OSTIA – Papa Francesco ha nominato segretario aggiunto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita monsignor Dario Gervasi, finora vescovo ausiliare per il settore Sud, delegato per l’Ambito della cura delle età e della vita e direttore dell’Ufficio per la pastorale familiare della diocesi di Roma.
Cresce nel servizio il ‘Vescovo di Ostia’ affiancandosi ad un ministero della chiesa universale.
Il Vescovo Gervasi, con il suo spirito giovane e coraggioso, ha ‘battezzato’ la commissione cultura delle chiese di Ostia continuando l’opera dei suoi predecessori. Ha inoltre per primo riunito i capi scout dei gruppi di tutte le tipologie culturali nella cappella di sant’Ercolano per la celebrazione annuale in memoria di San Giorgio, come si vede dall’immagine di copertina. Ha dato infine slancio al progetto ‘borghetto giovani’ che ha presieduto.
Come i suoi predecessori, in perfetta continuità, dal litorale Lidense ‘don Dario’ è oggi al servizio di tutta la chiesa in un contesto più grande, e in ambito prettamente romano;
l’annuncio è stato dato dal vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, l’arcivescovo Baldassare Reina, nella Sala della Conciliazione del Palazzo Lateranense alle ore 12 di oggi, giovedì 31 ottobre 2024, contestualmente alla Sala Stampa della Santa Sede.
‘Don Dario’, come tutti lo chiamano sul territorio lidense per affetto e prossimità della sua pastorale, si è detto «emozionato» nell’apprendere la notizia e «onorato della fiducia del Santo Padre, che mi ha chiamato a un compito che non mi sarei mai aspettato».
Per monsignor Gervasi, il servizio presso il Dicastero si pone in continuità con quanto fatto nella diocesi di Roma: «Proseguo ad occuparmi di tutte le cose che amo di più – ha dichiarato – cioè la famiglia, i giovani, gli anziani».
Il Dicastero, ha proseguito, «è di stampo pastorale e io mi preparo a vivere il ministero dell’annuncio, annunciando al mondo di oggi che Cristo chiede ancora di aprirgli le porte. Questo è un tempo difficile per annunciare il Vangelo ma, parafrasando Giovanni Paolo II, possiamo dire che è anche un tempo bellissimo per annunciarlo!».
