numero uno della difesa giallorossa. Altro pericolo da non sottovalutare è il fatto che nel Torino ci sono due ex dal dente avvelenato che vorranno farsi rimpiangere dal pubblico romano, Ljajic e Iago Falque sono pronti non solo a supportare Belotti, ma anche a colpire loro stessi e se pensiamo che in panchina siederà un altro ex giallorosso, quell’Iturbe che tanto ha deluso nelle passate stagioni, il quadro è completo. Assenza pesantissima a centrocampo quella di Valdifiori, il vero play maker della squadra, a sostituirlo il baby serbo Lukic con Benassi e Baselli ai lati. In difesa mancherà l’ennesimo ex dell’incontro quel Castan che tanti ricordi ha lasciato a Roma, i centrali titolari saranno ancora Ajeti e Moretti, perché oltre al brasiliano mancherà Rossttini. Come si vede tante assenze nel Toro in cui però dovrebbe rientrare Zappacosta sull’out destro di difesa con Barreca a sinistra. Tra i pali ovviamente Hart.
Alle 20.45 Milan – Fiorentina sarà la sfida più equilibrata del turno. Il Milan e in cerca di una continuità di risultati dopo le imprese di Bologna e di Roma contro la Lazio, che sono apparse più risultati ottenuti con il cuore e sull’onda dell’emotività che per veri e propri meriti tecnici. A discolpa di Montella si deve dire che gli infortunati sono veramente tanti soprattutto in difesa, De Sciglio Antonelli Romagnoli, sono assenze pesantissime in più il centrocampo è privo dei lungodegenti Montolivo e Bonaventura se a questo si aggiunge il precario periodo di forma di giocatori come Locatelli e Bertolacci il quadro è completo. Bacca è il solito rebus offensivo ma sembra in pole position per ottenere una maglia da titolare. Quindi 4-3-3 tutto da inventare per Montella con Suso e Delofeu uniche certezze, ma il giovane catalano dopo la prova magistrale di Bologna ha deluso parecchio con la Lazio. Nota a margine la probabile ultima partita a San Siro del presidente Berlusconi. Infatti tra il 1 e il 3 marzo si dovrebbero definire i termini del passaggio del Milan alla cordata cinese, quindi domani potrebbe essere veramente la fine di un era che ha segnato non solo la storia dei rossoneri, ma anche la storia di tutto il calcio, visto che Berlusconi ha veramente inventato un nuovo modo di fare calcio. Avendo a quanto pare rinunciato alla carica di presidente onorario propostagli dai cinesi, Berlusconi si avvia a chiudere un ciclo che ha davvero dell’incredibile, se pensiamo da dove è partito, acquistando una squadra praticamente fallita, a dove è arrivata, la Supercoppa di Doha è stato il trofeo numero trenta alzato nell’era Berlusconi. La Fiorentina arriva con il vento in poppa dopo la vittoria sofferta, ma fondamentale in terra tedesca. Come per la Roma sarà interessante vedere la risposta dei viola ad una sforzo come quello di giovedì sera, soprattutto davanti ad un test irto di difficoltà come la partita con il Milan. Altro problema per Sousa è la sostituzione di Bernardeschi squalificato è vera anima di questa squadra da alcune giornate. Partendo dal 3-4-2-1 di base Sousa sostituirà probabilmente il golden boy di Carrara con Ilicic e recupererà Chiesa come esterno destro di centrocampo.

17/02/2017 PIERFRANCESCO BONANNO




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