Roma – Virginia Raggi ufficialmente sindaco di Roma

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Domani la proclamazione di Virginia Raggi sindaco di Roma, giovedì molto probabilmente il passaggio di consegne in Campidoglio con il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca. Secondo quanto si apprende da Palazzo Senatorio, domani la pentastellata sarà proclamata sindaco e riceverà ufficialmente dall’ufficio centrale elettorale l’incarico di primo cittadino.

Giovedì 23 giugno con ogni probabilità sarà il suo primo giorno in Campidoglio con il passaggio di consegne con l’attuale ‘inquilino’ Tronca. Ma le novità sulla Raggi non finiscono qui: neanche si è insediata e già iniziano i guai (veri o presunti che siano). Per lei per ora si tratta però di parziali buone notizie: “Ad oggi non è stato fatto nulla. Sono rientrato stamani e ho visto i giornali. Faremo una valutazione per capire se c’è uno spazio per un nostro intervento”. Lo ha detto il presidente dell’Anac Raffaele Cantone a cui è stato chiesto se l’Authority avesse aperto un’istruttoria sulla vicenda di una consulenza di Virginia Raggi, quand’era consigliere comunale. Del caso avevano parlato alcuni giornali prima del voto per le comunali a Roma. In merito all’inchiesta della Procura di Roma per corruzione nel settore dei servizi agli immigrati che oggi ha portato all’arresto di alcuni dipendenti del Comune, Cantone ha sottolineato come dimostri che “il riordino del sistema appalti a Roma è centrale”. “La Raggi lo sa e ha letto le nostre relazioni”, ha aggiunto.

Ed è tornato a parlare sul suo blog anche il sindaco uscente Ignazio Marino: “”Chi ha creato questo disastro, licenziando un sindaco di centrosinistra dal notaio, in combutta con la destra, e portando la città ad elezioni anticipate, è bene che lasci subito il campo, ammetta con umiltà di non avere la statura adeguata per guidare, e consenta una rigenerazione, per via democratica, di un partito ormai distrutto”. “Gli elettori hanno bocciato la candidatura dell’avversario di Raggi perché hanno rifiutato la visione chiusa, concentrata sul potere come una sedia da occupare, che i partiti tradizionali continuano a proporre”, aggiunge Marino che si augura una opposizione alla Raggi “senza sgambetti”.

Espressioni di rammarico per quanto avvenuto nel centro-destra giungono in queste ore dalla Lega: “Quello che proprio non mi va giù è il suicidio di Fi a Roma. Fi scientemente e coscientemente ha deciso di perdere, non sostenendo e Giorgia Meloni e aiutando Giachetti ad andare a un ballottaggio sanguinario e disastroso, e devo ancora capire perché Berlusconi e Fi hanno voluto perdere Roma consegnandola ai Cinque Stelle. Io non l’ho ancora capito”.
Queste le parole di Matteo Salvini parlando ai cronisti a Montecitorio.




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