Viaggi – Vacanze di Natale made in italy, con budget ridotti per il caro vita e una spiccata tendenza al risparmio. Secondo il monitoraggio di Federalberghi, per le festività saranno 18,3 milioni gli italiani in viaggio e la stragrande maggioranza, pari a 16,9 milioni, resterà nel nostro Paese. Solo 1 milione e 400mila viaggiatori andranno all’estero.
Un periodo irrinunciabile per le grandi partenze quello del Natale, durante il quale, comunque, si è sempre riscontrata un’inclinazione tutta italianaa rispettare la tradizione di celebrare la vigilia in famiglia e a programmare semmai qualcosa di più “trasgressivo” in occasione del Capodanno.
Nello specifico, coloro che si muoveranno per le sole vacanze natalizie saranno 7,6 milioni. A concedersi invece una vacanza “lunga”, che comprenda, cioè, almeno 11 giorni di festa, saranno 5,3 milioni di italiani. Per il solo Capodanno saranno 4,4 milioni a mettersi in viaggio, mentre circa 1 milione di persone si muoverà per l’Epifania.
Anche nella scelta delle destinazioni, non si abbandona la via vecchia per la nuova: in pole position resterà la montagna, seguita dalle città d’arte e dalle località di mare.
È interessante rilevare che per la scelta dell’alloggio, resta in pole position l’opzione della casa di parenti/amici (59,8%), mentre il 16,3% si recherà in una casa di proprietà. E riguardo alla durata, chi andrà in vacanza solo a Natale dormirà in media 6,1notti fuori casa.
La vacanza “lunga” corrisponderà a una spesa media pro capite di 1,398 euro (1.275 euro in Italia e 2.759 euro all’estero). Il viaggio solo natalizio costerà mediamente 537 euro a persona (472 euro in Italia e 1.813 euro all’estero). La gran parte della spesa dei viaggiatori sarà destinata al viaggio (28,2%) e ai pasti (25,5%), mentre le spese di alloggio assorbiranno il 9,8% del budget e lo shopping il 18,1% Il giro di affari complessivo sarà di 14,7 miliardi di euro. di cui 4,1 miliardi per la sola vacanza di Natale e 7,4 miliardi per la vacanza lunga.
La motivazione principale per la vacanza natalizia sarà la possibilità di raggiungere la propria famiglia (62,3%); il riposo e il relax (58,8%); il divertimento (23,3%); e l’abitudine (6,3%).
In occasione di questo Natale si è riscontrato un comportamento molto determinato sulle prenotazioni che sono state effettuate con largo anticipo: due mesi prima nel 31,3% dei casi. Solo il 9% ha prenotato meno di un mese prima della partenza.
Infine, in merito alla modalità di spostamento, il 56,7% dei vacanzieri utilizzerà la propria automobile per recarsi presso il luogo della vacanza. Il 29,8% viaggerà in aereo e il 5,8% in treno.
«Quello del 2024 si è rivelato un calendario turisticamente felice per le festività natalizie – osserva il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, a commento dei risultati dell’indagine realizzata per la Federazione da Tecnè – e a dispetto del ponte mancato in occasione della festa dell’Immacolata dell’8 dicembre scorso, capitata di domenica, le festività principali del 25 e del 26 dicembre cadranno invece nel mezzo della settimana, offrendo così una ghiotta opportunità per programmare una partenza. Ma non è tutto: anche l’attesissimo giorno di Capodanno cadrà di mercoledì, consentendo così di inglobare la vacanza quasi in coda al fine settimana. Non da ultimo, anche il 6 gennaio 2025 ha una buona collocazione per regalare una pausa dal lavoro più ampia, poiché capiterà di lunedì».
Le considerazioni del presidente di Federalberghi vanno anche oltre: «Che i nostri concittadini continuino a prediligere l’Italia non ci stupisce più. Come ho già avuto modo di dire, dal post Covid in poi, gli italiani hanno ricominciato a considerare il proprio Paese come meta privilegiata per le vacanze. Malgrado ciò, siamo consapevoli che al momento vi sia una flessione del turismo italiano, mentre aumentano le presenze del turismo straniero. Viviamo con apprensione il fatto che il 35% di coloro che hanno rinunciato a viaggiare in occasione del Natale abbia motivato la propria scelta con lamancanza di risorse economiche. Il freno al movimento turistico interno sembra essere la diretta conseguenza dell’aumento del costo della vita. Una difficoltà che, più in generale, rende tutti gli italiani più parsimoniosi e dunque più attenti alle spese dedicate al viaggio. Il dato rassicurante emerso dalla nostra indagine – conclude Bocca – è che 15,3 milioni di italiani hanno soggiornato almeno una volta in albergo nel corso dell’anno, e il 96% ha espresso un giudizio positivo su tale esperienza, sottolineando l’elevata qualità dei nostri servizi. Una rilevazione ben augurante questa, che ci fa avvicinare al Natale con lo spirito giusto».