E’ stato presentato il percorso del Tour de France 2016. Come noto da tempo la Grande Boucle numero 103 ha preso il via nello scenario unico di Mont-Saint-Michel, in Normandia, sabato 2 luglio, e si concluderà come da tradizione a Parigi sugli Champs-Elysées dopo tre settimane molto impegnative.
Come per l’edizione vinta lo scorso luglio da Chris Froome, anche il prossimo anno il primo banco di prova per i corridori sarà rappresentato dai Pirenei, con una tre giorni in alta quota fra Francia, Spagna e Principato di Andorra. Nel giorno più atteso dai transalpini, il 14 luglio, tornerà lo spettacolo del Mont Ventoux, una delle cime più care agli amanti del ciclismo che rientra nel tracciato dopo un solo anno di assenza. Il monte calvo anticiperà di 24 ore la prima cronometro in programma, 37 chilometri da Bourg-Saint-Andéol a Vallon-Pont-d’Arc, in Ardèche.
Le Alpi daranno gli ultimi responsi e assegneranno definitivamente la maglia gialla. In particolare si toccheranno due località storiche per lo sport francese, Albertville (che ospitò le Olimpiadi invernali nel 1992) e Sallanches (dove nel 1980 Bernard Hinault vinse uno dei Campionati del Mondo più duri di sempre). In mezzo alle montagne si disputerà anche la seconda cronometro in programma, di soli 17 chilometri, una cronometro che strizza l’occhio ai corridori meno adatti alle salite. Il gran finale sarà a Morzine, sole 24 ore prima della passerella parigina.
Gli uomini di A.S.O. seguono la strada intrapresa dagli organizzatori del Giro d’Italia disegnando un Tour umano, soprattutto negli spostamenti: spesso la località di partenza coincide con quella di arrivo del giorno precedente, e i corridori non dovranno sciolinarsi alcun trasferimento troppo faticosi neppure nei giorni di riposo. Possiamo parlare inoltre di un’edizione decisamente innovativa: ben 16 località di partenza ed arrivo non sono mai state toccate in passato dalla carovana; sono state inserite inoltre una serie di salite inedite attorno al Monte Bianco. Un ampliamento di orizzonti decisamente importante
In totale si contano nove tappe di montagna, quattro delle quali con arrivo in salita, due cronometro individuali.
Quanto ai partecipanti ve ne sono e di molto agguerriti: Vincenzo Nibali ha chiarito subito “Sono qui per aiutare Fabio Aru” e sulla possibilità di fare la doppietta Giro-Tour o quanto meno di puntare alle prime posizioni della classifica generale lo Squalo dello Stretto ha detto:
“Testerò le gambe, ma la prima settimana non è per niente facile. Vedremo come andrà”
André Greipel si è presentato con la sua bella maglia di campione tedesco, che ha conquistato battendo Marcel Kittel (arrivato terzo dietro a Maz Walscheid del Team Giant-Apecin), e ha detto che ovviamente andrà a caccia della sua undicesima vittoria al Tour. Per gli sprint dovrà vedersela con i soliti noti e i più “pericolosi” restano proprio Kittel dell’Etixx-Quick Step e Mark Cavendish della Dimension Data.
La squadra con cui il presentatore si è dilungato di più è stata la Tinkoff, infatti è stato lasciato il microfono a Peter Sagan che ha presentato uno a uno i suoi compagni dopo aver scherzato: “Non penso di ricordare i nomi di tutti” e il conduttore lo ha anche preso sul serio dicendogli che tanto erano scritti su un monitor. Sagan ha detto che lui e la sua squadra lotteranno per aiutare Alberto Contador a vincere la Maglia Gialla, poi Contador ha aggiunto che ambiscono anche alla Maglia Verde con Sagan e il campione del mondo ha aggiunto che ci può scappare anche la Maglia Bianca con Michael Valgren.
Nairo Quintana, alla guida della Movistar, ha detto che questo potrebbe essere l’anno giusto per salire finalmente quel gradino del podio che gli manca e da secondo diventare primo e che ha una squadra molto forte che potrà sicuramente aiutarlo a raggiungere questo traguardo.
Per ultimi sul palco sono saliti gli uomini del Team Sky, capitanati dal vincitore in carica Chris Froome, che ha esibito il suo buon francese e ha detto:
“Siamo molto fiduciosi e siamo contenti di essere ancora al Tour de France. Spero di poter fare la migliore corsa possibile”
Alla scontatissima domanda sull’accoppiata Giro del Delfinato-Tour de France che finora gli è sempre riuscita, Froome ha riposto: “Il sogno è di riuscirci ancora, ma vedremo tra tre settimane, la corsa è molto difficile”
Froome ha anche detto che quest’anno ha cominciato più tardi la preparazione per fare in modo che il picco di forma arrivi durante la terza settimana del Tour e poi ha concluso “Sono pronto”.
Raffaele Dicembrino o Federica Di Paolo (come ti fa più comodo)