VATICANO – AI MUSEI VATICANI LE ANIME DEL BERNINI

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VATICANO – Due noti capolavori giovanili di Gian Lorenzo Bernini, difficilmente visibili al pubblico, fino al 31 gennaio prossimo in mostra ai Musei Vaticani grazie alla collaborazione con l’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. Le collezioni pontificie inaugurano così lo speciale calendario di eventi per il Giubileo Santo rispondendo all’appello del Papa di coniugare fede e cultura. Il ricavato delle vendite del catalogo sarà devoluto alla popolazione di Valencia.

L’estasi al cospetto di Dio Padre. Il terrore, l’angoscia, il grido e lo smarrimento di chi è ormai senza speranza. Sono le espressioni dell’Anima Beata e dell’Anima Dannata di Gian Lorenzo Bernini. Pochi come lui hanno saputo rappresentare gli affetti e le emozioni per invitare il credente a meditare sulla morte, la salvezza, il giudizio finale, il paradiso e l’inferno.

Le due sculture sono protagoniste della mostra “Le Anime del Bernini”, presentata questo pomeriggio e allestita negli spazi intimi e raccolti della Sala XVII nella Pinacoteca Vaticana fino al prossimo 31 gennaio. I capolavori, al centro dell’esposizione promossa dai Musei Vaticani e dall’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, rivelano il talento indiscusso dell’artista, già in età giovanile. Non è un caso se Paolo V, il primo degli otto Pontefici con i quali Bernini ebbe rapporti, preconizzò: “Questo fanciullo sarà il Michel’Angelo del suo tempo”.

Le due opere provengono dall’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede e questa è solo la terza occasione in cui vengono esposte al pubblico in vista dell’ormai prossimo Giubileo. Straordinarie per il trattamento virtuoso del marmo, le due teste, sono testimonianza degli iniziali rapporti del futuro regista della Roma barocca con la comunità spagnola presente nella Città Eterna: la prima ha il volto idealizzato di una donna con lo sguardo rivolto in alto in contemplazione del paradiso. Le rughe, i capelli in disordine, la bocca aperta e deformata in un urlo scaturito dalla visione dell’inferno caratterizzano invece la seconda nella quale Bernini si autoritrae.




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